La 7.a di Shostakovich sconfisse un'armata |
Scritto da A.M.Cavallaro | |
giovedì, 12 febbraio 2015 19:03 | |
Discutendo della grande letteratura russa con alcuni amici estimatori dei grandi romanzieri che la Russia ha sfornato nei secoli scorsi a partire da Alexander Pushkin a Ivan Gonkarov, da Gogol a Tolstoj e tanti altri; il discorso è caduto sui musicisti. L’amico Giuseppe Aloise ricordò come l’esecuzione di una magnifica sinfonia suonata durante l’assedio tedesco di Leningrado e diffusa con decine di altoparlanti verso le trincee nemiche, fece capire agli assalitori germanici che avrebbero perso la guerra. Avevo letto di questo episodio, ma non avevo mai ascoltato la sinfonia in questione, si tratta della 7.a Sinfonia di Shostakovich, che da quell’episodio fu chiamata in seguito “Leningrado” (in tedesco Leningrader). Ho trovato anche un interessante articolo della corrispondente de “La Stampa” in Russia, Anna Zafesova, che trovate nella seconda parte insieme al link per l’ascolto del primo movimento della sinfonia. Buona lettura e buon ascolto … ne vale la pena.
Cliccare quì per ascoltare la sinfonia eseguita dall'Orchestra Sinfonica di Barcellona
Olga Berggol’c durante un soggiorno a Mosca racconta a Shostakovich la tragedia e lo supplica di far suonare la Settima già ribattezzata La sinfonia di Leningrado nella seconda capitale. Lo spartito viene fatto arrivare con un aereo speciale e per colmare le lacune dell’orchestra erano rimasti solo 15 musicisti, gli altri erano morti di fame vengono reclutati i militari dal fronte. Il concerto viene fissato per il 9 agosto 1942, la data che Hitler aveva fissato per festeggiare la caduta di Leningrado all’hotel Astoria. Mentre i musicisti fanno le ultime prove, l’Armata Rossa lancia un’operazione di artiglieria per far tacere, almeno per qualche ora, i cannoni del nemico. La musica viene trasmessa alla radio e, attraverso gli altoparlanti, in tutta la città, fino alle linee naziste, per fargli sentire che la città non era ancora morta. Anni dopo, due tedeschi confesseranno al direttore d’orchestra Karl Eliasberg di aver ascoltato la Settima dalle trincee: «Quel giorno abbiamo capito di aver perso».
di Anna Zafesova La Stampa 12.11.13
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