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Sibari

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I sogni nascono e muoiono a Sibari PDF Stampa E-mail
Scritto da F.Garofalo   
venerdì, 07 agosto 2015 16:57
ImagePercorrendo la costa di Sibari, cuore della storia magno greca, si possono ammirare i modernissimi villaggi turistici, la “piccola Venezia” dei Laghi di Sibari, il Museo Nazionale della Sibaritide e il Parco Archeologico custode dei fasti dell’antica Sibarys. Infine, la riserva naturalistica della foce del Crati e una fiorente agricoltura di qualità, tanto da meritare la sede del Distretto Agroalimentare. Dopo essersi imbattuti tra le bellezze naturalistiche e culturali si arriva al centro di Sibari, dove è ubicato il più importante e strategico snodo ferroviario dell’alta Calabria.La mancanza di una efficiente rete stradale, oggi, aggravata dalla percorribilità ad una sola corsia del tratto del Viadotto Italia sulla Salerno Reggio Calabria, una buona e moderna tratta ferroviaria avrebbe potuto ovviare ai tanti disagi che quotidianamente sono costretti a subire i cittadini. Se dalla stazione di Sibari si vuole raggiungere Milano occorre farlo con autobus direzione Taranto.
Roma, si riesce a raggiungerla in cinque ore e venti con cambio alla stazione di Paola (unico alle ore sei), per il resto, sia Paola che Taranto, possono essere raggiunti con autobus.
Nonostante, trent’anni di elettrificazione, Taranto – Cosenza, - ci dice un macchinista in pensione -,non esiste un treno per l’aeroporto di Lamezia con tempi di percorrenza uguale Malpensa – Milano centrale o degli aeroporti di Roma per Termini.
Disagi anche per chi vuole raggiungere l’Università della Calabria per la mancanza di collegamento nell’arco della giornata.
E se poi si è in attesa di un treno il passeggero non troverà nessuna assistenza di ristorazione e servizio bar.
Oltre e ben più che un romanzo, Cristo si è fermato a Eboli è un grande partecipato affresco sociologico e antropologico, che restituisce a tutto l’immagine di un mondo remoto e apparentemente inaccessibile, dando nel contempo la misura incontestabile di chi non sa e non vuole distinguere il progresso civile dal profitto incondizionato e dallo sfruttamento, in una spirale di vergogna che deve inquietarci e turbarci ancora oggi.
Il Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi a distanza di tanti anni è oggi più che mai di estrema attualità, nel quadro del contesto sociale ed economico dell’intero Mezzogiorno d’Italia e di una parte importante di territorio della Calabria: la Piana di Sibari, che doveva essere la “California del Sud”.

Ricordo che gli anni settanta dovevano rappresentare il momento della grande industrializzazione con il famoso “pacchetto Colombo”, poi la grande partita del Porto, oggi, di Corigliano. Tutti tentativi falliti ed infranti che, tra l’altro, cozzavano con la vocazione turistica e agroalimentare del territorio.
E poi, per risolvere tutti i problemi legati alle infrastrutture, compreso quello dell’incompiuta della 106 ionica, meglio conosciuta come la strada della morte, doveva arrivare la costruzione dell’aeroporto della Sibaritide: il quarto scalo nel sistema aeroportuale calabrese.
Ad oggi, ci si ritrova a fare i conti con i problemi di sempre. Forse i sogni nascono a Sibari e muiono a Sibari.

Francesco Garofalo
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