Vangelo di Domenica 24 Maggio |
Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||
sabato, 23 maggio 2015 09:41 | |||||||||||||||||
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 15,26-27.16,12-15. - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà».
“in-formati” Foglio settimanale parrocchiale di formazione e informazione
24 – 31 MAGGIO 2015
camminando insieme UN GIUBILEO STRAORDINARIO … DI MISERICORDIA! (7)
Continuiamo la lettura della Bolla Misericordiae Vultus, che ci aiuta a comprendere lo “spirito” del Giubileo straordinario della misericordia e a prepararci adeguatamente ad esso.
«10. L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui si indirizza ai credenti; nulla del suo annuncio e della sua testimonianza verso il mondo può essere privo di misericordia. La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole. La Chiesa «vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia». Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordia. La tentazione, da una parte, di pretendere sempre e solo la giustizia ha fatto dimenticare che questa è il primo passo, necessario e indispensabile, ma la Chiesa ha bisogno di andare oltre per raggiungere una meta più alta e più significativa. Dall’altra parte, è triste dover vedere come l’esperienza del perdono nella nostra cultura si faccia sempre più diradata. Perfino la parola stessa in alcuni momenti sembra svanire. Senza la testimonianza del perdono, tuttavia, rimane solo una vita infeconda e sterile, come se si vivesse in un deserto desolato. È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza. 11. Non possiamo dimenticare il grande insegnamento che san Giovanni Paolo II ha offerto con la sua seconda Enciclica Dives in misericordia, che all’epoca giunse inaspettata e colse molti di sorpresa per il tema che veniva affrontato. Due espressioni in particolare desidero ricordare. Anzitutto, il santo Papa rilevava la dimenticanza del tema della misericordia nella cultura dei nostri giorni: «La mentalità contemporanea, forse più di quella dell’uomo del passato, sembra opporsi al Dio di misericordia e tende altresì ad emarginare dalla vita e a distogliere dal cuore umano l’idea stessa della misericordia. La parola e il concetto di misericordia sembrano porre a disagio l’uomo, il quale, grazie all’enorme sviluppo della scienza e della tecnica, non mai prima conosciuto nella storia, è diventato padrone ed ha soggiogato e dominato la terra (cfr Gen 1,28). Tale dominio sulla terra, inteso talvolta unilateralmente e superficialmente, sembra che non lasci spazio alla misericordia … Ed è per questo che, nell’odierna situazione della Chiesa e del mondo, molti uomini e molti ambienti guidati da un vivo senso di fede si rivolgono, direi, quasi spontaneamente alla misericordia di Dio». Inoltre, san Giovanni Paolo II così motivava l’urgenza di annunciare e testimoniare la misericordia nel mondo contemporaneo: «Essa è dettata dall’amore verso l’uomo, verso tutto ciò che è umano e che, secondo l’intuizione di gran parte dei contemporanei, è minacciato da un pericolo immenso. Il mistero di Cristo … mi obbliga a proclamare la misericordia quale amore misericordioso di Dio, rivelato nello stesso mistero di Cristo. Esso mi obbliga anche a richiamarmi a tale misericordia e ad implorarla in questa difficile, critica fase della storia della Chiesa e del mondo». Tale suo insegnamento è più che mai attuale e merita di essere ripreso in questo Anno Santo. Accogliamo nuovamente le sue parole: «La Chiesa vive una vita autentica quando professa e proclama la misericordia – il più stupendo attributo del Creatore e del Redentore – e quando accosta gli uomini alle fonti della misericordia del Salvatore di cui essa è depositaria e dispensatrice».
Camminiamo insieme verso il Giubileo straordinario! Intanto buona domenica e serena settimana! don Michele
Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica 24 maggio 2015 Pentecoste (At 2,1-11; Sal 103; Gal 5,16-25; Gv 15,26-27; 16,12-15)
La prima lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, racconta l’effusione dello Spirito sui discepoli che si trovavano “tutti insieme nello stesso luogo”. È come se l’attesa del Dono fosse stata preparata dai discepoli attraverso lo sforzo di “stare insieme”. E il Dono dello Spirito “compie” e “perfeziona” lo sforzo dei discepoli. Così, la “comunità” che è la Chiesa si costruisce attraverso un duplice movimento: l’impegno dei discepoli e il Dono dello Spirito! Lo sforzo, l’impegno dei discepoli “predispone”, perciò, al Dono dello Spirito. In un certo senso ne è la condizione. Tale impegno è sicuramente richiamato, nella seconda lettura, dall’invito a camminare. Impegnandoci e camminando, infatti, andiamo in direzione dello Spirito. Invece, se manca l’impegno, se non c’è sforzo, senza cammino restiamo - per utilizzare il linguaggio di san Paolo - “esseri carnali”. Se ci impegniamo, se ci sforziamo, se ci mettiamo in cammino, lo Spirito ci renderà “esseri spirituali”!
Oggi, la Parola ci aiuta a fare il punto della nostra situazione personale e comunitaria. Il doppio elenco che san Paolo ci propone, infatti, può aiutarci a fare un serio esame di coscienza. Quali “frutti” sta dando la nostra vita personale e comunitaria? Esaminiamo il primo elenco di opere: “fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere”. Passando in rassegna queste “opere della carne” chiediamoci: quanto spazio trovano in me queste realtà? Come le alimento? Lasciamoci riprendere da quanto san Paolo afferma: “Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio”! Chi le compie - e non si ravvede, non si sforza, non si impegna, non cammina ...! - non erediterà il regno di Dio! Perché alimenta l’anti-regno, quello del “nemico dell’umana natura”!
Il secondo elenco presenta i “frutti dello Spirito”: “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. Questi frutti si ottengono attraverso lo sforzo, l’impegno, il cammino e sono Dono dello Spirito.
Chiediamoci: in quale elenco ci ritroviamo maggiormente? Domandiamocelo con grande onestà e verità! E in questo santissimo giorno di Pentecoste imploriamo su di noi e su questa nostra Comunità una rinnovata effusione dello Spirito, accompagnata e preceduta dal nostro impegno, dal nostro sforzo di “camminare tutti insieme”.
Attraverso l’impegno e aprendoci al Dono dello Spirito anche noi, come i discepoli della prima lettura, parleremo quella lingua che tutti potranno comprendere! Il linguaggio dell’amore, infatti, è universale! Solo questo linguaggio comprensibile a tutti nella propria lingua ci permetterà - come ci ricorda Gesù nella pagina del Vangelo - di dargli “testimonianza”. Tutti, infatti, sapranno che siamo suoi discepoli se avremo amore gli uni verso gli altri! Vieni, Santo Spirito, correggi le nostre storture e riempici di Te! Amen.
AVVISI
- LUNEDÌ 25 MAGGIO la S. MESSA sarà celebrata alle ORE 8,30 nella Chiesa S. Giuseppe.
- Continua la PEREGRINATIO MARIAE e la BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE. Per informazioni rivolgersi agli incaricati e/o al Parroco.
- DOMENICA 31 MAGGIO, le Ss. Messe IN PARROCCHIA saranno SOLO AL MATTINO: alle ore 8,30 (Chiesa S. Giuseppe) e alle ore 11,00 (Chiesa S. Eusebio). NEL POMERIGGIO, S. E. Mons. FRANCESCO SAVINO, vescovo eletto di Cassano all’Jonio, INIZIERÀ IL MINISTERO EPISCOPALE IN DIOCESI con una Celebrazione solenne (vedere programma affisso in bacheca). TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE e a pregare per il nuovo vescovo.
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