La politica "du Patrunu e Suttu" |
Scritto da A.M.Cavallaro | |
domenica, 22 novembre 2015 08:31 | |
Anche a Rossano il sindaco Antoniotti a pochi mesi dalla fine del suo mandato, si è visto sfiduciato da 13 consiglieri comunali di diversissime provenienze politiche, dagli italo-forzisti ai piddini, ai socialisti, insomma un minestrone parecchio insipido che lo chef non è riuscito a rendere edibile. Mentre a Cassano, tutto sommato, c’è stato un “rientro” tra i ranghi di due incauti “disertori”, accolti con baci e abbracci dai vecchi amici, a Rossano le scusanti sono blande e difficilmente comprensibili. Pare che la lezione di Roma nei confronti del malcapitato Marino abbia fatto scuola e il “friccicorio” (volgarmente detto “chiurito”) abbia assalito i due comuni dell’area sibarita.
C’è da aspettarsi altre sorprese in altri territori viciniori? Al momento pare di no, ma non si sa mai. Se si voleva la controprova di quanto labile sia la coerenza della politicaccia italiota (contrazione italiano ed idiota) eccocela servita su un piatto d’argento. Pare che anche per il presidente Oliverio si stia preparando un “piattino” di questo tipo, Roba da matti. Intanto la diatriba giudiziaria tra Giuseppe Graziano e Gianluca Gallo dovrebbe essere giunta all’epilogo,la corte d'Appello di Catanzaro ha deciso ed ora si attende solo che sia reso noto il verdetto definitivo. Ma qualcuno dirà, ma che c’entra questo con i due comuni di Cassano e Rossano? C’entra, c’entra eccome se c’entra. L’avvocato Gallo, ha lavorato certamente bene nel convincere i due agnellini a tornare all’ovile e quindi far decadere con quasi due anni di anticipo la sindacatura Papasso, ma si è guardato bene dall’avanzare, almeno finora, pretese personali per la guida della città delle Terme, proprio perché spera che il verdetto di Catanzaro sia a suo favore e in tal caso recupererebbe la poltrona di consigliere regionale soffiatagli da Graziano per una bella manciata di voti in più, anche se colpevole di pecche procedurali. Graziano, da parte sua, sotto, sotto, temendo che il giudizio di Catanzaro possa essere a suo sfavore, pensa di impossessarsi del cadreghino più importante della città del Codex e magari ha assecondato la “dipartita” di Antoniotti, ma questa è una mera ipotesi un po’ cattivella. Come detto, però poco fa, la politica calabrese è ormai ridotta a “bagatelle” da cantina, quando si giocava a “Padrone e Sotto” (la Passatella), dove “u suttu”, spesso riusciva a condurre il gioco a suo piacimento, costringendo “u patrune” o ad accettare le sue proposte o ad ubriacarsi e non capire più una mazza di quanto succedeva. Ecco mi pare che i ricattucci e le pretese di certi politicanti siano molto simili alle furberie di quel “nobile” gioco di carte tipico dei frequentatori abituali delle cantine. Avvinazzatevi e fregatevene delle tante e pesanti problematiche che assillano i nostri territori, tanto noi calabresi siamo abituati da almeno 2 millenni ad essere governati da incapaci. Prosit. Antonio M.Cavallaro |
< Precedente | Prossimo > |
---|