Vangelo di Domenica 22 Novembre |
Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||
sabato, 21 novembre 2015 15:21 | |||||||||||||||||
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 18,33b-37. Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?».Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – B 22 novembre 2015 Il cammino dell’Anno Liturgico si compie con la solennità di Cristo Re dell’Universo. È una solennità che ci aiuta a guardare al compimento della nostra vita e di tutta la storia: “Ecco venire sulle nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo ... il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto”. Così abbiamo ascoltato nella prima lettura, tratta dal Libro del Profeta Daniele. Per comprendere il senso di questa festa, oltre che lasciarci guidare dalle letture che ci vengono consegnare, è importante conoscerne anche la storia. Si tratta, infatti, di una festa abbastanza recente, istituita novant’anni fa. Papa Pio XI, l’11 dicembre 1925, istituiva la festa con l’enciclica “Quas primas”. Lo stesso Papa ne spiegava il senso in questi termini: “Se comandiamo che Cristo Re venga venerato da tutti i cattolici del mondo, con ciò Noi provvederemo alle necessità dei tempi presenti, apportando un rimedio efficacissimo a quella peste che pervade l’umana società”. Il Papa, perciò, attraverso la celebrazione della festa di Cristo Re intendeva porre un rimedio alla “peste” che nella stessa enciclica definiva “laicismo”. Papa Pio XI voleva ribadire, però, non solo la regalità spirituale di Cristo, ma anche quella temporale, quella sociale. Oggi, tuttavia, dobbiamo constatare qualcosa di più preoccupante: non è solo la società, non sono solo gli stati, a non riconoscono la regalità, la signoria di Cristo, ma – cosa più terribile! – facciamo fatica a riconoscerla noi cristiani, noi cattolici, nella nostra vita e nelle nostre scelte! Alla peste del “laicismo” si è aggiunto un male molto più pericoloso, tante volte denunciato da Papa Francesco, che si chiama “mondanità spirituale”, che porta ad avere una “doppia vita”! Dire “mondanità spirituale” significa dire che il Vangelo di Gesù è diventato irrilevante per la nostra vita. Magari lo ascoltiamo anche volentieri, ma poi le nostre scelte parlano un linguaggio completamente diverso! Significativamente, perciò, la festa di Cristo Re è collocata alla fine dell’Anno Liturgico, in modo da aiutare a chiederci se, dopo un ulteriore anno di vita cristiana, alimentati dalla Parola e dalla Comunione Eucaristica, siamo cresciuti in modo da permettere a Gesù, che è la Verità, di regnare nella nostra vita e al Suo Vangelo di formare i nostri pensieri e di essere operante nelle nostre scelte! Quanto Vangelo di Gesù c’è nella nostra vita quotidiana? Non solo nelle nostre preghiere, nelle nostre letture, nelle nostre parole. Ma nei nostri sentimenti, nelle nostre scelte, nei nostri gesti, nei nostri sguardi! Stiamo camminando, con Gesù, dietro di Lui, portando la nostra croce ogni giorno e facendoci cirenei dei nostri fratelli? Lasciamoci provocare dalla risposta che Gesù dà a Pilato alla domanda se Lui sia “Re”: “Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”. Oggi noi affermiamo che Gesù è Re dell’Universo perché la Liturgia ce lo fa celebrare come tale oppure perché Lui è il Signore della mia vita, della mia storia, e perché la mia vita e le mie scelte sono tutte ispirate al suo “Regno”? Perdonaci Gesù per tutte le volte in cui ti abbiamo chiamato “Re” mentre la nostra vita si prostituiva con altri dominatori, con altri signori! Aiutaci a pensare e a vivere come Te, a diventare Te! Amen. Don MIchele Munno
Viale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014
“in-formati” Foglio settimanale parrocchiale di formazione e informazione
22 – 29 novembre 2015 camminando insieme
Una delle esigenze che, come Parroco, avverto è quella di accompagnare le Comunità Parrocchiale a riscoprire il senso della Celebrazione dei Sacramenti, perché non si riducano a semplici occasioni di feste, ma siano percepiti e celebrati come “segni efficaci della Grazia”, modalità attraverso le quali Dio si fa presente nella nostra vita, ci “tocca”, ci aiuta a cambiare, ci educa alla vita buona del Vangelo! In questa rubrica, perciò, ci siamo soffermati, per alcune settimane, proprio sui Sacramenti, riproponendo la serie di catechesi del Santo Padre Francesco. Concludiamo con il Matrimonio. “Questo Sacramento ci conduce nel cuore del disegno di Dio, che è un disegno di alleanza col suo popolo, con tutti noi, un disegno di comunione. All’inizio del libro della Genesi, il primo libro della Bibbia, a coronamento del racconto della creazione si dice: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò … Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne» (Gen 1,27; 2,24). L’immagine di Dio è la coppia matrimoniale: l’uomo e la donna; non soltanto l’uomo, non soltanto la donna, ma tutti e due. Questa è l’immagine di Dio: l’amore, l’alleanza di Dio con noi è rappresentata in quell’alleanza fra l’uomo e la donna. E questo è molto bello! Siamo creati per amare, come riflesso di Dio e del suo amore. E nell’unione coniugale l’uomo e la donna realizzano questa vocazione nel segno della reciprocità e della comunione di vita piena e definitiva. 1. Quando un uomo e una donna celebrano il sacramento del Matrimonio, Dio, per così dire, si “rispecchia” in essi, imprime in loro i propri lineamenti e il carattere indelebile del suo amore. Il matrimonio è l’icona dell’amore di Dio per noi. Anche Dio, infatti, è comunione: le tre Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo vivono da sempre e per sempre in unità perfetta. Ed è proprio questo il mistero del Matrimonio: Dio fa dei due sposi una sola esistenza. La Bibbia usa un’espressione forte e dice «un’unica carne», tanto intima è l’unione tra l’uomo e la donna nel matrimonio. Ed è proprio questo il mistero del matrimonio: l’amore di Dio che si rispecchia nella coppia che decide di vivere insieme. Per questo l’uomo lascia la sua casa, la casa dei suoi genitori e va a vivere con sua moglie e si unisce tanto fortemente a lei che i due diventano – dice la Bibbia – una sola carne. 2. San Paolo, nella Lettera agli Efesini, mette in risalto che negli sposi cristiani si riflette un mistero grande: il rapporto instaurato da Cristo con la Chiesa, un rapporto nuziale (cfr Ef 5,21-33). La Chiesa è la sposa di Cristo. Questo è il rapporto. Questo significa che il Matrimonio risponde a una vocazione specifica e deve essere considerato come una consacrazione (cfr Gaudium et spes, 48; Familiaris consortio, 56). È una consacrazione: l’uomo e la donna sono consacrati nel loro amore. Gli sposi infatti, in forza del Sacramento, vengono investiti di una vera e propria missione, perché possano rendere visibile, a partire dalle cose semplici, ordinarie, l’amore con cui Cristo ama la sua Chiesa, continuando a donare la vita per lei, nella fedeltà e nel servizio. È davvero un disegno stupendo quello che è insito nel sacramento del Matrimonio! E si attua nella semplicità e anche nella fragilità della condizione umana. Sappiamo bene quante difficoltà e prove conosce la vita di due sposi… L’importante è mantenere vivo il legame con Dio, che è alla base del legame coniugale. E il vero legame è sempre con il Signore. Quando la famiglia prega, il legame si mantiene. Quando lo sposo prega per la sposa e la sposa prega per lo sposo, quel legame diviene forte; uno prega per l’altro. È vero che nella vita matrimoniale ci sono tante difficoltà, tante; che il lavoro, che i soldi non bastano, che i bambini hanno problemi. Tante difficoltà. E tante volte il marito e la moglie diventano un po’ nervosi e litigano fra loro. Litigano, è così, sempre si litiga nel matrimonio, alcune volte volano anche i piatti. Ma non dobbiamo diventare tristi per questo, la condizione umana è così. E il segreto è che l’amore è più forte del momento nel quale si litiga e per questo io consiglio agli sposi sempre: non finire la giornata nella quale avete litigato senza fare la pace. Sempre! (…). Altre volte io ho detto in questa Piazza una cosa che aiuta tanto la vita matrimoniale. Sono tre parole che si devono dire sempre, tre parole che devono essere nella casa: permesso, grazie, scusa. Le tre parole magiche. Permesso: per non essere invadente nella vita dei coniugi. Permesso, ma cosa ti sembra? Permesso, mi permetto. Grazie: ringraziare il coniuge; grazie per quello che hai fatto per me, grazie di questo. Quella bellezza di rendere grazie! E siccome tutti noi sbagliamo, quell’altra parola che è un po’ difficile a dirla, ma bisogna dirla: scusa. Permesso, grazie e scusa. Con queste tre parole, con la preghiera dello sposo per la sposa e viceversa, con fare la pace sempre prima che finisca la giornata, il matrimonio andrà avanti. Le tre parole magiche, la preghiera e fare la pace sempre”.
Custodiamoci nella preghiera reciproca! Buona domenica a tutti! don Michele
AVVISI
- DOMENICA 29 NOVEMBRE, con la celebrazione delle ore 17,30, inizia la NOVENA DELL’IMMACOLATA. Dopo la stessa celebrazione si terrà il primo INCONTRO del percorso di PREPARAZIONE AL MATRIMONIO.
- I genitori dei BAMBINI NATI NELL’ANNO possono iscrivere i propri figli nella lista dalla quale saranno estratti i nomi dei “BAMBINELLI” della XXVII edizione del presepe vivente. L’estrazione sarà fatta DOMENICA 20 DICEMBRE, al termine della S. Messa delle ore 11:00, durante la quale saranno anche benedetti i bambinelli di tutti i presepi.
- Le uniche persone, incaricate di raccogliere le OFFERTE LIBERE per contribuire alla realizzazione del PRESEPE, rilasceranno una ricevuta con timbro della parrocchia e numero di serie. A tutti i volontari e gli offerenti va la gratitudine dell’intera Comunità.
- OGNI GIOVEDÌ, dalle ore 15:30 in poi, presso la chiesa “San Giuseppe”, il PARROCO è disponibile per le CONFESSIONI.
- OGNI GIOVEDÌ, nella chiesa “San Giuseppe”, alla celebrazione della S. Messa segue l’ADORAZIONE EUCARISTICA.
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