 Pomponio Leto Si è svolta, giovedì scorso, nell’Aula Consiliare del Comune di Amendolara la conferenza sulla figura del famoso umanista Pomponio Leto. Dopo il saluto del Sindaco avv. Antonello Ciminelli, e l’introduzione del moderatore Vicesindaco dott. Gianni Esposito, lo storico Antonio Gerundino ha esposto le sue convincenti ricerche sulla nascita ad Amendolara del fondatore nel 1465 dell’Accademia Romana, dai componenti della quale fu definito Princeps. Durante la sua esposizione il Gerundino ha documentato gli scritti di Leandro Alberti ed altri dati storici a sostegno della certezza di questa nascita ad Amendolara di questo poliedrico personaggio. A seguire poi, il secondo relatore, prof. Leopoldo Conforti, ha delineato l’alta qualità letteraria e storicistica del Leto, ricordando, sia il suo insegnamento alla Sapienza di Roma, sia il suo Compendio dei Cesari romani e bizantini, sia i suoi commenti ai Classici latini tra i quali i più famosi attinenti a Virgilio e Quintiliano.
Il terzo relatore, arch. Maurizio Silenzi, noto storico ed archeologo, ha concluso l’incontro con una sua relazione nella quale, dopo aver premesso che Pomponio Leto contrapponendosi al sistema politico del Papato, così come fece prima di lui il Petrarca quando volle iscriversi alla sommossa di Cola di Rienzo, e delineando una possibile alternativa, auspicando il ripristino della cosiddetta Repubblica Romana, ed aver finito per pagare con il carcere a Castel Sant’Angelo queste su idee politiche, delineò, di fatto, una lettura storica nella quale, con la persecuzione dei Cristiani, iniziata con Nerone, si misero le basi per l’interruzione della separazione tra lo Stato e la Religione, e quindi quelle per la successiva negativa identificazione del Papa con il potere temporale.  L'arch.Silenzi nel suo intervento Per fare questo l’architetto ha, prima ricordato la figura criminale di Nerone, e poi, con un immaginario attuale dialogo tra l’imperatore Claudio (sostenitore del sistema repubblicano) e Nerone, ha evidenziato, con le parole di Claudio, il possibile pensiero di Pomponio Leto sull’argomento.(dal web)
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