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Sibari

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SIBARI: Depuratore di Spadelle PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
mercoledì, 25 aprile 2007 17:04
Proponiamo un articolo di Antonio Jannicelli sul "Quotidiano", che, anche se pubblicato qualche giorno fa, riveste per noi sibariti grande importanza. Si denuncia ancora una volta la sordità congenita del Consiglio Comunale di Cassano nei confronti delle petizioni popolari. Si fa di tutto perchè non vengano discusse in seno alla massima assise municipale. Ci si dimentica che la politica deve essere al servizio del popolo e non viceversa.

 

Ancora aperta la questione del depuratore di Spadelle
Contro il percolato
Chiesta la convocazione del Consiglio
Sibari – La questione dell’utilizzazione del depuratore di contrada Spadelle torna alla ribalta. Il comitato permanente per la difesa dei beni comuni di Sibari, presieduto da Alfredo Campanella, si è rivolto al Prefetto Musolino esortandolo a intervenire presso il sindaco di Cassano, Gianluca Gallo, e presso il presidente del consiglio, Antonio Golia, per far discutere in consiglio comunale la petizione popolare presentata il 23 agosto dell’anno scorso e non ancora approdata nel civico consesso. Il comitato esorta il rappresentante del governo a “intimare”, per il rispetto delle normali regole democratiche e della convivenza civile, nonché per il rispetto dello statuto comunale e delle prerogative di partecipazione alla vita democratica e istituzionale da parte della cittadinanza, al sindaco Gallo e al presidente Golia di convocare con immediatezza una seduta di consiglio comunale con all’ordine del giorno la discussione della petizione popolare.  Nella loro lettera, i componenti del Comitato ricordano al Prefetto di aver dato luogo, nell’agosto dello scorso anno, a una petizione popolare contro l’eventuale concessione in fitto dell’impianto di depurazione comunale di contrada “Spadelle” per lo stoccaggio del percolato a una ditta privata, operante nel settore della depurazione di liquami residuati dal trattamento in discarica di rifiuti solidi urbani, accludendo alla loro missiva, oltre al testo della petizione e alla ricevuta dell’avvenuto protocollo, anche copia dello schema di convenzione del Comune con la ditta interessata e relativo schema di delibera. La petizione contro l’eventuale utilizzazione del depuratore di Spadelle per lo stoccaggio del percolato è stata regolarmente protocollata presso l’ufficio comunale il 23 agosto. “Da allora – si legge nella lettera inviata al Prefetto – il consiglio comunale cassanese non si è mai riunito per discutere la suddetta petizione, violando lo statuto comunale e i relativi regolamenti, attuando una condotta irriguardosa nei confronti dei cittadini sottoscriventi e soprattutto calpestando le più elementari regole democratiche”. Dopo otto mesi, i componenti del comitato permanente per la difesa dei beni comuni, essendo la loro petizione rimasta “lettera – morta”, si rivolgono al Prefetto di Cosenza “per vedere esaudito il desiderio di partecipazione attiva alla vita democratica dei cittadini e del rispetto dello Statuto comunale”.  Una partecipazione attiva quella invocata dal comitato per manifestare la netta contrarietà a un eventuale utilizzo del depuratore di Spadelle “per lo smaltimento di “Rifiuti Speciali”, in una zona dove sono state interrate migliaia di tonnellate di ferriti di zinco e dove sfocia il fiume Crati, oggi all’onore delle cronache per il suo forte inquinamento”.
                                                                                    Antonio Iannicelli
Pubblicato il 15 aprile su “il Quotidiano”

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