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Sibari

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Successo dell'evento culturale di Alfredo Bruni PDF Stampa E-mail
Scritto da R.Caracciolo   
lunedì, 29 febbraio 2016 18:26
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Alfredo Bruni con l'amica Monda Dehriu
Terranova da Sibari.Il Palazzo Rende, recente- mente ristrutturato ed acquisito dal Comune, ha ospitato un evento culturale che ha richiamato la presenza di studiosi, scrittori, poeti ed amanti della letteratura per presenziare alla prima presentazione dell’ultima fatica letteraria di Alfredo Bruni, che ha vissuto la giovinezza in Terranova dove il papà, Luigi,  è stato, per alcuni decenni, apprezzato segretario capo del Comune e la mamma, Adalgisa Tricoci, insegnante nelle scuole elementari.

Organizzatrice dell’evento è stata la sorella di Alfredo, Giulia Bruni, docente in queste scuole, che , per l’occasione ha presentato al pubblico di Terranova l’associazione da lei presieduta, fondata in memoria del coniuge prematuramente scomparso,”Antonio Diodati”, l’armiere” per antonomasia che della sua passione per le armi ha fatto un motivo di vita e di lavoro tanto da richiamare da ogni parte i seguaci di Diana, gli appassionati della caccia, bisognosi di interventi conservativi sulle armi.

Non esagero se affermo che molti hanno conosciuto la nostra cittadina perché vi operava, con ingegno e serietà, l’”armeria Diodati”.

La serata è stata piacevole ed ha allietato  gli amanti della letteratura e della poesia. Si è mostrato lieto il sindaco Luigi Lirangi nel porgere il saluto agli ospiti, evidenziando, fra l’altro,la necessaria promozione della cultura per la crescita sociale della comunità.

Molto apprezzati gli interventi dell’autore della pubblicazione ”La donna che Dio non volle”, Alfredo Bruni e le relazioni di Giulia Bruni, Romilda Ciardullo, poetessa; di Giselda Doka, scrittrice; di Gianni Mazzei, scrittore, critico d’arte e filosofo, di Pasquale Montalto psicoterapeuta; di Giovanni  Spedicati, editore de La Mongolfiera; di MihaelaTalabà, traduttrice e scrittrice e di Paolo Pellicano, artista. Placido Bonifacio, con MihaelaTalabà,  ha deliziato l’uditorio con la declamazione impareggiabile di brani di prosa e poesia.

L’evento culturale ha segnato una tappa importante per incentivare l’amore verso la lettura e la cultura. Si è respirata un’aria insolita, ci si è sentiti accomunati da un’unica radice culturale, quella tramandataci dalle menti della Magna Grecia che del mito, della poesia, della tradizione, hanno contagiato la cultura e la filosofia che ha dominato il mondo occidentale ed oltre. L’evento, insomma, è valso a farci  gustare l’amore per il sapere, per l’arte, che sono veicoli che creano le condizioni di una vita densa di soddisfazioni e di serenità.

                                       Raffaele Caracciolo

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