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Vangelo VI domenica di Pasqua PDF Stampa E-mail
Scritto da don M.Munno   
giovedì, 07 maggio 2015 08:42
ImageDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 15,9-17.  In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.  Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.  Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.  Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

Image“in-formati”

Foglio settimanale parrocchiale

di formazione e informazione

 

10 – 17 MAGGIO 2015

 

camminando insieme

UN GIUBILEO STRAORDINARIO … DI MISERICORDIA! (5)

 

 Continuiamo la lettura della Bolla Misericordiae Vultus, che ci aiuta a comprendere lo “spirito” del Giubileo straordinario della misericordia e a prepararci adeguatamente ad esso.

 

«8. Con lo sguardo fisso su Gesù e il suo volto misericordioso possiamo cogliere l’amore della SS. Trinità. La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. «Dio è amore» (1Gv 4,8.16), afferma per la prima e unica volta in tutta la Sacra Scrittura l’evangelista Giovanni. Questo amore è ormai reso visibile e tangibile in tutta la vita di Gesù. La sua persona non è altro che amore, un amore che si dona gratuitamente. Le sue relazioni con le persone che lo accostano manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna della misericordia. Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione.

Gesù, dinanzi alla moltitudine di persone che lo seguivano, vedendo che erano stanche e sfinite, smarrite e senza guida, sentì fin dal profondo del cuore una forte compassione per loro (cfr Mt 9,36). In forza di questo amore compassionevole guarì i malati che gli venivano presentati (cfr Mt 14,14), e con pochi pani e pesci sfamò grandi folle (cfr Mt 15,37). Ciò che muoveva Gesù in tutte le circostanze non era altro che la misericordia, con la quale leggeva nel cuore dei suoi interlocutori e rispondeva al loro bisogno più vero. Quando incontrò la vedova di Naim che portava il suo unico figlio al sepolcro, provò grande compassione per quel dolore immenso della madre in pianto, e le riconsegnò il figlio risuscitandolo dalla morte (cfr Lc 7,15). Dopo aver liberato l’indemoniato di Gerasa, gli affida questa missione: « Annuncia ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te » (Mc 5,19). Anche la vocazione di Matteo è inserita nell’orizzonte della misericordia. Passando dinanzi al banco delle imposte gli occhi di Gesù fissarono quelli di Matteo. Era uno sguardo carico di misericordia che perdonava i peccati di quell’uomo e, vincendo le resistenze degli altri discepoli, scelse lui, il peccatore e pubblicano, per diventare uno dei Dodici. San Beda il Venerabile, commentando questa scena del Vangelo, ha scritto che Gesù guardò Matteo con amore misericordioso e lo scelse: miserando atque eligendo. Mi ha sempre impressionato questa espressione, tanto da farla diventare il mio motto.

9. Nelle parabole dedicate alla misericordia, Gesù rivela la natura di Dio come quella di un Padre che non si dà mai per vinto fino a quando non ha dissolto il peccato e vinto il rifiuto, con la compassione e la misericordia. Conosciamo queste parabole, tre in particolare: quelle della pecora smarrita e della moneta perduta, e quella del padre e i due figli (cfr Lc 15,1-32). In queste parabole, Dio viene sempre presentato come colmo di gioia, soprattutto quando perdona. In esse troviamo il nucleo del Vangelo e della nostra fede, perché la misericordia è presentata come la forza che tutto vince, che riempie il cuore di amore e che consola con il perdono».

 

Camminiamo insieme verso il Giubileo straordinario! Intanto buona domenica e serena settimana!

                                                               don Michele

 

 

Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica

10 maggio 2015

VI Domenica di Pasqua

(At 10,25-26.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17)

 

Ormai il tempo di Pasqua si avvia verso il compimento nell’Ascensione e nella Pentecoste e la Liturgia di questa domenica ci chiede di entrare ancora una volta nel cenacolo per ricevere la consegna rivoluzionaria delle parole di Gesù. Il suo testamento!

Si tratta di parole estremamente rivoluzionarie, ma che rischiamo di annacquare e trasformare in canzonette ... se, ad esempio, quando cantiamo “dov’è carità e amore, qui c’è Dio” non ci sentissimo trafiggere il cuore, non avvertissimo la nostra inadeguatezza, non sperimentassimo un po’ di rossore dettato dalla vergogna, esaminando in maniera seria la nostra vita e prendendo atto di quanto poco ci siamo impegnati e ci impegniamo ad amare “come” Gesù!

Sì, perché la carica rivoluzionaria delle parole del Signore, la “novità” del comandamento, non sta nell’amare, ma nell’amare “come” Gesù! È il “come” che deve fare e fa la differenza dell’amore cristiano, nel quale si rende presente l’Amore stesso di Gesù!

Riascoltare, quasi a compimento del tempo di Pasqua, queste parole di Gesù ci aiuta a comprendere che solo chi ama “come” Gesù fa esperienza di risurrezione, inizia a sperimentare già ora la gioia pasquale – “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi”! – e risorgerà nell’ultimo giorno – “e la vostra gioia sia piena”!

Dobbiamo perciò considerare attentamente cosa significhi amare “come” Gesù!

La pagina del Vangelo e le due Letture che la precedono ci illuminano a tal riguardo ed evidenziano almeno due caratteristiche del “come” noi siamo amati da Dio in Gesù.

Amare “come” Gesù significa, ad esempio, “amare senza fare preferenze”!

San Pietro lo afferma chiaramente nella pagina degli Atti: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga”.

Le parole di Pietro – “sto rendendomi conto” – ci aiutano anche a capire che per arrivare a tale consapevolezza e per trasformare tale consapevolezza in azioni concrete è necessario un cammino, un impegno continuo, è necessario lasciarsi continuamente provocare e scomodare dalla Parola di Dio, abbandonare le proprie convinzioni!

Pietro era convinto che solo i circoncisi, solo gli appartenenti al popolo di Israele, fossero chiamati alla grazia del Battesimo, ma si lascia mettere in discussione da Dio, non si trincera dietro le proprie certezze. Si lascia guidare dallo Spirito: “Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo? E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo”.

Amare “come” Gesù significa, ancora, “amare e perdonare, facendo il primo passo”!

San Giovanni, nella seconda Lettura, afferma: “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio”.

Amare “come” Gesù, perciò, deve continuamente portarci ad essere uomini e donne “del primo passo”. Proprio “come” Dio, che ci ha amati per primo!

E quante situazioni – dobbiamo ammetterlo con grande onestà! – quanti rapporti, quante relazioni si logorano nel tempo a causa dell’orgoglio ostinato e dell’incapacità di fare il primo passo, perché ci si aspetta sempre che il primo passo lo facciano gli altri!

L’Amore di Gesù – come scrive San Paolo nel capitolo 13 della Prima Lettera ai Corinzi – è un amore umile, che “non si gonfia”!

Gesù ci ha amati così – senza preferenze e facendo il primo passo – e ha dato la sua vita per noi! E proprio perché ci ha amati così ha sconfitto per sempre la morte!

Lasciamo che il Signore Gesù converta il nostro amore!

Lasciamoci provocare seriamente dal testamento rivoluzionario di Gesù e dall’eco che le sue parole trovano nella Seconda Lettura, un’eco forte, senza mezze misure: “amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”.

Possiamo noi dire di aver conosciuto, di conoscere veramente Dio? Tutto dipende da “come” ci impegniamo e ci impegneremo ad amare!

Aiutaci, Gesù, a lasciarci amare da te e ad amare “come” te! Amen.

 

 

AVVISI

 

- LUNEDÌ 11 MAGGIO la S. MESSA sarà celebrata alle ORE 8,30 nella Chiesa S. Giuseppe.

 

- Continua la PEREGRINATIO MARIAE e la BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE. Per informazioni rivolgersi agli incaricati e/o al Parroco. Ogni mercoledì, fino al 13 giugno, festa del Cuore Immacolato di Maria, la celebrazione della S. MESSA, preceduta dalla recita del S. Rosario, sarà in una diversa “zona” della Parrocchia.

 

- Chi intende far CELEBRARE SS. MESSE in suffragio di fedeli defunti o per altre INTENZIONI può comunicarlo al Parroco.

 


 

DOMENICA 10 MAGGIO bianco

 

Ë  VI DOMENICA DI PASQUA

Liturgia delle ore seconda settimana

 

At 10,25-26.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17

Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Camillo

Ore 11,00 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Pro populo

Ore 18,30 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Def. Vincenzo, Lucia, Mario

LUNEDI’ 11 MAGGIO bianco

 

Liturgia delle ore seconda settimana

At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26-16,4a

Il Signore ama il suo popolo

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Felicetta e Giuseppe

 

MARTEDI’ 12 MAGGIO bianco

 

Liturgia delle ore seconda settimana

At 16,22-34; Sal 137; Gv 16,5-11

La tua destra mi salva, Signore

Ore 15,30 – S. Eusebio: CATECHISMO

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. RitaConcetta

 

MERCOLEDI’ 13 MAGGIO bianco

 

Liturgia delle ore seconda settimana

B.V. Maria di Fatima

At 17,15.22-18,1; Sal 148; Gv 16,12-15

I cieli e la terra sono pieni della tua gloria

Dalle 15,00 alle 18,00:

BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

 

Ore 16,00 – S. Eusebio: CATECHISMO

Ore 18,30 – CONTRADA TRE PONTI: S. MESSA

Di Ringraziamento

GIOVEDI’ 14 MAGGIO rosso

 

S. MATTIA – Festa

Liturgia delle ore propria

At 1,15-17.20-26; Sal 112; Gv 15,9-17

Il Signore lo ha fatto sedere tra i principi del suo popolo

Dalle 15,00 alle 18,00:

BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

 

Ore 15,30 – S. Eusebio: CATECHISMO

Ore 18,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Pietro

Ore 19,00 – Chiesa “S. Giuseppe”:

ADORAZIONE EUCARISTICA

VENERDI’ 15 MAGGIO bianco

 

Liturgia delle ore seconda settimana

 

At 18,9-18; Sal 46; Gv 16,20-23a

Dio è re di tutta la terra

Dalle 15,00 alle 18,00:

BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

 

Ore 15,30 – S. Eusebio: CATECHISMO

Ore 18,30 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Def. Leonardo

SABATO 16 MAGGIO bianco

 

Liturgia delle ore seconda settimana

 

At 18,23-28; Sal 46; Gv 16,23b-28

Dio è re di tutta la terra

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Padre Lazzaro

Ore 15,30 – S. Eusebio: CATECHISMO

Ore 17,30 – S. Giuseppe:

INCONTRO GIOVANISSIMI E GIOVANI

DOMENICA 17 MAGGIO bianco

 

Ë  ASCENSIONE DEL SIGNORE – Solennità

Liturgia delle ore terza settimana

 

At 1,1-11; Sal 46; Ef 4,1-13; Mc 16,15-20

Ascende il Signore tra canti di gioia

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Angelo e Vincenzo

Ore 11,00 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Pro populo

Ore 18,30 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Def. Emilio e Rosina

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