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Censurate le statue per l'iraniano Rouhani PDF Stampa E-mail
Scritto da M.Silenzi Viselli   
giovedì, 28 gennaio 2016 18:28
ImageAccolto trionfalmente a Roma il Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran Hassan Rouhani. Per l'occasione si sono approntate le necessarie misure di riguardo ossequioso all'illustre ospite. Ottanta chilometri di tappeto rosso sono stati distesi, sia sui percorsi programmati, sia sulle possibili deviazioni (è stato moquettato tutto il Foro Romano nell'ipotesi di una visita). Inscatolate tutte le statue nude dell'antica Roma, ed a quella di Giulio Cesare, indecente col suo gonnellino, sono state infilate più consone braghe di fustagno. Per la prevista salita al Campidoglio sono state imbavagliate le famose oche.
Gli allevamenti di maiali sono stati mimetizzati montando dei cerchietti cornuti agli animali (anche se in mancanza di meglio si sono usati quelli natalizi a forma di corna di renna, normalmente usati per i cagnolini).

Di particolare difficoltà la mimetizzazione di salsicciotti e salami, che, dipinti di rosso si sono spacciati come giganteschi peperoni e peperoncini calabresi. Per i prosciutti è bastata l'applicazione di corde musicali per farli sembrare normali mandolini.

Vini ed alcolici sono stati meticolosamente rietichettati con le fascette della Centrale del Latte.

Sontuosa trasformazione della Sinagoga ebraica in Circolo degli Scacchi, con umiliante camuffamento del Rabbino Capo in Re nero al centro di torri, cavalli ed alfieri rimediati nei magazzini della cartapesta del Carnevale di Viareggio.

Dal Museo delle torture di Castel Sant'Angelo sono state tratte ghigliottine, trinciapolli, mannaie, forche con corde saponate e capestri, tutte dislocate, come casualmente, ai lati del percorso del corteo, per far credere all'illustre ospite che anche qui da noi si eseguono sentenze analoghe alle loro. Più difficile è stato trovare comparse disposte a farsi impiccare, tagliare a fette, od anche semplicemente decapitare. Alla fine si è optato per dei volontari, capati tra i depredati di tutto dal "solido sistema bancario italiano".

Per la questione del Burqa è stato più semplice. Sono stati requisiti e inburqati tutti i manichini della Rinascente, che, anche se risultati un po' fissi, hanno fatto, di sfuggita, la loro bella figura.

I saluti all'ospite sono stati più che reverenziali: tutti si sono cimentati nell'inchino a mezzo busto; purtroppo, essendo tutti politici, hanno infastidito e graffiato al volto l'illustre ospite con le ramificazioni delle corna.

Attimi di tensione all'arrivo in Vaticano. Le Guardie Svizzere, pensando che si stesse avverando una qualche profezia di Nostradamus, si sono inizialmente slanciate a passo di carica per infilzare con le alabarde il presunto assalitore infedele. Un micidiale fendente del comandante delle guardie è stato provvidenzialmente attutito dall'asciugamano che, distrattamente, l'illustre ospite si era arrotolato e dimenticato in testa dopo lo shampoo in albergo.

Da registrare, per dovere di cronaca, il fatto che dopo la partenza del Presidente, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha inviato due padrini a Palazzo Chigi con l'invito a Renzi di presentarsi all'alba a Villa Borghese per un duello. Arma prescelta dallo sfidante: lettura ad alta voce integrale del manuale "Come acquisire il senso del ridicolo". Lo sfidato risponderà per le rime, purtroppo dandosi la zappa sui piedi, elencando le sue stime della crescita italiana nei prossimi vent'anni.

Maurizio Silenzi Viselli


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