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Mostra FotoPop a Lauropoli PDF Stampa E-mail
Scritto da Staff.redazione   
mercoledì, 07 dicembre 2016 10:08
ImageUltimi ritocchi e aggiustamenti per la mostra ”FotoPop – invasioni fotografiche” – promossa ed organizzata dal Centro studi Cresesm, che sarà inaugurata sabato 10 dicembre, alle ore 16.30, nei locali del Centro giovanile “S. Giovanni Bosco”, a Lauropoli in corso Serra, 111, per l’occasione adattato a spazio espositivo temporaneo.

Alla cerimonia di inaugurazione presenzieranno, oltre agli autori delle fotografie, Martino Zuccaro per il Centro Cresesm, don Pietro Martucci detentore dei locali, Gianni Papasso, sindaco di Cassano Ionio, Giuseppe Aloise, cultore di storia locale, Giuseppe Di Pressa ed Enzo Palazzo curatori della mostra. Perché questa mostra? Lo chiariscono i curatori dell’iniziativa Di Pressa e Palazzo i quali tra l’altro, hanno commentato:<Siamo convinti che la fotografia è testimonianza e patrimonio di una comunità, che vanno a tutti i costi rispettati, compresi e salvaguardati dai contemporanei e a futura memoria, per i più giovani. I fotografi amatoriali e professionisti che partecipano alla mostra con proprie foto hanno mostrato un grande amore per le testimonianze storiche, paesaggistiche, architettoniche del proprio territorio  che non vanno disperse>. Per quanto concerne le foto che riproducono la presenza di testimonianze di antico impianto edilizio, sia le dimore civili che quelli rurali, i curatori hanno osservato, inoltre, che <evidenziare l’interesse per tali architetture vuole anche dire riconoscere le origini di una comunità, la presenza sul territorio di determinate classi e gruppi sociali, come ad esempio, la massiccia presenza di una borghesia terriera la quale, accanto alla propria dimora, aveva costruito anche strutture riservate ai contadini, ai bovari, ai massari, ai vanghieri e quindi alle classi lavorative subalterne. L’architettura rurale quando diventa oggetto di studio approfondito ci fa  riscopre la vita, gli usi e i costumi di generazioni che rischiano di andare dispersi. Tutte queste testimonianze legate agli edifici, alle cascine, ai casolari e alla vita sociale ed economica di un tempo - hanno concluso Di Pressa e Palazzo- ci riportano ad un mondo ormai pressoché scomparso: per questo le loro rovine ancora oggi ci affascinano attraverso la testimonianza fotografica>.

La mostra ospita, inoltre, uno spazio dedicato alla memoria di “Totonno Trinchi, fotografo per passione”, che testimonia e documenta la passione di un fotografo che ha mostrato negli anni, attraverso i vari reportage realizzati, l’amore e l’interesse sulla vita sociale e culturale del territorio sibarita.

06/12/2016

                                                                            L’addetto stampa

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