Mastr' Liborio 'u scarpere |
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venerdì, 20 giugno 2008 20:39 |
Mastro Liborio “Sono alla ricerca di apprendisti e non riesco a trovarne, credo proprio che quando smetterò, a Cassano non ci sarà più nessuno che farà il mio mestiere.” Questa è l’amara considerazione di Mastro Liborio Praino, calzolaio.L’ultimo della sua categoria nel nostro paese, purtroppo i giovani d’oggi, anche se disoccupati, preferiscono vivacchiare con qualche deca di mammà o di papà, e oziare gironzolando senza meta piuttosto che imparare un mestiere antico ma remunerativo. Troppo disonorevole, scherziamo, stare da mattina a sera a riparare scarpe curvo sul deschetto, non se ne parla proprio, salvo poi cercare i soldi facili, finendo nell’illegalità, come purtroppo constatiamo ogni giorno di più.
Mastro Liborio 40 anni fà Mastro Liborio ha la sua botteguccia nei pressi delle scuole elementari di via Siena, di fronte ora c’è il cantiere per il recupero dell’ex-arena centrale, mi siedo su di un piccolo scanno e ricordiamo insieme gli anni passati quando a Cassano di ciabattini ce n’erano tanti, poi uno ad uno hanno chiuso bottega per raggiunti limiti d’età o per aver raggiunto il Padre Celeste. Ricorda il suo apprendistato, Liborio, col severissimo mastro Gabriele, che aveva bottega nei pressi di piazza mercato e che spesso mollava anche qualche scappellotto benevolo, quando si sbagliava, “grazie a quei rimbrotti sono diventato un buon artigiano”, mi dice, “ma allora si producevano anche scarpe nuove di zecca, le riparazioni passavano in second’ordine e bisognava conoscere bene il mestiere per fare lavori perfetti, scarpe che calzassero alla perfezione, era una grande soddisfazione vedere le mie scarpe calzate dai clienti per il passeggio o per il lavoro”.In quella botteguccia mastro Liborio c’è dal 1964, ben 44 anni oltre quelli passati da apprendista “add’u mastr’ Grabiele”, un’intera vita col trincetto, il punteruolo, la lesina, le forme, l’odore del cuoio dei pellami, dei coloranti.Proporrei mastro Liborio per un’onorificenza al merito della fedeltà al lavoro, intanto spero che continui a lungo ancora a lavorare nella sua bottega, sennò mi toccherà buttare quelle calzature che ancora mi piacciono e che calzano alla perfezione. Buon lavoro mastro Liborio, grazie e che Dio ti benedica. |