Ecco come si presentava il piazzale antistante la stazione ferroviaria di Sibari negli anni ’50. Un giardinetto ben curato con dei vialetti ornati di siepi, fiori, alberelli e senso di pulizia e frescura. “Così non li vedremo mai più”. Con questa frase abbiamo voluto titolare alcune foto di luoghi che solo pochi decenni fa apparivano come nelle foto che vi proponiamo nella foto-Gallery.

La prima è appunto una foto che ci è stata concessa da un amico sibarita, le altre due sono foto che scattai personalmente in diverse epoche. La foto della stazione della Calabro-Lucana di Cassano è degli anni ’60, intorno al 1969; la seconda è del 1995 e ritrae la stele del bivio degli Stombi  (fatta erigere dal vescovo mons. Raffaele Barbieri nel settembre del 1962)  già in avanzato stato di degrado ed ora definitivamente sparita, come abbiamo avuto modo di far rilevare più volte dal nostro sito. 

Luoghi e cose che nessuno potrà mai più vedere com’erano allora. Non è nostalgia, la nostra è una semplice constatazione di come il tempo riesce a tramutare, a trasformare o a far addirittura sparire luoghi e cose che si ritenevano intoccabili o perenni. (cliccare sull'immagine per ingrandire)

(cliccare quì per l'articolo sulla stele)

Sulla stele erano state incise le parole della storica frase che il viaggiatore francese Lenormant aveva reso famosa attraverso le pagine del suo libro "La Grande Grece" e che ricordiamo di seguito:

 « Non credo che esista in nessuna parte del mondo qualcosa di più bello della pianura ove fu Sibari. Vi è riunita ogni bellezza in una volta: la ridente verzura dei dintorni di Napoli, la vastità dei più maestosi paesaggi alpestri, il sole ed il mare della Grecia. »

(Cliccare quì per la foto della Stazione della Calabro Lucana di Cassano)

(Cliccare quì per la foto della stele degli Stombi)