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Sibari

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Uomini da ricordare:Prof. Mario BELLO PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
giovedì, 27 settembre 2007 18:43

prof. bello
1962: Il prof. Mario Bello
Iniziamo con il prof. Mario Bello, la carrellata sui personaggi che hanno fatto la storia della Sibari moderna. Qualcuno potrà obiettare che Sibari  ha una storia troppo recente per essere degna di nota e che, quindi, la sua è una storia di secondo piano, naturalmente non siamo d’accordo per tantissimi motivi che avremo modo di approfondire in seguito, ma anche perchè  in questo luogo hanno vissuto personaggi la cui importanza per l’impegno morale, civile e culturale è stata universalmente riconosciuta e non deve e non può essere dimenticata.   Noi proviamo a farci carico di questa esigenza raccogliendo foto e testimonianze e, attraverso il web, dare a persone e fatti il giusto e meritato rilievo.

(Ringraziamo Vincenzo,  figlio del prof. Bello,  che ci ha fornito notizie e foto. Molte delle fotografie ritraggono bambini che sono stati alunni del professore e che ora sono donne e uomini maturi, ci auguriamo che avranno piacere nel rivedersi negli anni felici della loro infanzia. Le foto sono visibili nel link fotogallery)

 

in divisa da ufficiale
1940: in divisa da S.te di fanteria
Mario Bello nacque a Sibari il 14 maggio del 1919 in una casa delle dodici palazzine ferroviarie, esattamente nell’attuale Via G. Da Verrazzano.Dopo alcuni anni si trasferì con la propria famiglia in un appartamento posto sopra la stazione ferroviaria di Sibari, in quanto, il padre era il Capo stazione Titolare di allora, nonché comandante della milizia, incarico che veniva conferito  a tutti i titolari di stazione all’epoca del fascismo.Studiò in seminario e conseguì il diploma di maturità classica.I suoi anni di gioventù li trascorse a Sibari, dove animò con grande impegno diverse attività giovanili nell’ambito dell’ambiente ferroviario, (D.L.F.-Cinema ferroviario) ecc.; nel 1939 venne chiamato alle armi e ammesso successivamente ai corsi AUC (Allievi Ufficiali di Complemento), il 1941 viene nominato ufficiale con il grado di S.Ten. di fanteria.Fu inviato in guerra per la campagna di Tunisia dove venne fatto prigioniero e trasferito in campo di prigionia in America nello stato dell’Arkansas, tornò dalla prigionia alla fine del conflitto mondiale nel 1945.Dopo la guerra inizia la carriera d’insegnante a Sibari, dapprima ai soli figli dei ferrovieri presenti nell’allora piccola comunità e successivamente nell’ambito dell’intero comune di Cassano Ionio.Nella scuola ricoprì diversi ruoli sia come fiduciario, sia come vicario e svolse spesso la funzione di segretario in numerosi concorsi magistrali presso il Provveditorato agli di Studi di Cosenza.Una vita dedita all’insegnamento, numerose generazioni di sibariti hanno avuto quale maestro il prof. Bello, in alcuni casi prima i padri e poi i figli.Impegnato in politica con la  Democrazia Cristiana, fu nominato segretario della locale sezione negli anni ‘50 ricoprendo tale incarico fino ai primi anni novanta. Gli furono assegnati importanti incarichi all'interno della Federazione Provinciale del partito.
Divenne consigliere comunale negli anni ‘60, tempi terribili quando per svolgere tale incarico con sicurezza, egli stesso raccontava: <<a volte bisognava andare armati nel consiglio comunale di Cassano Ionio soprattutto per uno che veniva dalla frazione Sibari,  nella Cassano dei latifondisti e della cosiddetta “teppa” del tempo>>.
Grande cacciatore,  ha mantenuto questa passione fino agli ultimissimi anni della sua vita, anche quì s’impegnò in ruoli organizzativi, infatti creò il Circolo Cacciatori di cui egli era il presidente, da lì a poco fu eletto vice-presidente provinciale dell’Enal Caccia.Negli anni sessanta era corrispondente da Sibari  per la Gazzetta del Sud.Impegnato moltissimo nel sociale, divenne punto di riferimento per tanti ex-alunni, sempre prodigo di consigli. Riuscì ad ottenere una biblioteca (centro di lettura) a Sibari di cui fu a lungo responsabile.Lo stesso centro diventò sede di comitati estemporanei per feste patronali, carnevali, ecc. (di alcuni avvenimenti abbiamo delle interessanti fotografie). Era un grande tifoso della Juve, ma il suo tifo era sempre improntato alla moderazione che era tipica del suo carattere.Ci ha lasciati il 18 febbraio del 2000. Il suo ricordo non cesserà di restare nella mente di chi lo ha avuto maestro di scuola e di vita. I sibariti tutti gli devono molto per aver egli sempre difeso con la penna e con la parola gli interessi della nostra comunità, noi di www.sibari.info ci facciamo promotori perchè una strada o una piazza di Sibari venga dedicata a questa splendida figura di uomo che ha improntato tutta la sua vita nell'instradare generazioni di ragazzi di Sibari sulla via della conoscenza e della civiltà.

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