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Cassano, un’eccezione che non fa una regola PDF Stampa E-mail
Scritto da Alex Morelli   
martedì, 02 settembre 2008 13:50

villetta sibari
La villetta della stazione, anni '70
Abbiamo ricevuto l'opinione di un nostro amico e collaboratore sulla diatriba in corso a proposito dell'occupazione della villetta antistante la stazione ferroviaria di Sibari, che pubblichiamo volentieri, perchè ravvisiamo soprattutto il desiderio di stemperare gli ardori. Alessandro ci ha anche inviato la bella foto che vedete a lato, crediamo degli anni '70, che ci mostra come la villetta era ben tenuta con le aiuole potate e tanto verde.

Tanto si è detto sulle ragioni per fare Sibari Comune che è inutile continuare a scrivere in proposito.Poco si è detto su ciò che sta succedendo ultimamente.Cassano allo Ionio è un’eccezione rispetto a ciò che la società prevede in alcune cose.Se un’associazione presente nel proprio territorio, prima ancora di lottare per la propria sacrosanta autonomia denuncia pubblicamente ciò che nella propria città non va, in qualsiasi parte del mondo sarebbe decantata con tanto di lodi, Cassano invece fa eccezione.

La nostra Associazione negli ultimi tempi, tramite alcuni Comunicati Stampa, ha pubblicamente denunciato alcune inadempienze presenti a Sibari. Una strada sterrata in un centro abitato, erbacce e incuria in una villa comunale, un gazebo in un luogo sacro (unico monumento, al momento, presente a Sibari) e dei contratti di quartiere che tardano ad arrivare, solo per citare alcuni casi, se servono a fomentare un campanilismo che non ha ragioni di esistere, penso sia davvero un’eccezione che, fortunatamente, non fa una regola.Già, Il campanilismo. L’Associazione “Rinascita per Sibari Comune” si è, da sempre, dissociata da qualsiasi forma di campanilismo verso Cassano. Anzi, in alcune circostanze ha decantato le bellezze paesaggistiche e architettoniche che Cassano possiede e l’opportunità che avrebbe, con una autonomia sibarita, di sfruttarle a pieno regime.Forse la parola campanilismo fa comodo a qualcuno, visto che lo stesso sindaco, recentemente, di fronte a un’ennesima denuncia dell’Associazione sui ritardi dei contratti di quartiere ha risposto che l’Associazione e il suo presidente si DIVERTONO a fomentare una contrapposizione altrimenti inesistente tra Sibari e Cassano! Ma come detto, Cassano è un’eccezione.Ultimamente questa parola “campanilismo” è stata usata da un’associazione denominata “Amici del Turista” che presenta un gazebo all’interno del monumento ai caduti.Mi rifiuto di credere che il presidente di questa Associazione sia sibarita. Infatti la Sig.ra Irianni descrive Sibari come quattro case che chiedono l’autonomia. Eppure devono essere molto capienti queste quattro case per contenere centinaia e centinaia di persone regolarmente iscritte all’associazione pro-autonomia…A Cassano le persone sono abituate a scendere per strada, passeggiare su dei marciapiedi, andare alla “Villa”, vedere una pianta urbanistica regolare e quindi non sanno cosa vuol dire vedere erbacce ovunque, canali di scolo in pieno paese a cielo aperto, strade sterrate,  indecenze tutte figlie di un piano regolatore che per decenni è stato simile più a una scacchiera che ad altro.Alla stessa Sig.ra Irianni mi verrebbe da chiedere: Non le sembra strano che, dove lei ha installato il suo gazebo, abbia trovato tutta quella incuria? O  forse è colpa  dei residenti di quelle “quattro case”?Forse a Cassano dimenticano che Sibari non è più quella di cinquanta anni fa dove persone provenienti da paesi diversi vennero ad abitare dove fu la gloriosa città magno-greca.Oggi a Sibari ci sono i figli e i nipoti di quella generazione,  persone nate a Sibari e che si sentono cittadini di Sibari, persone che vedono Cassano come una comunità differente dalla propria e le istituzioni lontane da loro. E’ ovvio che, vedendo il simbolo del loro paese (il toro cozzante) sotto la dicitura “Comune di Cassano allo Ionio” dia fastidio e se invece di Sibari il paese si chiamasse Buffaloria e al posto del toro cozzante ci fosse un bel bufalo, penso che sarebbe stata la stessa cosa.Non è un nome a fare una comunità e se anni fa si decise di chiamare questa terra Sibari, non è un problema delle nuove generazioni.Ma altre anomalie sono presenti qui dove sorge il sole. Se un politico vede, nella Provincia di sua appartenenza dove dalla popolazione è stato votato, uno scempio chiamato Sibari e decide di perorare la causa di un gruppo di cittadini che chiedono l’autonomia e maggior rispetto verso la propria terra, in qualsiasi parte del mondo sarebbe un esempio da imitare. A Cassano no. Ma Cassano, è un’eccezione.Vorrei dire alla sig.ra Irianni che ben vengano i politici acresi o da ovunque essi siano se si impegnano a fare qualcosa nella propria terra!Cosi come ben vengano i Don Abbondio, i sindaci trombati (???) o chiunque sia se si coalizzano in una Associazione e lottano per il proprio territorio.Infine, devo ringraziare la sig.ra Irianni; grazie a lei e alla sua missiva, abbiamo capito ancora una volta che Sibari e Cassano sono due comunità diverse ma con il fatto che noi sibariti mai e poi mai vedremo un campanilismo in questa diversità. Noi, per ora, non siamo un’eccezione.

Alessandro Morelli

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