Un nuovo amico di Calopezzati |
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Scritto da Tonino Cavallaro
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mercoledì, 27 febbraio 2008 07:47 |
Opera di Salvatore Cieri Giorni fa durante uno dei miei soliti giri che compio per conoscere meglio il territorio dello Jonio cosentino, ho notato sulla statale 106 e precisamente a Calopezzati Marina un’insegna che mi ha incuriosito: “ JUAN CARLOS – ARTE POVERA”. Naturalmente ho fermato l’auto e sono entrato in un negozio non molto spazioso, ma pulito e ordinato, nel quale erano messi in bella mostra dei bellissimi mobili in uno stile indefinibile che forse potrebbe essere scambiato per rustico, ma guardando poi più da vicino noto le ottime rifiniture e la particolare brillantezza di un legno a me sconosciuto. Si avvicina un simpatico giovane signore, il quale sorridendo mi dice. “Non riesce a capire di che legno si tratta, vero?”; “Beh, si” – rispondo - “per quanto in gioventù abbia avuto anche esperienze di venditore di mobili, questo legno non l’ho mai visto”. Così fra un sorriso e un amichevole ammiccamento, il giovanotto mi dice che i mobili sono fatti in legno di CARRUBO.
Mi viene il sospetto che i lettori più giovani non conoscano questa pianta, né tantomeno il suo frutto. Noi da ragazzini lo compravamo per sole 5 lire da una vecchina a Cassano che li offriva ai passanti insieme ad altri prodotti che faceva lei stessa: olive in salamoia e fette di “scapice” sott’aceto, queste ultime molto appetite dagli avventori delle tante “cantine” sparse per il paese. Ma torniamo ai mobili, il proprietario del negozio parla l’italiano con un accento spagnoleggiante, gli domando da dove viene e scopro il piccolo mistero. Si chiama Juan Carlos Parrilla nato in Argentina da genitori calabresi proprio di Calopezzati, durante un suo viaggio in Italia s’innamorò di una ragazza del posto e la sposò, ecco la decisione successiva di restare nel paese d’origine e pensare di importare dal’Argentina questi magnifici e particolarissimi mobili fatti rigorosamente a mano e senza l’ausilio di chiodi o collanti particolari sfruttando un particolare gioco d’incastri. I mobili, mi racconta il nuovo amico, vengono realizzati nella zona Nord della foresta del Chaco-Formosa dove cresce il carrubo da cui si ottiene un legno di alta qualità. L’alta resistenza di questo materiale naturale, permette l’inalterabilità nel tempo e i mobili con esso realizzati si adattano a qualsiasi ambiente e resistono bene a qualsiasi clima. artigianato degli Indios argentini Sono proprio contento di aver conosciuto questo giovane imprenditore pieno di entusiasmo, glielo dico e così mi mostra due pezzi d’artigianato molto paticolari, un quadro realizzato come un collage con diversi tipi di legno nel quale è rappresentata l’Italia con le sue regioni fatta da un artigiano che vive in Argentina ma irpino di nascita, “Salvatore Cieri”; e una splendida bambola realizzata dagli indios “Io Ramos Media”, uno sparuto gruppo etnico che vive ai margini della foresta nel nord dell’Argentina, con le foglie di una palma particolare che cresce in quella zona. Saluto Juan Carlos e non vi nascondo che mi è venuta una voglia matta di andare in Argentina, dove, tra l’altro, mio nonno ha vissuto per circa trent’anni; intanto, però, credo che comprerò una bella vetrinetta lucida e perfetta in legno di carrubo argentino. Se volete togliervi anche voi la curiosità di scoprire qualcosa di inconsueto andate a trovare Juan Carlos si trova a Calopezzati e lo potete contattare ai seguenti numeri: 0983 44290, 329 8045003. |