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Scritto da Staff.redazione | |
lunedì, 01 giugno 2015 07:54 | |
![]() Paula: prima e dopo Tutti quelli che si sono mobilitati per non farla morire, non hanno fatto nulla per farla reinserire nella vita. Si è salvata dalla condanna in gran compagnia, ed è morta di pena di vita, completamente sola. Si muore spesso di pena di vita. Imperversano in tv spot pubblicitari da 100.000 euro al minuto che chiedono 2 euro per far studiare lontani piccoli emarginati africani, ma nessuno (o pochi valorosi), tenta di risolvere il problema di molti cittadini italiani che soffrono in solitudine un disagio economico, sempre incolpevole, che diventa pena di vita. I politici, che ormai gareggiano furiosamente per una carica pubblica, in molti casi solo per ricevere una ricca sistemazione personale (poi, sempre in molti casi, ulteriormente integrata da altre operazioni di saccheggio), non sono certo i più adatti a risolvere il problema della pena di vita. Anzi, molti di loro si muovono per ampliare la platea dei sofferenti, perché è proprio dalla "falsa" promessa di aiuto ai più deboli che traggono il loro consenso. Per questi miserabili vale il pensiero "tanto peggio, tanto meglio". Ci sono anche altre buone notizie: si allarga il numero dei paesi europei che ammettono il matrimonio fra persone dello stesso sesso. D'ora in poi la frase: "Ma vattel'a pijà n'der culo" non sarà più usata come sanguinoso insulto, ma verrà pronunciata festosamente, come positivo auspicio (tipo "auguri e figli maschi") durante i banchetti nuziali. Trova finalmente applicazione il pensiero del precursore John Wilmot, conte di Rochester, che nel 1694 mise in scena la sua opera "Sodom, of the quintessence of debauchery (Sodoma, o la quintessenza della dissolutezza) che decantava le gioie della sodomia: "Proclamo la sodomia, che possa essere praticata/ Sovra tutto il paese, cosicché la figa non venga abusata". Poi Sade trasformò l'argomento in tema filosofico. A Roma, vista la presenza del Papa, la questione non è stata mai ben vista (basta sentire l'attuale commento del Cardinale e Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin: "Una sconfitta per l'umanità"), e, nel periodo in cui Sade svolgeva (e applicava) il suo pensiero, erano operanti i cosiddetti magistrati "Ispettori dei culi", con l'incarico di sorveglianza sull'argomento. Maurizio Silenzi Viselli |
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