VANGELO(Lc 21,5-19) Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime. + Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: "Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta". Gli domandarono: "Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?". Rispose: "Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: ''Sono io'' e: ''Il tempo è prossimo''; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine". Poi disse loro: "Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime".
Commento: A che ora è la fine del mondo? “A che ora è la fine del mondo?” cantava qualche anno fa Ligabue, con sottile ironia e senza troppa paura per il futuro. Tanti giovani, nelle discoteche e ai suoi concerti, ripetevano il ritornello con fare scanzonato. Era diventato un tormentone negli anni Novanta: in tanti lo cantavano, senza forse capire bene cosa significasse. I giovani qualche volta magari se la chiedono questa cosa, pongono la domanda con curiosità e sembrano attratti dalla Astrologia e dalle cose che riguardano il futuro. Nel loro gergo, comunque, quando una cosa è bellissima, è “la fine del mondo”. I più anziani, invece, sono al lato opposto. Si ricordano il Dies irae, la parte più suggestiva della Messa esequiale, in latino. Già il titolo era un programma: quell’ora sarà il “giorno dell’ira”. Una cosa terribile, paurosa. Nel loro gergo, quando una cosa è catastrofica, è “la fine del mondo”. Oggi noi ci chiediamo: qual è l’atteggiamento giusto, di fronte alla fine del mondo? La canzonatura rock o la paura del “Dies irae”? Probabilmente nessuno dei due, sembra dirci la liturgia odierna. Si ha la sensazione che, in cinquant’anni, si sia passati da un estremo all’altro e che non si riesca a prendere una giusta misura, su un argomento così importante. Innanzitutto la Parola di Dio ci dice chiaro che la domanda “A che ora è la fine del mondo?” è una domanda stupida. Non dobbiamo proprio porcela: è una domanda sbagliata, una curiosità inutile. Tempo perso. Nel Vangelo, il Signore è categorico su questo punto: se ci verranno a dire che quell’ora è prossima, non dobbiamo nemmeno ascoltarli. “Non seguiteli” dice chiaro e tondo Gesù. Il quando non va considerato, quindi.Meglio riflettere sul come. |