Vangelo di NATALE |
Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||
giovedì, 22 dicembre 2016 16:51 | |||||||||||||||||
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,1-18. - In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. Viale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014
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25 DICEMBRE 2016 – 8 GENNAIO 2017
camminando insieme
LA GIOIA DEL NATALE
“Fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana”: è straordinariamente bella la preghiera di Colletta con la quale siamo introdotti nella Celebrazione Eucaristica del giorno di Natale!
Con due semplici affermazioni, infatti, ci viene consegnato il senso profondo del Natale: Dio ha voluto assumere la nostra natura umana perché noi possiamo condividere la sua vita divina! All’incarnazione di Dio deve corrispondere la “divinizzazione” dell’uomo! È questo il senso profondo del Natale, già compreso dai Padri della Chiesa, i quali così sintetizzavano: “Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi Dio” (Atanasio di Alessandria)!
Ciò che Adamo ed Eva, sedotti dalle lusinghe e dall’inganno del serpente, tentarono di “rubare” nel giardino dell’Eden (“il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male” per “essere come Dio”), Dio lo regala, lo dona gratuitamente ad ogni uomo e ad ogni donna: “Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi Dio”!
Eppure, tale dono, tale regalo non sempre sembra essere gradito e apprezzato! Nel bellissimo ed intenso testo del Prologo del Vangelo secondo Giovanni ciò è detto abbastanza chiaramente: “eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto”! Forse ciò può risultare una stonatura tra le nenie assopenti dei nostri natali, che ci vorrebbero “tutti più buoni”, che ci cantilenano che “a Natale puoi quello che non puoi fare mai”! Eppure proprio questa è la realtà con cui, proprio nel giorno di Natale, siamo chiamati a fare i conti!
Oggi, ancora una volta, viene messa tra le mani della nostra esistenza una straordinaria opportunità: il “potere di diventare figli di Dio”! “Accogliere” il Verbo di Dio nella nostra carne umana per essere “generati da Dio”!
Perciò, mentre nella liturgia facciamo memoria della nascita di Gesù, “oggi” viene ri-data a ciascuno di noi la possibilità di accoglierlo per essere ri-generati! Mentre celebriamo la nascita di Gesù, a noi, a ciascuno di noi viene chiesto di nascere di nuovo!
C’è un’umanità nuova che oggi attende di nascere ... e la nuova umanità – quella dei “figli di Dio” – è quella che sa coniugare il Verbo del Natale: ACCOGLIERE!
Cosa dobbiamo accogliere? Dobbiamo accogliere innanzitutto noi stessi, la consapevolezza della nostra umanità segnata dal limite del peccato e della morte. Accogliere noi stessi e poter affermare con grande serenità: sono un povero, un grande peccatore!
Accogliere Dio, il Suo Vangelo, il Suo Corpo spezzato e donato per noi! Dirgli con grande serietà: ho bisogno di Te, da solo non ce la posso fare!
Accogliere ogni uomo e ogni donna nella propria unicità! Essere consapevoli che anche gli altri, come noi, hanno limiti, difetti, ma anche molti pregi, tanti doni che noi non possediamo, tanti, tantissimi talenti! E saper dire ad ogni fratello e ad ogni sorella le stesse parole che rivolgiamo a Dio: ho bisogno di Te, da solo non ce la posso fare!
Donaci, Signore, di saperti accogliere nel dono che siamo e nel dono che è ciascun nostro fratello! Aiutaci a capire che questa è la strada della nostra “divinizzazione”, perché facendoti uomo tu hai assunto la nostra carne, la carne di ogni uomo e di ogni donna. Nel volto di ciascuno, infatti, c’è un riflesso di quel Volto che “nessuno ha mai visto” e che il “Figlio Unigenito, che è nel seno del Padre, ha rivelato”! Amen.
È con questi sentimenti che desidera augurare a tutti Buon Natale!
don Michele
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