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Ciao Zi' Duḿniche - Ricordo di un amico PDF Stampa E-mail
Scritto da Tonino Cavallaro   
marted́, 05 febbraio 2008 12:12
Ź Duminiche
Zio Domenico
Nel mese di dicembre dello scorso anno si spegneva un amico, un vecchio amico. Vecchio non per il numero di anni della sua esistenza, vecchio per l’amicizia che ci legava da antica data. Domenico Rodilosso, o meglio “zì  Dumìniche”, come lo chiamavamo affettuosamente noi ragazzi di Cassano degli anni ’60. Il suo ricordo è legato inscindibilmente agli anni della mia giovinezza, anni in cui oltre al boom economico arrivavano in Italia le nuove mode dall’inghilterra e dall’America e soprattutto la musica rock. Allora non era facile come oggi, non c’erano ancora né i mangianastri, né gli ipod, né si poteva scaricare dal web la canzone preferita, era necessario acquistare i dischi in vinile, i famosi 45 giri.
Una volta raggranellate le fatidiche  seicentocinquanta lire (tanto costava allora un 45 giri) si andava da “Zi’ Duminiche”, il quale con santa pazienza scriveva quello che volevamo e lo richiedeva al distributore, e quante volte mancava qualcosina alla somma e lui con un laconico “Vabbe doppo mi portisi” non ci scontentava mai, ci volevano almeno 10 giorni perché il sospirato disco arrivasse, Domenico lo metteva, su nostra richiesta, sul giradischi del suo negozio e ce lo faceva ascoltare come noi volevamo “a tutto volume” sonorizzando tutta “a chiazza”.

 

Tutti i ragazzi della mia età appassionati della nuova musica si radunavano attorno disturbando non poco l’attività commerciale di zio Domenico, ma lui, bonariamente ci redarguiva: “buoni, sennò non ve lo metto più”; mai lo ricordo accigliato, burbero sì, ma con quel modo di fare tipico degli adulti di quegli anni: “simpaticamente burberi” e questa caratteristica era particolarmente spiccata in lui. Anche negli ultimi suoi anni, quando passavo davanti al suo negozio, se non lo salutavo magari per distrazione, mi chiamava e mi rimproverava con affetto, mi chiedeva sempre dei miei familiari. Ricordo quando nel 1961 comprammo il frigo e la tele, venne personalmente a installarli, ricordo ancora oggi il suo modo piano e preciso di spiegarne il funzionamento, lasciava gli elettrodomestici quasi con dispiacere come fossero suoi figli, ce ne raccomandava l’utilizzo prudente “su sempe cose elettriche”, e poi col solito sorriso discreto si congedava.

Ho impiegato molto tempo per scrivere queste poche righe perché è stato per me necessario metabolizzare la sua perdita; capacitarmi, passando davanti alla porta chiusa del suo negozio, che lui non c’è più. 

Poi andai a lavorare all’estero, ma ogni volta che tornavo per le vacanze non mancavo mai di salutarlo e lui chiedeva sempre come andava, come si stava lì, e “ma vinitinni”, mi diceva, “ca stei bbuone pure aqquò”. Poi mise in piedi la televisione, ogni tanto gli portavo qualche registrazione che facevo con una delle prime telecamere, che mandava in onda per il diletto suo e dei compaesani.  Ritornai, i suoi due figli Sante e Pasqualino collaboravano alacremente al progetto di “Tele Libera Cassano”, spesso partecipai a qualche piccolo programma d’intrattenimeto, mandammo in onda alcune partite del campionato del mondo del 1982 ed io, in diretta, traducevo dal tedesco il commento sarcastico del  giornalista d'oltralpe che, ovviamente, non tifava Italia. Il giorno dopo Zio Domenico mi disse: “Tonì ma ci dicevi veramente ierisera? Sembrava che eri contro all’Italia”, ed io a spiegargli che traducevo quello che diceva un altro, non erano pensieri miei,  una risata spontanea gli illuminò il viso: “mi parijede, c’on putiese jesse tu”.

“Zio Domenico non ti dimenticherò mai” penso;  poi, mormorando lentamente una preghiera e guardando la sua foto, gli mando il mio saluto terreno, sperando di poterlo incontrare, quando arriverà il mio momento, nel mondo sicuramente migliore dove si trova ora e ricordare insieme i giorni di un tempo felice.

in ricordo di Domenico c'è un bel servizio fatto proprio dalla SUA telelibera Cassano che potete vedere cliccando di seguito:

http://it.youtube.com/watch?v=Fvw1H8HOL6g

Tonino Cavallaro
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