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Sibari

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1° Novembre Solennità di Tutti i Santi PDF Stampa E-mail
Scritto da don M.Munno   
sabato, 31 ottobre 2015 10:56
ImageQuando si parla di santi, spesso e volentieri, pensiamo alle belle statue, alle immagini che adornano le nostre chiese, ai santuari, ai pellegrinaggi, alle novene, ai fiori, alle candele, alle feste e a tutto ciò che noi facciamo per esprimere la nostra devozione. Il pericolo in cui potremmo incorrere, in tal caso, è quello di pensare che la santità sia appannaggio di pochi, per una stretta cerchia di privilegiati, dotati magari di "poteri particolari". La Liturgia di questa prima domenica di novembre, solennità di Tutti i Santi, ci aiuta a comprendere che le cose non stanno esattamente così e che la santità non è qualcosa per pochi, ma per tutti!

Celebrando la solennità di Tutti i Santi, infatti, non solo ricordiamo tutti i fedeli la cui santità è stata ufficialmente riconosciuta dalla competente autorità della Chiesa, non solo celebriamo la memoria di tanti nostri fratelli e sorelle che hanno vissuto santamente e che ora intercedono per noi, ma celebriamo anche la festa della vocazione che noi tutti abbiamo ricevuto nel Battesimo!

Le Letture che ascoltiamo ci aiutano a prendere consapevolezza della nostra comune vocazione e ci indicano il cammino da seguire per realizzarla.

Che la santità non sia per pochi, ci aiuta a comprenderlo il Libro dell'Apocalisse, che presenta una "moltitudine immensa, che nessuno poteva contare". Una "moltitudine" rivestita di "vesti candide", come candida è la veste che ciascuno di noi ha ricevuto nel giorno del Battesimo. Una veste che siamo chiamati a custodire e portare "senza macchia"!
E se, per qualche motivo, si dovesse macchiare, l'Apocalisse ci rivela che il rimedio è ridargli candore "lavandola nel sangue dell'Agnello", cioè impegnandosi ad amare come Gesù, perché l'amore copre una moltitudine dí peccati!

Tale "moltitudine", poi, ci ricorda il versetto del Salmo, è costituita dalla "generazione che cerca il volto del Signore", perché Lui, per primo, ha cercato e cerca ciascuno di noi!
La santità, cioè, prima di essere frutto del nostro impegno è dono gratuito di Dio!
È ancora San Giovanni a ricordarlo, attraverso il testo intenso, che ci viene proposto come seconda lettura: "Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!".
Ecco dove ha origine la nostra vocazione alla santità: dall'amore smisurato di Dio che ci rende suoi figli!
E quando noi corrispondiamo a questo amore gratuito di Dio, permettendogli di manifestarsi nella nostra vita, diventiamo sempre più simili a Lui!

Lo "specchio" in cui possiamo verificare la nostra "somiglianza" è quello delle beatitudini: poveri in spirito, afflitti, miti, affamati e assetati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, perseguitati per la giustizia, insultati e perseguitati a motivo del Vangelo ... e felici, beati!

È il ritratto di Gesù che diventa sempre più chiaro sul volto di chi comprende che per un battezzato la santità non è una opzione, ma una intrinseca necessità!
Per cui se non ci lasciamo rendere santi - da Dio - e non ci impegniamo ad essere santi, passeremo gli anni della nostra vita alla ricerca di una felicità che mai arriverà, perché solo nella santità c'è la piena felicità!

Lasciamoci condurre e camminiamo decisamente, insieme ... insieme verso la felicità che è sempre al plurale! Amen.

don Michele Munno

Parrocchia di San Giuseppe in Sibari

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