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Cossa anche nella numismatica PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
giovedì, 06 giugno 2013 08:46
ImageL'archivio della Famiglia Serra a Napoli, come abbiamo già accennato in articoli precedenti, contiene migliaia di documenti in grandissima parte inediti, molti dei quali non sono stati catalogati, è estremamente difficile quindi effettuare delle ricerche mirate all'interno di questa bailamme di faldoni, voluminose raccolte di lettere, volumi e libri di vario genere. Durante l'ultima nostra visita in quel di Napoli, mentre due di noi si dedicavano alla raccolta di documenti già individuati, il terzo si mise a spulciare in quest'altro mare inesplorato di carte ingiallite dal tempo. Fra tanto materiale, il nostro amico rimase colpito da un libro in inglese di metà '800, nel quale erano descritte antiche monete greche. Pur se il motivo della nostra visita era finalizzato ad altro, abbiamo dedicato qualche minuto a sfogliare le circa 100 pagine del libretto e ci siamo imbattuti in una stampa di una antica moneta presumibilmente di "Cossa". La breve nota didascalica, tradotta alla buona dice più o meno così:  "Cosa in Lucania  - lato A: Testa con elmo e barba - Lato B: Fulmine sopra un serpente (le due facce della medaglia riportano infatti le figure descritte n.d.r.) Nei pressi della sorgente del Cylistarnus(1), che si suppone essere stata la stessa del piccolo fiume ora chiamato Racanella, non molto distante da Thurium, in Lucania, vi era una città chiamata Cosa o Cossa.

Questa moneta di rame ha alcune carattersitiche di fabbricazione particolari della parte meridionale d'Italia, può, con grande probabilità, essere  stata prodotta in  questo luogo. Il nome, proprio lo stesso di quello dell'isola di Cos, implicherebbe l'esistenza di una colonia di quest'ultima, in Lucania. Nessun autore antico ha parlato di una tale circostanza, ma non è affatto improbabile, dal momento che  quasi ogni città greca, è stata  madre di uno o più colonie."
Questo è quanto riuscimmo a tradurre dalla paginetta in inglese,  ma una volta a casa, continuammo a cercare e trovammo quanto segue in una "Storia delle due Sicilie" del 1790: " ......altra città di questa regione ( la parte della Lucania che oggi è in Calabria n.d.r.) e di fondazione antichissima fu Cossa. Uno storico dei più antici l'annoverava tra le città mediterranee degli Enotri, ma, poiché Irzio, ricordando la morte che v'incontrava il tribuno Milone, la situò nell'agro Turino, non è da dubitare che fu compresa nella Sibaritide o Turiatide. A questa città è stata attribuita una rara medaglia che ha nel dritto una testa galeata  (con elmo) e barbata, e nel rovescio un fulmine con sopra l'epigrafe KOS. Ma anziché credere col citato nummologo che una colonia dell'isola di Cos venne a stabilirsi in questa parte del nostro paese e il nome vi riprodusse della città originaria, è da tenere piuttosto che vi fu edificata dai Pelasgi che vi si tramutavano dall'Etruria ..... Delle vicende di Cossa non si sa altro, se non che fu anch'essa il teatro della guerra civile (tra Pompeo e G.Cesare - n.d.r.) e T. Annio Milone che si accingeva ad espugnarla per Cesare, vi fu morto, colpito d'un sasso scagliato dal pretore Q.Pedio, il quale ne guardava le mura con una legione di Pompeo ...... un anonimo ed inedito scrittore della storia di "Cossa Antica e Nuova" situavala nell'odierno Cassano; ma questa terra sorse piuttosto dalle sue rovine, perché un altro scrittore patrio con maggior precisione indicavane il sito alla distanza di quattro miglia, nel villaggio di di Civita abitato da Albanesi, dove in fatto si veggono avanzi di una città distrutta..... Se non che a Cassano tutttavia rimane la tradizione del fatto di Milone, poichè Torre di Milone ancor si nomina un'antica e grande torre di antica fabbricazione, che sarebbe l'unico avanzo dell'antica Cossa per coloro che ivi la vogliono situata"


Probabilmente la moneta o medaglia che dir si voglia è già conosciuta dai nostri più illustri ed esperti storici locali, ma essendo per noi una novità abbiamo pensato bene di farla conoscere anche al nostro vasto ed eterogeneo seguito di web-nauti.

Antonio MIchele Cavallaro








(1) Licofrone è il più antico scrittore che ne faccia menzione

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