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La nascita di Lauropoli PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
lunedì, 22 dicembre 2014 08:46
Image  Tanti sono i documenti (circa 400) che sono stati fotografati presso l’archivio della famiglia Serra-Cassano in Napoli e portati a casa per essere successivamente decifrati e trascritti con calma, purtroppo il tempo è tiranno e non essendo degli esperti, ma dei semplici “hobbysti” che svolgono anche attività completamente diverse, gli appassionati ricercatori di storia locale (Aloise, Cavallaro, Rullo e Zaccaro) portano avanti il lavoro con lentezza. Recentemente è stato decifrato completamente un documento molto interessante, si tratta di un “Bando”, preparato e diffuso dalla municipalità dell’epoca (sindaco e giunta) con l’avallo dei duchi Serra, col quale si offrivano condizioni vantaggiosissime a coloro che volevano stabilirsi nello Stato di Cassano o a coloro che erano andati via per problemi di natura finanziaria e intendevano far ritorno nella loro “patria”.   (Nella foto l'incipit del Banno - cliccare sopra per ingrandire)

Vi offriamo la trascrizione dell’intero documento trascritto da Tonino Cavallaro con l’aiuto del prof. La Padula che è riuscito a decifrare quattro delle  firme degli estensori del “Banno”. Molto probabilmente il Bando diede la possibilità a molti forestieri di scegliere il territorio di Cassano come propria residenza definitiva e fu il momento in cui si diede inizio alla urbanizzazione del piccolo villaggio che divenne qualche anno dopo Lauropoli, la cui data di fondazione – 2 Novembre 1764 - indicata dal dott. Lanza nella sua “Storia di Cassano” deve necessariamente essere molto approssimativa, in quanto l’afflusso degli abitanti in quel nuovo piccolo centro avvenne lentamente.  

Non si trattò certo di una “boom town” come quelle che esplodevano letteralmente negli Stati Uniti durante la famosa “corsa all’oro”. Inoltre la data del 2 Novembre ci sembra alquanto improbabile, proprio perché quello è il giorno della commemorazione dei defunti. Ve l’immaginate il fondatore di un paese che sceglie una giornata di mestizia per far nascere una nuova comunità? Intanto per Lauropoli i Serra non adottarono lo stesso sistema utilizzato per la fondazione di Doria, per la quale c’era stata un vera e propria richiesta alla “Camera della Sommaria” (più' o meno la nostra Corte dei Conti) di Napoli –  tale documento è stato trovato e diffuso tramite questo sito (cliccare qui per rileggerlo) – anche perché nel frattempo i Borbone avevano vietato la creazione di nuovi centri urbani, quindi Lauropoli crebbe, probabilmente, in modo spontaneo a poco a poco, senza una data stabilita.

Sull’argomento ci sono anche altre teorie ed ipotesi che cercheremo di esporre in seguito, eccovi per il momento la trascrizione del Banno del 1751

 

Tra le cure inseparabili del nostro impiego di amministratori di questo pubblico, la principale è quella di promuovere tutti quei mezzi che contribuir possano alla felicità della propria patria e al maggior comodo dei nostri concittadini, onde che per ottenere questo lodevole fine,considerando che in questa città, si è di molto diminuito il numero degli abitanti, stante molte famiglie si sono completamente estinte ed altre sono andate altrove a soggiornare per lo motivo forse d’aver nel paese contratto debbiti, senza aver modo di sodisfargli, o perché eransi rese impotenti a pagare i pesi universali per effetto delle passate sciagure, dal che n’è nato che per coltivar le campagne, si è avuto bisogno, come tuttavia si ha, de’ forastieri circonvicini, li quali per mezzo delle di loro industrie, portan via da questa città circa  £ 5000 l’anno in sommo pregiudizio di tutto il pubblico. Quindi è che, per dar riparo a tali inconvenienti e far godere ai cittadini allontanati o fuggitivi il dolce soggiorno della propria patria, abbiamo stimato procedere, previa l’approvazione degli Eccellentissimi Duca e Duchessa e col sentimento ancora della più sana e miglior parte dei nostri cittadini, di fa pubblicare il presente Banno mediante il quale si stabilisce e si fa noto:

1°:  a tutti quei cittadini fuggitivi o che per propria elezione fanno domicilio in altri luoghi, volendosi ripatriare li si concede l’esenzione per lo spazio d’anni 4 da tutti i pesi universali e per altri anni 6  siano solamente tenuti a pagare la metà di detti pesi universali

2° si promette a detti cittadini ripatriandi  l’abdizione  di tutti gli ammassi dei debiti che nascono dal libro del taglione, se mai ve ne sono, ed avendone eglino debbiti conti  particolari, si procurerà da rispettivi creditori la dilazione di anni 5 con la promessa di corrispondere una qualche somma l’anno.

3° Che i forestieri, che per propria elezione o per proprio maggior comodo  vorranno venire ad abitare in questa città, godranno non solo l’esenzione da tutti i pesi universali per il corso di anni 10 continui, senza esser tenuti a pagarne alcuno, ma volendone farsi abitazioni, se li concederà anche il terreno per potersele comodamente edificare”….

4° Se gli esteri che verranno a far domicilio in questa città vorranno far semina, se li daranno dall’Ecc.mi (…..) non meno i territori che la semenza a misura di quello che si prattica coi nostri concittadini.

5° Che tutti i cittadini e forestieri che verranno a soggiornare in questa città, debbonsi prima d’ogni altro presentare al sindaco, il quale avrà cura di notarli al libro che per tal’effetto si formerà e spedirà a ciascuno la cartella dell’esenzione colla distinzione del tempo in cui è venuto ad abitare a futura cautela.

6° Che elassi saranno gli anni 10 dell’esenzione, nel modo che di sopra si è stabilito, debbano indi tutti portare i pesi uti ceteri cives.

7°Che quello si è stabilito per questa città s’intenda per tutte le terre dello Stato di Cassano e per tal’effetto vogliamo che si affigga copia del presente Banno, ne luoghi soliti di questa Città e Terre dello Stato. Dato in

 

Cassano dalla nostra solita Residenza il dì 30 Maggio 1751.

(Seguono sei firme di cui le ultime due illeggibili)

 

don Antonio Arangi-Sindaco;

Bonifazio Veneziano, eletto;

 Luigi Giacobini, eletto;

 Francesco Antonio  Algaria, eletto.

 

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