A Sibari una serata indimenticabile |
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Scritto da administrator | |
domenica, 22 dicembre 2013 09:38 | |
![]() Per lo spirito poetico di cui egli è ampiamente dotato gli è concesso di contestare fatti storici inoppugnabili, ma comprendo benissimo la sua contestazione alla luce della pochezza e dell’incuria di cui è circondata l’area archeologica sibarita. Buona lettura. (CLICCARE QUI' PER IL VIDEO DELLA SERATA) Il video è stato realizzato da Massimo Trinchi
Continua l’escalation della Spriral Movement, giovanissima associazione, che in pochissimo tempo – tre, quattro mesi? - sta ribaltando la prospettiva culturale di Sibari, che adagiata sugli allori di un passato forse glorioso, ma a mio avviso forse improbabile e sicuramente annacquato nella leggenda, si propone come centro del mondo, senza approdare mai a nulla di vero, andando a impantanarsi nella grandezza, sempre raccontata e mai dimostrata, di un’antica Sibari rappresentata oggi da pochi ruderi, puntualmente sommersi nuovamente dall’acqua, a ogni nuova pioggia poco più che insistente, e dalla speranza, sempre auspicata, ma mai attuata, di uno sviluppo turistico, che dovrebbe portare benessere e civiltà e invece, sempre a mio avviso, ha portato altre cose: case vuote, abitate quindici giorni l’anno, droga, prostituzione, ingiustizia ed emarginazione. È possibile che la Sibari antica, che si racconta, non sia mai esistita. È probabile che quella che le cartine geografiche chiamano Sibari, sia qualcosa di diverso. È sicuro, invece, che la Spiral Movement, sta portando una ventata di freschezza e di innovazione.
In un sol colpo, si può usufruire, praticamente a costo zero, di un laboratorio di musica, di una laboratorio di disegno, di un laboratorio di danza, di un laboratorio di danze popolari, di un laboratorio di pittura. E a seguire, di uno spettacolo di danza, di una esibizione di karate e di un concerto di musica baltica. Tutto contornato da una mini-fiera del libro e da una mostra di manufatti ottenuti da oggetti riciclati, a dimostrazione che nulla si butta e che dove le leggi falliscono, l’arte può supplire. Tante cose messe insieme, che spargano semi di arte e di cultura. E se sapremo mantenere le menti vigili e libere, porteranno frutti. Senza dimenticare che questa giornata, ci ha regalato momenti indimenticabili.
Ma soprattutto voglio ricordare Ugo De Biase, che ci crede e lavora dietro le quinte, sapendo che un padre e una madre, insieme a molti di noi “vecchi”, credono in lui. Ai nostri (ai miei) tempi, noi bambini sperduti, certe cose le immaginavamo appena, e la nostra scuola di vita era la strada, oggi quello che noi sognavamo, e per cui abbiamo lottato e protestato e pagato un prezzo, si può realizzare: basta mettersi insieme, in pochi ma determinati, e nessuno deve osare intralciare il cammino di chi vuole e può fare. Il mondo migliore che noi sognavamo, è a portata di mano, basta restare liberi nel pensiero e non lasciarsi condizionare da lusinghe di grandezza e cancellare l’idea che solo il potere e la politica possono risolvere problemi. Bisogna andare avanti artisticamente e non politicamente, nella serietà di ciò che diverte e libera, e rifiutare l’oppressione di ciò che rende difficile, la soluzione di ogni facile questione. Presto scopriremo che la “seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino”, ci conduce fino all’isola che non c’è, e lì scopriremo che i bambini sperduti siamo noi stessi, tenuti al guinzaglio da falsità e bugie, e che l’isola esiste, ed è la terra sotto i nostri stessi piedi. Oggi, a Sibari, io l’isola che non c’è, la chiamo Spiral Movement e dico, senza timore, alla prossima puntata. Sibari 22 dicembre 2013
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