Poichè siamo in piena campagna elettorale e abbiamo notato certi "rimescolamenti" che a voler essere benevoli potremmo definire "strani", ci siamo presi la briga di andare a cercare articoli di stampa ed esternazioni fatte da chi oggi plaude all'operato della vecchia amministrazione comunale e ne diviene alleato, mentre appena qualche anno fa ne stigmatizzava aspramente l'operato. Non lo facciamo per denigrare, ma semplicemente per aiutare gli elettori, magari quelli più giovani, a capire come sia semplice cambiare opinione in questo paese subdolo. A questo articolo ne seguiranno altri. L'articolo che segue è del 14 aprile del 2007.

"L’Amministrazione Comunale è in coma pertanto il sindaco Gallo si alzi, tolga il disturbo e se ne vada a casa". Con queste parole, l’ex sindaco della Città, Dr. Roberto Senise, congeda l’attuale maggioranza.

Roberto Senise

Ma soprattutto smentendo le dichiarazioni rilasciate più volte dallo stesso Gallo, secondo le quali le opere pubbliche in esecuzione sono tutto merito del lavoro dell’attuale amministrazione comunale. Senise non ci sta e spara a zero: ”Piazza Centro Servizi,Via mons.Occhiuto,l’arena centrale, il campo di calcetto a Doria, piazza Capolanza sono alcuni esempi della palude amministrativa che caratterizza la giunta Gallo. Opere pubbliche avviate dalla precedente giunta attraverso un’intensa programmazione e finanziate in gran parte dalla Regione, mentre per alcune, come quella di piazza Capolanza realizzata con fonti comunali, sempre dalla mia amministrazione comunale.

Il sindaco non è  presente tra la gente,i cittadini non conoscono neppure l’identità di alcuni assessori,le grandi priorità della sibaritide sono svanite nel nulla, il dissesto langue, Marina di Sibari un grande fallimento, le opere pubbliche sono ferme. Non ci resta che piangere: Gallo tolga il disturbo”. Parole forti quelle di Senise, parole che di sicuro metteranno in difficoltà l’amministrazione Gallo, troppo presa in questo periodo a portare a termine i lavori avviati, predisporre quelli da avviare, tenere salda la maggioranza e in ultimo, difendere il suo operato."