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Sibari

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Annuncio del nuovo vescovo PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
venerdì, 27 febbraio 2015 08:11
ImageLa grande kermesse voluta da mons. Galantino a Roma è finita. Il 21 Febbraio circa 8mila fedeli hanno riempito in ogni ordine di posti la grande sala progettata dall'arch. Nervi e dedicata a Paolo VI. A dire il vero una buona parte dei presenti non ci è sembrato appartenesse alla diocesi di Cassano, Almeno 3mila erano della comunità Emmanuel guidata da Padre Mario Marafioti, grazie alla loro presenza la manifestazione è riuscita almeno per quel che riguarda il numero dei partecipanti. Per il resto, a mio modestissimo parere,  fatta salva la presenza graditissima alla fine della cerimonia religiosa di Papa Francesco,  non ho assistito a nulla di eccezionale anzi mi ha ancora una volta dato molto fastidio il continuo accento alla presenza malavitosa nella nostra città.

Meno male che non si è parlato ancora una volta della morte tragica del piccolo Cocò, ma ciò nonostante il messaggio mediatico che è passato, basta leggere i giornali del giorno dopo,  è stato sempre quello della 'ndrangheta che infetta Cassano e, ovviamente, i suoi abitanti. 

Dalla visita del Papa nel giugno dello scorso anno fino a quest'ultima occasione  non si é  mancato di "promuovere"nel mondo un'immagine violenta e brutale di un paese travolto dal malaffare con tutta una serie di interventi sulla stampa e in televisione che hanno fatto la loro parte per aggiungere fango e bassezze.
Al Papa è stato detto che vi sono otto seminaristi, beh anche questa notizia non mi pare sia corretta, dei ragazzi presenti nel seminario di Cassano forse solo tre sono possibili "aspiranti" all'ordinazione, mentre solo due sono al Pio X a Catanzaro e certamente non per merito di recenti attività per le vocazioni.  
Molti sono rimasti abbacinati dall'avvenimento veramente "epocale" della visita del Papa e pochi, invece, ricordano un'altro avvenimento, anch'esso epocale per Cassano, la tragica e violenta morte di don Lazzaro Longobardi. Mai a Cassano, in secoli di storia, era stato ucciso un sacerdote. Fra poco, il 2 marzo, sarà un anno da quel terribile episodio, mi auguro che si vorrà onorare in modo adeguato il ricordo di un sacerdote la cui bontà e determinazione nell'operare per i più deboli resta da monito ed esempio a tutti coloro che lo conoscevano ed apprezzavano.
Intanto sabato in cattedrale sarà annunciato da mons. Galantino il nome del nuovo vescovo che verrà a Cassano, se ne sussurra già il nome, (che conosciamo ma non vogliamo levare la soddisfazione di pronunciarlo per primo al segretario della CEI) pare si tratti di un religioso che viene dalla Campania  "scelto" e indicato proprio dal presule uscente, il quale, pare, abbia sussurrato a chi di dovere di non volere un calabrese. Si vede che  la diocesi di Cassano in particolare deve essere utilizzata come rampa di lancio per far carriera ai "foresti". Andiamo bene.

Antonio Michele Cavallaro

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