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La Grande Guerra PDF Stampa E-mail
Scritto da G.La Padula   
venerdì, 05 giugno 2015 14:38
ImageCarissimi webnauti in occasione della ricorrenza storica del 24 maggio per il centenario della Prima Guerra Mondiale, il prof. Giuseppe La Padula aveva inviato la breve ed interessante nota che vi proponiamo nel seguito. Alla redazione era sfuggita, ce ne scusiamo con l’autore.
"Ora celebriamo il centenario di quella guerra, con discorsi e bandiere, ma bisogna sciogliere ancora il nodo dell'ipocrisia e della vigliaccheria. Mi auguro che in queste celebrazioni si trovi il modo di chiedere scusa ai tanti soldati che abbiamo mandato a morire senza spiegare loro perché.

Della prima Guerra Mondiale non è rimasto più nessuno di coloro che l'hanno vissuta e nessun altro potrà testimoniare con la propria voce tutto il dolore di quella carneficina. Rimangono gli scritti: quelli dei letterati e quelli dei più umili dove la verità non ha contorni di retorica". Questo è quanto scrive Ermanno Olmi a commento del suo bellissimo film-documento "Torneranno i prati" che, al pari del film di Francesco Rosi, "Uomini contro", tratto dal libro di Emilio Lussu "Un anno sull' Altipiano", denuncia la follia della guerra e l'impreparazione dei comandi militari che mandarono i soldati italiani allo sbaraglio a morire nelle trincee o negli assalti contro le formidabili fortificazioni austriache. A Caporetto, infatti, fu combattuta una delle più grandi battaglie di annientamento della storia contemporanea e si consumò la più drammatica disfatta dell'esercito italiano. Ma come si giunse a quel crollo disastroso? Fu provocato dall'insipienza dell'alto comando italiano? Fu una sorta di ammutinamento delle truppe? Era la prova manifesta dell'incapacità degli italiani di combattere? Alcune risposte a queste domande sono state date da Mario Silvestri nel bel libro “Caporetto. Una battaglia e un enigma”, edito da Rizzoli. Non mancarono, tuttavia, atti di eroismo da parte di tanti che morirono senza sapere per chi o per cosa…A questi, in particolare, va il nostro ringraziamento ed il nostro ricordo.

Giuseppe La Padula

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