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Il luccichio delle stelle (poesia) PDF Stampa E-mail
Scritto da M.Miani   
sabato, 28 maggio 2016 06:22

ImageMi accompagnava le notti

D’estate quando il caldo

Non permetteva il sonno

Nelle stanze afose, senz’aria.

Nella finestra spalancata

Erano milioni le stelle

Che  luccicavano immote

Sopra lo sfondo, velluto nero,

Dell’infinito senza nome.

Guardavo incantato lo sciame

Che silenzioso passava in parata

Sotto gli occhi piccoli

Della mia infanzia solitaria

Un po’ taciturna, chiusa

Nei muri di un chiostro.

 

Sognavo viaggi, nuove contrade

Innumerevoli paesi stranieri

Ove giravo curioso cercando

Avventure libere fantastiche

Senza i limiti imposti alla mia

Età immatura di scugnizzo

Rissoso, duro, scorbutico

Per la natura di piccolo animale

Selvaggio randagio per i larghi

Spazi verdi su cui incombeva

Il cielo grande azzurro

Il sole alto grande giallo.

 

Quel luccichio di stelle pulsava

Simile al battere del cuore.

 

Affascinava le mente, la testa

Che sognava correndo solerte

Nel tempo astratto, ignoto

Del mio divenire futuro.

Le speranza, le gioie, la felicità

Sempre a portata di mano.

Nessuna remora o paura

Di inciampi, cadute, delusioni

Amarezze, fallimenti, dolori.

 

Correvo come le stelle

Verso il chiaro del mattino

Che all’alba sconfiggeva

Il nero buio della notte

Con il canto giulivo del gallo

Che apriva impavido

L’immensa porta al giorno,

All’opra degli uccelli in cielo,

Al formicolare degli uomini

Nell’attività diurna affaccendati.

 

Ora le stelle son sempre in cielo,

Dalla finestra di casa, esposta al sud

Solerte aspettano il mio sguardo

Appesantito dalle diottrie mancanti,

Dalla lentezza al moto.

Mi invitano ancora al sogno,

Ad andare, andare ancora per il mondo,

Cercare spazi immensi,

Ove volare può la fantasia

Ancora senza limiti nell’infinito.

Trillano, spavalde pulsano.

Il loro luccichio, ora simile

Al notturno mio guardato

Del tempo giovanile remoto,

Non riesce a far battere il cuore

Nel complotto eterno

Fra fantastichi sogni e giovinezza.

La mente, la testa non afferra

Gli spunti sono stagnanti,

Pullulano inutili e vani

Di fronte al futuro ignoto,

Privo di luce che vira al giorno.

Gli attimi, gli sprazzi, son scomparsi.

 

Esiste immobile l’eterno

Incorporeo, vuoto

Senza essenze vere.

 

Miani Michele
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