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Vangelo II Domenica di Quaresima PDF Stampa E-mail
Scritto da don M.Munno   
venerdì, 19 febbraio 2016 17:40
ImageDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,28b-36. - Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui.  Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

ImageViale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014

 

 “in-formati”

Foglio settimanale parrocchiale

di formazione e informazione

 

21 – 28 febbraio 2016

 

camminando insieme

 

Continuo a proporre in questa rubrica, nel contesto del Giubileo della Misericordia, il ciclo di catechesi del Santo Padre Francesco sulla Misericordia di Dio.

 

« Ogni 50 anni, «nel giorno dell’espiazione» (Lv 25,9), quando la misericordia del Signore veniva invocata su tutto il popolo, il suono del corno annunciava un grande evento di liberazione. Leggiamo infatti nel libro del Levitico: «Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia […] In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà» (25,10.13). Secondo queste disposizioni, se qualcuno era stato costretto a vendere la sua terra o la sua casa, nel giubileo poteva rientrarne in possesso; e se qualcuno aveva contratto debiti e, impossibilitato a pagarli, fosse stato costretto a mettersi al servizio del creditore, poteva tornarsene libero alla sua famiglia e riavere tutte le proprietà (…).

Con il giubileo, chi era diventato povero ritornava ad avere il necessario per vivere, e chi era diventato ricco restituiva al povero ciò che gli aveva preso. Il fine era una società basata sull’uguaglianza e la solidarietà, dove la libertà, la terra e il denaro ridiventassero un bene per tutti e non solo per alcuni, come accade adesso, se non sbaglio… Più o meno, le cifre non sono sicure, ma l’ottanta per cento delle ricchezze dell’umanità sono nelle mani di meno del venti per cento della popolazione. È un giubileo – e questo lo dico ricordando la nostra storia di salvezza – per convertirsi, perché il nostro cuore diventi più grande, più generoso, più figlio di Dio, con più amore. Vi dico una cosa: se questo desiderio, se il giubileo non arriva alle tasche, non è un vero giubileo. (…).

C’era anche la legge concernente le “primizie”. Che cos’è questo? La prima parte del raccolto, la parte più preziosa, doveva essere condivisa con i Leviti e gli stranieri (cfr Dt 18,4-5; 26,1-11), che non possedevano campi, così che anche per loro la terra fosse fonte di nutrimento e di vita. «La terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e ospiti», dice il Signore (Lv 25,23). Siamo tutti ospiti del Signore, in attesa della patria celeste (cfr Eb 11,13-16; 1Pt 2,11), chiamati a rendere abitabile e umano il mondo che ci accoglie. E quante “primizie” chi è più fortunato potrebbe donare a chi è in difficoltà! Quante primizie! Primizie non solo dei frutti dei campi, ma di ogni altro prodotto del lavoro, degli stipendi, dei risparmi, di tante cose che si possiedono e che a volte si sprecano. Questo succede anche oggi. Nell’Elemosineria apostolica arrivano tante lettere con un po’ di denaro: “Questa è una parte del mio stipendio per aiutare altri”. E questo è bello; aiutare gli altri, le istituzioni di beneficenza, gli ospedali, le case di riposo…; dare anche ai forestieri, quelli che sono stranieri e sono di passaggio. Gesù è stato di passaggio in Egitto.

E proprio pensando a questo, la Sacra Scrittura esorta con insistenza a rispondere generosamente alle richieste di prestiti, senza fare calcoli meschini e senza pretendere interessi impossibili: «Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è privo di mezzi, aiutalo, come un forestiero e ospite, perché possa vivere presso di te. Non prendere da lui interessi, né utili; ma temi il tuo Dio e fa’ vivere il tuo fratello presso di te. Non gli presterai il denaro a interesse, né gli darai il vitto ad usura» (Lv 25,35-37). Questo insegnamento è sempre attuale. Quante famiglie sono sulla strada, vittime dell’usura! Per favore preghiamo, perché in questo giubileo il Signore tolga dal cuore di tutti noi questa voglia di avere di più, l’usura. Che si ritorni ad essere generosi, grandi. Quante situazioni di usura siamo costretti a vedere e quanta sofferenza e angoscia portano alle famiglie! E tante volte, nella disperazione, quanti uomini finiscono nel suicidio perché non ce la fanno e non hanno la speranza, non hanno la mano tesa che li aiuti; soltanto la mano che viene a fargli pagare gli interessi. È un grave peccato l’usura, è un peccato che grida al cospetto di Dio. Il Signore invece ha promesso la sua benedizione a chi apre la mano per dare con larghezza (cfr Dt 15,10). Lui ti darà il doppio, forse non in soldi ma in altre cose, ma il Signore ti darà sempre il doppio» (Papa Francesco).

 

Custodiamoci nella preghiera reciproca! Buona domenica a tutti!

                                                              don Michele

 

Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica

21 Febbraio 2016

II Domenica di Quaresima – C

(Gn 15,5-12.17-18; Sal 26; Fl 3,17 - 4,1; Lc 9,28b-36)

 

La prima tappa domenicale del nostro cammino di Quaresima ci ha invitati a prendere seria consapevolezza delle nostre fragilità – del nostro stato di oppressione – e a gridare a Dio che in Gesù, il Signore, viene in nostro aiuto e ci salva.

Davanti alla tentazione, che assume molteplici aspetti, a seconda del nostro stato di vita, della nostra età ... e che cerca di deformare la nostra coscienza di “figli di Dio”, proponendoci scorciatoie per affermare esasperatamente noi stessi, fino a diventare “adoratori del diavolo”, Gesù, il “Figlio di Dio”, ci ha rivelato che ricercando ogni parola che esce dalla bocca di Dio (diventando, cioè, autentici “adoratori di Dio”, senza asservirlo – come vorrebbe il diavolo – al nostro tornaconto, a nostro uso e consumo) e osservandola, anche noi possiamo conseguire la “vittoria pasquale”.

In questa seconda tappa domenicale di questa Quaresima siamo invitati a contemplare e pregustare la meta del nostro cammino e di tutta la nostra esistenza cristiana: la trasfigurazione.

Nel racconto che l’Evangelista Luca fa dell’evento è interessante sottolineare una caratteristica particolare: Gesù sale sul monte per pregare e, mentre pregava, il suo volto cambia d’aspetto, si trasfigura.

Interessanti sono anche i due personaggi che parlano con Gesù: Mosè ed Elia.

Due uomini che hanno lottato interiormente e si sono lasciati formare da Dio in un continuo esodo da sé stessi, due personaggi che si sono spesi, nonostante mormorazioni e persecuzioni, nonostante avversioni e scoraggiamenti, per il bene del popolo.

Mosè ed Elia parlano con Gesù del “dono della sua vita”, della sua dipartita, che Egli avrebbe compiuto a Gerusalemme.

Se il volto di Gesù cambia di aspetto, si trasfigura, mentre Egli prega è perché la preghiera autentica, dialogo intimo e profondo con il Padre, spinge sempre ad uscire da sé, dal proprio comodo, e a fare la Sua volontà: donare la propria vita per la salvezza degli altri.

La preghiera rimette sempre in cammino, spinge ad un continuo esodo, porta al dono di sé!

All’esperienza di preghiera autentica di Gesù si oppone la preghiera “oppressa dal sonno” di Pietro, Giovanni e Giacomo, che assopisce le loro coscienze e li chiude in un’esperienza religiosa autoreferenziale, incurante degli altri, stigmatizzata dall’affermazione immobilizzante: “Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”!

Quante volte anche la nostra preghiera rischia di essere simile a quella dei tre discepoli, una preghiera che assopisce le coscienze e ci ripiega su noi stessi, rendendoci indifferenti agli altri!

Che cosa può salvarci da un’apparenza di preghiera ammalata e autoreferenziale?

Che cosa può salvare le nostre celebrazioni dal diventare sterili cerimonie che rischiano di assopire le nostre coscienze e che ci portano ad “autogiustificarci” semplicemente perché abbiamo fatto alcune pratiche religiose e/o abbiamo timbrato il cartellino di presenza alla Messa domenicale?

La voce che uscì dalla nube afferma, per i discepoli di tutti i tempi: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”.

La misura della nostra vita cristiana e della qualità della nostra preghiera è unicamente la vita di Gesù: il dono di noi stessi, del nostro tempo, la nostra capacità di essere disponibili, attenti, di curarci degli altri, fino a saper accogliere anche le ingiuste mormorazioni e le persecuzioni ... diventando, giorno dopo giorno, “amici” della Croce di Cristo!

Vivendo in questo modo, giorno dopo giorno, ci lasceremo trasfigurare da Dio e, con la nostra preghiera operosa, diventeremo Suoi collaboratori nella trasfigurazione di questa nostra terra, così sfigurata dal nostro egoismo.

 

 

AVVISI

 

- GIOVEDÌ, 25 FEBBRAIO, la S. Messa d’orario sarà celebrata alle ore 17,00. Alle ore 18,30, presso la Basilica Cattedrale, si terrà l’incontro sulle opere di misericordia, dal tema “Dar da bere agli assetati”.

 

- VENERDÌ, 26 FEBBRAIO, celebreremo comunitariamente il pio esercizio della Via Crucis. Sarà animata dai fanciulli di V elementare (ORE 16,30 – chiesa “Sant’Eusebio”).

 

- Per questa settimana, l’ADORAZIONE EUCARISTICA si terrà VENERDÌ 26 FEBBRAIO, dopo la celebrazione della S. Messa.

 


 

DOMENICA 21 FEBBRAIO viola

 

II DOMENICA DI QUARESIMA

Liturgia delle ore seconda settimana

Gn 15,5-12.17-18; Sal 26; Fl 3,17 - 4,1; Lc 9,28b-36

Il Signore è mia luce e mia salvezza

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Francesco

 

ORE 11,00 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Pro populo

 

ORE 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Vincenzo, Rosaria, Salvatore

Ore 18,15 – “S. EUSEBIO”:

7° INCONTRO PERCORSO PREMATRIMONIALE

LUNEDI’ 22 FEBBRAIO bianco

 

CATTEDRA DI SAN PIETRO

Festa - Liturgia delle propria

1Pt 5,1-4; Sal 22; Mt 16,13-19

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla

 

Ore 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Pietro, Bombina

 

 

 

MARTEDI’ 23 FEBBRAIO viola

 

Liturgia delle ore seconda settimana

Is 1,10.16-20; Sal 49; Mt 23,1-12

A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio

 

Ore 17,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Mario

 

 

 

MERCOLEDI’ 24 FEBBRAIO viola

 

Liturgia delle ore seconda settimana

Ger 18,18-20; Sal 30; Mt 20,17-28

Salvami, Signore, per la tua misericordia

 

Ore 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Gaetano, Antonietta

 

 

GIOVEDI’ 25 FEBBRAIO viola

 

Liturgia delle ore seconda settimana

Ger 17,5-10; Sal 1; Lc 16,19-31

Beato l’uomo che confida nel Signore

Ore 15,30 in poi – “S. Giuseppe”: CATECHISMO

 

ORE 16,00 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Cecilia (trigesimo)

Ore 17,00 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Giuseppe

Ore 18,30 – BASILICA CATTEDRALE:

“Dar da bere agli assetati”

 

 

VENERDI’ 26 FEBBRAIO viola

 

Liturgia delle ore seconda settimana

Gen 37,3-4.12-13a.17b-28; Sal 104; Mt 21,33-43.45-46 Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie

Ore 15,30 in poi – “S. Giuseppe”: CATECHISMO

 

ORE 16,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: VIA CRUCIS

a cura dei fanciulli di V elementare

ORE 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Vincenzo, Maria

segue ADORAZIONE EUCARISTICA

 

SABATO 27 FEBBRAIO viola

 

Liturgia delle ore seconda settimana

Mi 7,14-15.18-20; Sal 102; Lc 15,1-3.11-32

Misericordioso e pietoso è il Signore

 

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Luigi

Ore 15,30 in poi – “S. Giuseppe”: CATECHISMO

Ore 17,30 in poi – “S. Giuseppe”:

GIOVANISSIMI E GIOVANI

 

DOMENICA 28 FEBBRAIO viola

 

III DOMENICA DI QUARESIMA

Liturgia delle ore terza settimana

Es 3,1-8a.13-15; Sal 102; 1Cor 10,1-6.10-12; Lc 13,1-9

Il Signore ha pietà del suo popolo

 

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Antonio, Addolorata

 

ORE 11,00 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Pro populo

 

ORE 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Luigi

Ore 18,15 – “S. EUSEBIO”:

8° INCONTRO PERCORSO PREMATRIMONIALE

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