Valorizzare il Centro Storico |
Scritto da S.Cataldi | |
mercoledì, 01 giugno 2016 06:08 | |
POIC DI PARTENARIATO LINEA 3^ DEL PROGETTO INTRAPRESA - “Più attività, beni e servizi innovativi per una migliore fruibilità del Centro Storico, luogo identitario e nodo dinamico per una Filiera corta e lunga” - Cinque comuni dell’Alto Jonio: Cassano J, Trebisacce, Roseto Cap. Sp, Montegiordano e Alessandria del Carretto hanno sottoscritto con Fincalabra un Piano Operativo per l’Imprenditorialità Comunale POIC denominato dell’Alto Jonio.
L’azione è nata grazie all’adesione dei cinque comuni allo sportello Contact center – punto informativo/formativo sui territori - istituito da Fincalabra. Giorno 7 aprile 2016 si è tenuto a Trebisacce, il primo incontro operativo sul programma POIC linea 3^ del progetto Intrapresa di Fincalabra a valere sui fondi europei Agenda 2014 – 2020. Alla riunione hanno partecipato assessori e sindaci dei comuni interessati. Per Cassano J, delegato dal Commissario Straordinario Emanuela Greco, ha partecipato il responsabile SUAP dell’Ente, Salvatore Cataldi, nominato durante la seduta coordinatore e estensore del documento programmatico partenariale di sintesi. Il partenariato POIC dei cinque Comuni dell’Alto Ionio Cosentino (Cassano All’Ionio, Trebisacce, Roseto Capo Spulico e Montegiordano) e dell’entroterra (Alessandria del Carretto), si fonda sulle seguenti ragioni: a)Trarre vantaggi dalle economie di scopo o di raggio d’azione (realizzare investimenti comuni goduti da un comprensorio) in termini di condivisione di risorse, investimenti valori comuni, storia, esperienze, conoscenze, competenze ed idee diverse, simili al fine di attuare un quadro programmatico fatto di propositi che non risulti la somma di progetti slegati e a se stanti ma condivisi, coerenti e integrati. Espressione di una strategia d’insieme “reticolare” che possa avviare tra le parti un percorso dinamico di “mutuo scambio”: esperienze, progetti comuni, risorse, investimenti, conoscenze e competenze; b) La scelta della “Sinergia Istituzionale” s’ispira alla novità metodologica del POIC cioè un’Azione di Sistema, ecco perché è la decisione più adatta per fornire alla Programmazione un “Metodo Strategico” coerente e premiante le intenzioni del POIC. Il Partenariato potrebbe facilitare l’attuazione del POIC, un Progetto Pilota, di rete, per migliorare la qualità della spesa dei fondi comunitari POR 2014 - 2020 - poiché sovente sono stati progettati interventi non funzionali, poco utili, non prioritari all’ambiente locale – locale e attivati beni e servizi superflui rispetto ad altri carenti, cioè i veri bisogni sentiti dai cittadini/ospiti. L’obiettivo della Strategia Istituzionale Comune è realizzare uno sviluppo armonico, integrato e sostenibile.
I bisogni programmatici degli Enti locali coinvolti ben si coniugano con la strategia e i propositi del POIC. L’idea condivisa dai Comuni partner è di attuare un concetto di “territorio allargato” una “Città allargata” fatta da piccoli e medi contesti con caratteristiche storiche, socio economiche e antropiche diverse ma simili, da valorizzare perciò da integrare. Una Filiera di Sviluppo Locale lunga e corta. Da iniziative comunali individualistiche e divergenti si deve passare alla logica della collaborazione e della cooperazione, all’azione collettiva. Da progetti individuali per le imprese, detti incentivi a “pioggia” e a fondo perduto, si deve puntare su progetti integrati, per i territori, condivisi e sostenibili: in altri termini alla programmazione pluriennale e integrata, figlia di un’attenta valutazione efficiente ed efficace, di tipo ex – ante in itinere ed ex - post e, quindi, a logiche convergenti. La logica della destinazione delle risorse a “pioggia” per poche imprese si è dimostrata essere inefficiente e inefficace. Il principio europeo della concentrazione dei fondi per cui essi devono essere destinati a progetti integrati che interessano il territorio o più ambienti che uniscono le loro competenze e risorse per la realizzazione di servizi pubblici, ha indicato la scelta della metodologia cooperativistica, che implica un altro principio, di sussidiarietà. Il principio di sussidiarietà istituzionale e sociale, altro non è se non la plastica esplicitazione del lavoro di rete/sistema, in sinergia tra gli organismi istituzionali (Comuni e Regione) di base (imprenditori, associazioni, scuola, chiesa e famiglia) ispirato al principio di Coesione sociale e territoriale del fare insieme, ossia tessendo e facilitando la nascita di rapporti verticali e orizzontali (partenariati) tra i protagonisti intervenuti, limitando, di fatto, le differenze reddituali e sociali. La strategia adottata, oltre alla nuova metodologia di programmare in sinergia, assume il senso comune, che il territorio è la forza produttiva e destinataria delle politiche economiche, l’asset. Gli investimenti strutturali sul territorio, oltre a migliorare l’aspetto produttivo e la qualità della vita media dei cittadini, dovranno garantire la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani il che implica una maggiore Coesione sociale. La strategica partenariale è metodo e nello stesso tempo sperimentazione del “fare insieme” dei protagonisti dello sviluppo: gli Enti locali e i comuni cittadini, una novità assoluta dello sviluppo endogeno, la logica bottom up, dalla periferia verso il centro, per cui lo sviluppo locale è un pendolo, un partenariato verticale e orizzontale. Non ci può essere una politica unica per luoghi diversi. Ci vorrebbe una politica di valorizzazione per ogni luogo, perché i luoghi sono differenti. A maggior ragione non è possibile una mera politica centrale per tutti i luoghi e tutti i paesi. Ma non è possibile neppure una sola politica affidata ai decisori locali, che spesso non sono i più lungimiranti. Sono ugualmente importanti “sguardi locali” e “sguardi regionali - nazionali”, interventi locali e interventi centrali. Disegni e capacità centrali e abilità e condivisione locale. Se il centro è dotato delle conoscenze sofisticate adeguate per percepire la rilevanza e la complessità economico-culturale e ambientale dei luoghi, il locale è capace di interpretare e usare la complessità economico-culturale e ambientale. Per trasformare le potenzialità in risultati e le minacce in opportunità, rilevabili dall’analisi SWOT, strumento di pianificazione strategico, per valutare i punti di forza, debolezza, opportunità e minacce del programma territoriale, sul contesto diventa cruciale programmare una serie d'iniziative di natura pubblica/privata, in grado di assicurare alla popolazione locale, ed in particolare ai giovani e alle donne, una nuova speranza lavorativa, un migliore livello della qualità della vita e di garantire l’accesso ad una gamma articolata di servizi sociali e turistici. Il proposito ha lo scopo, partendo dal/i Centro/i Storico/i, di produrre ed erogare servizi sociali ed attività dedite al turismo sostenibile, rurale, religioso, termale, culturale, dei beni culturali e sociale. In particolare, l’iniziativa riguarda una serie d’interventi trasversali e aggiuntivi in modo da prefigurare e disegnare una mappa che rifletti un pacchetto turistico integrato, destagionalizzato sul territorio allargato. La novità metodologica avanzata è mettere a sistema, in rete, tramite il metodo della concertazione onerosa, da formalizzare con accordi e protocolli d’intesa, e legare gli investimenti delle imprese e delle cooperative locali con i beni culturali, le bellezze naturalistiche, paesistiche e le attività produttive, presenti sia all’interno delle singole aziende sia sui territori circostanti. Seguita l’illustrata norma progettuale, il programma d'investimenti non si presenta come un progetto puntiforme, ma di partnership, integrato. Si può raggiungere seguendo tale norma l’obiettivo di concertare, prima, e disciplinare, poi, collaborazioni da formalizzare, grazie alla stesura di protocolli d’intesa, partecipati e condivisi dalle istituzioni partner in modo da promuovere la crescita del capitale sociale, nell’ottica di un fare insieme lealmente: a)Infatti, il POIC intende finanziare la Filiera dello Sviluppo locale, un progetto prudente che non pensa a grossi interventi ma a quelli giusti al posto giusto "filiera corta" per quel contesto comunale agganciati e legati in "rete" ad una "filiera lunga" rispetto ai comuni aderenti. Ciò prefigura un territorio vasto, da valorizzare in sinergia, più accessibile e fruibile quanto dai cittadini che dai turisti visitatori, con l'obiettivo di innescare dinamiche di economie indotte leggibili come nuove opportunità di lavoro, scambio culturale e condivisione di risorse, investimenti, esperienze, conoscenze e competenze. Un Programma fatto d’investimenti prudenti, coerenti, accessori, complementari. Investimenti di piccolo taglio ma non per questo meno importanti. Si è al cospetto di una politica pubblica trasversale, atta a incrementare la qualità media dei diversi contesti locali (servizi migliori e innovativi); b)Le istituzioni partner coinvolte, dopo un lungo periodo di attesa per la crescita e lo sviluppo - circa un quarantennio - fatto di propositi ambiziosi, hanno maturato una condivisa convinzione: lo sviluppo si fa iniziando da interventi incrementali realizzando la base cioè i servizi essenziali di piccolo taglio. Per parlare di sviluppo locale bisogna partire da investimenti incrementali, essenziali per il contesto in una sola parola prioritari rispetto ad altri più complessi (strade, aeroporti etc) che non sono contemplati dalla linea d’intervento POIC. Piccoli interventi che rappresentano comunque i prerequisiti essenziali - una parte delle cosiddette economie esterne di un territorio - che rendono attrattivo un ambiente rispetto al paniere dei beni/servizi offerti. La denominazione del Programma del Partenariato POIC “VALORIZZARE IL CENTRO STORICO” “Più attività, beni e servizi innovativi per una migliore fruibilità del/i Centro/i Storico/i, luogo identitario e nodo dinamico per una Filiera corta e lunga”, nasce dall’idea di migliorare l’agorà dei comuni coinvolti, per rivitalizzare il luogo urbano centrale “il nucleo primordiale”, il centro dell’interesse commerciale, sociale, culturale e politico di ogni cittadina civile piccola o grande che sia. La dissoluzione dei luoghi e del luogo per eccellenza, l’agorà, ha determinato la dispersione dei saperi contestuali, riguardante la capacità di autoriproduzione dell’individuo e della comunità locale, il che ha indotto a puntare certamente su di una strategia che consenta di riappropriarsi del cuore del paese, il/i Centro/i Storico/i. Le linee d’intervento condivisi rispetto alla zona urbana Centro/i Storico/i: La scelta degli investimenti è ricaduta su interventi volti al miglioramento del/i Centro/i Storico/i, inteso non come “luogo statico e a se stante”, una zona isolata ma un nodo parte di una “filiera corta, lunga e dinamica”, affinché diventi funzionale ad altre zone del paese o marina e crei le condizioni per attivare economie indotte (rendere attrattivo il/i Centro/i Storico/i tanto da incuriosire i turisti balneari a visitarli per fruirne in rete/sistema di servizi innovativi e caratteristici creati ex - novo e/o ammodernati). I Settori/tematiche d’intervento individuate sono: a) Settore ricettivo e fruibilità beni culturali; b) Settore commerciale e fruibilità Centro Storico; c)Settore mobilità alternativa e fruibilità Centro Storico. I bisogni rilevati in parte dalle cinque Amministrazioni Comunali e in parte dai gestori di attività d’eccellenza interconnesse al “Centro Storico” sono omogenee, accessorie e di completamento, predisposti a migliorare la fruizione delle risorse, dei beni e servizi su enumerati. I POIC dei cinque comuni aderenti nascono essenzialmente per quattro ordini di motivi: a) Dalla collaborazione sottoscritta dai singoli Enti con Fincalabra cui sono state affidate le attività a proposito del progetto INTRAPRESA approvato dalla Regione Calabria con Decreto Dirigenziale n. 2608 del 26 marzo 2015 dal Dipartimento Sviluppo Economico; b) Dall’opportunità di partecipare alla successiva Manifestazione di Interesse per la redazione dei POIC – Progetti Operativi per l’Imprenditorialità Comunale promossa da Fincalabra cui gli Enti hanno aderito nell’anno 2015; c)Dall’occasione per le Amministrazioni Comunali di essere coinvolti in una progettazione di Sviluppo Locale, che parta dal territorio e dai bisogni/priorità rilevati e indicati dai protagonisti dello sviluppo endogeno: il Comune, gli operatori economici e altri soggetti. Proposte che fotografano fedelmente la realtà socio economica del contesto di riferimento poiché sollevati da chi il territorio lo vive, lo ascolta e lo fruisce ogni giorno sia come istituzione - ospite – visitatore – turista sia come operatore economico. L’Ente locale nel ruolo di propulsore delle dinamiche di crescita e sviluppo del contesto si trova di fronte ad un’innovativa metodologia, nel tentativo di attuare i principi di sussidiarietà e di partecipazione dei soggetti locali rispetto a processi decisionali di sviluppo; d)Le cinque Amministrazioni Comunali colgono la possibilità di indicare, partendo dal territorio, le priorità produttive e i servizi accessori e complementari carenti rispetto all’eccellenza Centro Storico, beni culturali e le diverse forme di turismo: religioso, carsico, turismo termale, paesaggistico ed enogastronomico. Il POIC dell’Alto Jonio prende come riferimento l’asset Centro Storico, attività ricettive esistenti sia del/i Centro/i Storico/i sia in zone più distanti – marina – al fine di renderle a esso funzionali. Gli operatori pubblici/privati cui si riferisce per costruire la mappa dei bisogni sono: Comune di CASSANO All’Ionio: la struttura di assistenza e di riposo denominata Casa Serena di Maria di Loreto, l’Hospice, le Terme Sibarite, le Grotte di Sant’Angelo, la Basilica minore, la Biblioteca e il Museo Diocesano, la Sede Vescovile, il Santuario della Catena, il Museo e il Parco Archeologico della Sibaritide; Comune di TREBISACCE: la Chiesa madre, il Bastione, il Museo e Parco Archeologico di Broglio, il Museo Noia dell’arte olearia e cultura contadina, la Fornace e l’Area Giardini; Comune di ROSETO CAPO SPULICO: il Castello di Federico II, il Museo Etnografico, il Castrum Roseti, il Lungo Mare degli Achei,la Foce del Torrente Ferro; la Chiesa di Santa Maria della Consolazione e la Chiesa Madre di San Nicola di Mira; Comune di MONTEGIORDANO: il Borgo antico, il Sito Archeologico di Menzinara, il Castello Pignone del Carretto, Palazzo Solano, la Cappella Madonna del Carmine, la Chiesa matrice di San Antonio da Padova e la Casa Blefari; Comune di ALESSANDRIA DEL CARRETTO: il Museo Chidichimo, il Museo del Lupo e l’Orto Botanico. Il POIC Alto Jonio prende le mosse dall’analisi della domanda e dell’offerta rispetto alle eccellenze territoriali localizzate nel/i Centro/i Storico/i o da rendere funzionali a esso. L’obiettivo del Programma partenariale è di modellare il/i Centro/i Storico/i da “luogo statico e a se stante”, da zona isolata, deturpata, trascurata e abbandonata, a “spazio dinamico” nodo di una “filiera corta e lunga”, affinché diventi funzionale ad altre zone in particolare a quella balneare. La ricerca territoriale si fonda sull’analisi della domanda: a) i flussi medi degli utenti/ospiti/visitatori/turisti e dell’offerta (posti letto e servizi di fruibilità). Al fine di rilevare i bisogni specifici si è tenuto conto delle richieste riportate dagli utenti, registrate dall’Ente e dai responsabili delle attività pubbliche/private e più in generale dall’interpretazione dell’analisi SWOT partenariale. Le domande reclamano nuovi beni e servizi, definibili accessori e complementari alle attività esistenti, servienti le eccellenze di riferimento tra cui: B&B, ostello, tavola calda, ristorante, bar caffè letterario, gelateria - yogurteria, pub, enoteca, bottega enogastronomica, bottega arte sacra/arte - souvenir, servizio di elaborazione dati e di web master, attività di commercio al dettaglio per uso domestico, investimenti d’itinerari guidati/pannelli informativi, servizio di noleggio taxi, autobus, moto biposto e biciclette, operatore turistico, guide turistiche, ambientale e speleologiche etc. La programmazione partenariale ha indicato/segnalato per i cinque Comuni un totale di 91 nuove attività/servizi/imprese, interconnesse e da mettere a, sistema in rete, rispetto alla Città allargata: POIC Alto Jonio. Il neo documento programmatico, a breve sarà illustrato e condiviso dagli Enti aderenti e dalla politica regionale – Assessorato al lavoro, scuola, welfare e politiche giovanili Federica Roccisano – in un prossimo tavolo di concertazione, da cui dovrebbero scaturire le indicazioni, per la costituzione nel POR regionale di un fondo teso a finanziare, tramite manifestazione d’interesse, gli investimenti indicati nei diversi POIC calabresi. In merito all’iniziativa, si segnala in particolare, la diminuita avversione degli Enti locali contermini verso progetti integrati rispetto a un territorio allargato. Il Coordinatore Poic Alto Jonio Dott. Salvatore Cataldi |
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