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News dalla Gazzetta del Sud 8-11 Aprile PDF Stampa E-mail
Scritto da Vari   
mercoledì, 11 aprile 2012 15:51
ImageArticoli della Gazzetta scelti per voi:  CASSANO, L'Agenzia del territorio «Più di mille gli immobili fantasma» - Dopo un viaggio onirico interiore appuntamento nella capitale inglese - Sempre più stranieri che frugano tra i rifiuti - CORIGLIANO, Liste Inps, i conti dei braccianti non tornano Nettamente in minoranza il numero degli stagionali che da anni affollano gli appezzamenti agricoli - LAMEZIA T., Un prete nel mirino della 'ndrangheta Due colpi di revolver alla saracinesca della sede in un palazzo confiscato al clan Torcasio - VIBO V., A Vibo Valentia la Consulta dei calabresi all'estero - CASSANO, In occasione della Processione dei misteri, tanti fedeli  - Il Psdi chiama Papasso e assicura che gli garantirà il dovuto sostegno - ROSETO, In vetrina le ricchezze culinarie della zona - ROSSANO, Pioggia di auguri per mons. Milito dopo la nomina a Oppido-Palmi - Carente il servizio trasporti sullo Ionio. I pendolari: situazione da terzo mondo - CASSANO, Il confronto elettorale è su Marina di Sibari - Anziano trovato morto a Lauropoli.  Solo l'autopsia chiarirà ogni dubbio - CORIGLIANO, Vigile urbano investito da una moto, è grave - Dall'uovo di Pasqua spuntano... gli autovelox - DELIANUOVA, Rapina a un market finisce in tragedia L'assalto di un commando di tre persone. Gli altri malviventi hanno abbandonato il corpo del complice - BUONA LETTURA.

 L'Agenzia del territorio «Più di mille gli immobili fantasma»
Gianpaolo Iacobini
Cassano

Immobili fantasma: sarebbero più di mille in città, alcuni dei quali di proprietà di enti pubblici. Il dato rinviene dagli accertamenti condotti nei mesi passati dall'Agenzia del territorio, nell'ambito di controlli su scala nazionale giunti a conclusione nei giorni scors. Da questi si evincerebbe che a Cassano sarebbero 1.027, tra terreni e fabbricati, gli immobili catastalmente non censiti o (nel caso di decine di abitazioni) catalogate come rurali ma ormai prive di tale specificità. Una realtà che, se confermata, solo per le casse del Comune si sarebbe tradotta nell'ultimo quindicennio, stimano prudenti gli uffici, in un mancato incasso per oltre un milione di euro. Adesso, però, la cuccagna sarebbe finita. L'Agenzia del territorio fa sapere che gli interessati avranno tempo fino al 12 luglio per «visionare, in Comune o sul sito internet dell'Agenzia del territorio o presso gli uffici provinciali di questa, gli elenchi dei fabbricati che non risultano dichiarati al catasto, da dichiarare entro il termine indicato». Prevista anche la possibilità di presentare ricorso, nel termine di 60 giorni, avverso «l'avviso di accertamento di attribuzione della rendita presunta». - 11 aprile




Dopo un viaggio onirico interiore appuntamento nella capitale inglese
Luigi Franzese
Cassano

Venerdì 13 aprile, al teatro comunale, andrà in scena una delle ultime commedie organizzate dall'amministrazione comunale di concerto con i Teatri calabresi associati. Si tratta di "Appuntamento a Londra" di Mario Vargas Losa, con Pamela Villoresi e David Sabasti per la regia di Maurizio Panici.
Un uomo, realizzato, pienamente occupato, apparentemente felice, in una pausa tra un viaggio e una riunione di lavoro, viene sopraffatto da una inquietudine che mette in moto un "viaggio interiore", onirico, che lo pone di fronte a se stesso, alle sue fantasie più segrete, a un gioco di specchi e rifrazioni del quale stenta a ritrovarsi. Lungo tutto il tempo dello spettacolo le identità si rincorrono, si fronteggiano fino ad una soluzione possibile, sempre e comunque aperta.
Il testo di Vargas Losa è un enigma, uno scandagliare la parte più profonda e nascosta di ogni essere umano: quell'altra vita che inventiamo perché non possiamo viverla davvero, ma solo sognarla grazie alle splendide bugie della finzione. Veramente lodevole il lavoro organizzativo della stagione teatrale: è stato possibile avere attrici del calibro di Paola Gasmann che, insieme a Paola Quattrini, si è esibita qui incantando il pubblico. - 11 aprile



Sempre più stranieri che frugano tra i rifiuti
Martino Zuccaro
Cassano

A Cassano centro, a Lauropoli, a Doria, a Sibari, elle contrade rurali è già "emergenza stranieri"?
Se ne parla con insistenza nei bar, sui marciapiedi, nelle famiglie. La crisi economica e finanziaria che ha colpito i residenti italiani, si riverbera con maggiore forza sui cittadini stranieri residenti nel comune, nelle contrade rurali e sull'intero territorio della Sibaritide. Sempre più spesso si vedono donne e bambini romeni, bulgari, bengalesi, indiani e pachistani che frugano nei contenitori dei rifiuti, asportando residui alimentari e ortofrutticoli vari, oltre a vecchi materassi ed altri elettrodomestici dismessi.
Tra tanta povertà, che spesso sfocia nella miseria più mortificante, si registra l'apprezzabile opera di sostegno svolta dalla caritas diocesana e da quelle parrocchiali che distribuiscono pasta, riso, arance, formaggio e ortofrutticoli, latte e vestiario. Quando queste persone straniere non lavorano, si immettono nei campi coltivati e "asportano" arance, broccoli, verze e finocchi: insomma devono pur nutrirsi! Altre volte, però, si rivolgono a macellerie compiacenti che regalano loro ampio buste di plastica con cotiche e grasso di interi maiali. Siamo, quindi, dinanzi a una reale "emergenza stranieri"? - 11 aprile




Liste Inps, i conti dei braccianti non tornano Nettamente in minoranza il numero degli stagionali che da anni affollano gli appezzamenti agricoli
Emilia Pisani
corigliano

Silenzio tombale sulla "questione Inps". I nominativi dei 10.811 braccianti inseriti nella lista dell'istituto di previdenza (solo una bassa percentuale è composta da stranieri), nella gente comune hanno suscitato scalpore se non altro perché scorrendo la lista ci si rende conto che ad effettuare il duro lavoro nei campi sono in qualche mogli di commercialisti, noti professionisti, figli e congiunti di proprietari di terreni che frequentano l'università e che si "guadagnano da vivere lavorando duramente con i mandarini". Onore e merito a chi lavora seriamente la terra, la situazione coriglianese appare però del tutto differente nel periodo della raccolta degli agrumi. Tra i mesi di ottobre a gennaio, ormai da anni, a Corigliano arriva una miriade di lavoratori stagionali, quasi tutti provenienti dell'Europa dell'Est. Tanto è imponente il loro impiego in agricoltura che chi sceglie le vie "legali" presenzia per giorni l'ufficio per il rilascio del codice fiscale utile all'iscrizione al registro Inps, mentre la percentuale più consistente attende all'alba di tutti i giorni per 4 mesi, speranzosa di racimolare qualche soldo dalle camionette che caricano "braccia straniere" per accompagnarli a raccogliere gli agrumi. Sulla vicenda, ad oggi, non si può far altro che registrare l'assoluto silenzio da parte delle organizzazioni di categoria, dei sindacati e del mondo dell'agricoltura in generale. La pubblicazione a distanza di mesi dal lavoro nei campi, dimostra concretamente poco o nulla. Nessuno, infatti, può mettere in dubbio che la moglie del commercialista o dell'avvocato tal dei tali abbia effettivamente lavorato per 150 giornate usufruendo di disoccupazione, malattia e in taluni casi di indennità di maternità. Sorge spontaneo chiedersi a questo punto se non sia necessario, impellente ed improcrastinabile, sulla scorta della truffa all'Inps denunciata dalla direttrice della sede di Rossano nel 2009, della presenza di stranieri che supera le 20mila unità da settembre a gennaio in città, e visti i dubbi che si nutrono sull'elenco nominativo attualmente pubblicato dall'Inps, avviare nei mesi di prossima raccolta una serie di controlli incrociati tra forze dell'ordine con blitz all'interno dei campi di raccolta agrumi per verificare chi effettivamente lavora la terra, se donne e uomini italiani regolarmente retribuiti o se stranieri completamente a nero e sottopagati. I nominativi stranieri ad una prima analisi dell'elenco non superano le 2.000-3.000 unità e le giornate di lavoro oscillano tra 4 ad un massimo di 50, mentre i coriglianesi in media hanno versato dalle 80 alle 150 giornate lavorative, sommando la disoccupazione con l'indennità di malattia e la maternità si possono incassare parecchi soldi, specie se a questi si aggiungono i contributi erogati anche dalla Comunità europea per la lavorazione dei prodotti biologici. In tutta questa vicenda a non tornare sono proprio i numeri: 10811 sono i lavoratori ufficiali, secondo Inps, più di 20 mila gli stranieri che arrivano nel territorio come lavoratori stagionali, quattro mesi, da ottobre a gennaio, per raccogliere all'incirca 9mila tonnellate di clementine solo nella città di Corigliano. A lavorare secondo l'elenco sono mediamente persone italiane di età media che oscilla tra i 45 e i 65 anni, una buona percentuale è rappresentata anche da giovani in età di studio. - 11 aprile




Un prete nel mirino della 'ndrangheta Due colpi di revolver alla saracinesca della sede in un palazzo confiscato al clan Torcasio
Vinicio Leonetti
Lamezia Terme

Tiro a segno contro disabili, africani minorenni, tossici, ragazze madri, psicopatici. Sembra lo sport preferito a Capizzaglie, quartiere a Sud di Lamezia dove le pistole tuonano spesso. I bersagli sono diversi, ma questa volta l'interesse è concentrato su una cooperativa sociale che ha il suo quartier generale in un palazzotto a tre piani quasi completamente confiscato al clan Torcasio dieci anni fa.
Due colpi di pistola hanno fatto grossi buchi sulla saracinesca ed i vetri che stavano dietro. È la sede di "Pensieri e parole", una delle costole della cooperativa "Progetto Sud" guidata da Giacomo Panizza, sacerdote in prima linea contro la 'ndrangheta ma anche a favore dei più sfortunati. Che un mese fa s'è anche buscato la copertina di "Famiglia Cristiana", il settimanale della Chiesa italiana, col titolone "Preti nel mirino della 'ndrangheta".
Anche questa volta hanno sparato in un giorno di festa. Probabilmente nella notte di Pasquetta. Ma nessuno ha sentito i due colpi esplosi in strada, probabilmente da un'auto o un motorino in corsa. Chi l'ha fatto ha organizzato per bene l'attentato, portandosi dietro una pistola di grosso calibro a tamburo, perchè sul marciapiede davanti alla serranda non sono stati trovati bossoli. I proiettili si sono infilati nello stesso magazzino dove il 29 febbraio scorso c'è stata la tappa di un corteo antimafia guidato dal sindaco Gianni Speranza, dal presidente del consiglio regionale Franco Talarico, e dai magistrati Salvatore Vitello e Pino Spadaro.
In Via dei Bizantini, nel cuore di Capizzaglie, oltre a fare dell'ottimo pane si spara. Mentre passava il corteo le luci di molti negozi si spegnevano, non certamente in segno d'adesione. E tutti ripensavano alla notte del 25 dicembre scorso quando lo scoppio di un grosso petardo all'ingresso della sede della cooperativa fece saltare il citofono; il 26 febbraio qualcuno sparò con una carabina alla finestra del primo piano, dove sono ospitati dall'estate scorsa alcuni ragazzi africani sbarcati a Lampedusa completamenti soli e con i jeans lisi che avevano addosso. Nient'altro.
Qualche giorno prima, il 22 febbraio, un gruppo di piccoli vandali distrusse la scuola a un centinaio di metri dalla "Progetto Sud". Forse su commissione. E il 16 dicembre, dopo diversi attentati anche di giorno in Via dei Bizantini, fu fermato dalla polizia un giovane dei Torcasio con pistola nella cintola e colpo in canna.
Tra Pasqua e Pasquetta l'altro attentato. Al magazzino del piano terra chiuso per un paio di giorni. È l'ira del clan che dopo dieci anni non riesce a sopportare che uno dei suoi palazzi sia finito in mano allo Stato e poi a don Giacomo? Oppure l'insistente tentativo d'infiltrarsi negli appalti pubblici dei servizi socio-assistenziali che gestisce la cooperativa del sacerdote bresciano da prima pagina?
Mentre le indagini della polizia partono da poche certezze, perchè chi lavora nel clan non è abituato a lasciar tracce, don Panizza pensa e ripensa. È preoccupato ma alla Gazzetta del Sud conferma: «Vado dritto». Manda a dire che non molla a chi tenta d'intimidirlo.
«Prima pensavo che fosse la zona, Capizzaglie è fatta così. Stavolta però sto cercando il contesto: non è questione di zona ma sembra tutto legato a ciò che fa la cooperativa». Il sacerdote non aveva mai preso sul serio la cosa come adesso: «C'è differenza rispetto alle volte scorse, perchè prima siamo stati obiettivo di attentati seriali, adesso invece veniamo colpiti solo noi. Questo ci snerva e ci butta giù. Ma le scommesse da fare bisogna giocarle fino in fondo. Non passiamo la mano, nè andremo in ferie».
Intimidazioni a Natale e Pasqua significano un messaggio religioso? «Non credo», dice don Panizza, «ma certamente è un segnale simbolico».
Il prete nel mirino spiega che i suoi ospiti, adolescenti del Sudan e del Mali senza padre nè male, inizialmente avevano paura. «Adesso non sono rassegnati, ma hanno capito che in Italia accadono anche queste cose». Loro adesso studiano, stanno anche imparando un mestiere, guardano poco la Tv e giocano molto alla playstation. Ma niente videogame di guerra. Quella è là fuori. Tutti i giorni.
La sequenza
25 DICEMBREUn grosso petardo viene fatto esplodere davanti all'ingresso della cooperativa, in Via dei Bizantini a Lamezia. Salta in aria il citofono, danneggia la porta a vetri e semina la paura.
22 FEBBRAIOLa scuola "Gatti" di Capizzaglie diventa preda di piccoli vandali. Dal cortile dell'istituto partirà un corteo antimafia guidato dai magistrati Salvatore Vitello e Pino Spadaro.
26 FEBBRAIOUn colpo di fucile viene sparato contro una finestra al primo piano della cooperativa dove abita un gruppo di adolescenti africani immigrati.
8-9 APRILETra Pasqua e Pasquetta vengono sparati nella notte due colpi di pistola di grosso calibro contro la saracinesca al piano terra della sede gestita da don Giacomo Panizza. - 11 aprile




A Vibo Valentia la Consulta dei calabresi all'estero
catanzaro.
  È in programma da domani a Vibo Valentia, e si concluderà sabato, la riunione della nuova Consulta regionale dei calabresi all'estero 2012; l'arrivo dei delegati, al 501 Hotel, è previsto oggi per le iscrizioni preliminari.
Domani si entrerà nel vivo dei lavori, a partire dalle ore 9.30 con i saluti istituzionali del sindaco e del presidente della Provincia di Vibo Valentia Nicola D'Agostino e Francesco De Nisi, a cui seguiranno quelli del Governatore Giuseppe Scopelliti, del dirigente generale della Presidenza Franco Zoccali e del presidente del Consiglio regionale Franco Talarico.
La prima sessione di lavori partirà alle ore 11 con l'intervento del presidente Scopelliti e dei Consultori. Subito dopo avverrà l'elezione del Comitato direttivo della Consulta. Nel pomeriggio di domani, alle ore 16, sarà la volta del consigliere regionale Alfonsino Grillo che illustrerà il nuovo Testo unico dell'Emigrazione. Seguiranno gli interventi dell'assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri e del presidente della IV Commissione al Consiglio regionale "Affari dell'Unione europea e Relazioni con l'estero" Claudio Parente. La Sessione dei lavori sarà conclusa alle ore 18 dall'assessore all'Internazionalizzazione Fabrizio Capua. Previsto in serata anche un meeting tra Consultori e imprese calabresi.
Venerdì, sempre a partire dalle ore 9.30, la dirigente regionale del Settore Affari generali del dipartimento Presidenza, Teresa Nicolazzi, presenterà il Piano annuale degli interventi sull'emigrazione. Seguiranno gli interventi del parlamentare Giuseppe Galati, nella qualità di presidente della Fondazione "Calabresi nel mondo", e del consigliere regionale Alfonsino Grillo che illustrerà ai Consultori il nuovo portale web "I Calabresi nel mondo".
Nel pomeriggio, spazio alla rassegna "Passaggi e Paesaggi" con gli interventi dell'assessore all'Urbanistica Piero Aiello e del dirigente generale del Dipartimento Saverio Putortì.
La Consulta si concluderà sabato mattina con la visita dei Consultori all'Abbazia di Serra San Bruno. I lavori della Consulta saranno moderate dal capo dell'ufficio stampa della Giunta regionale Oldani Mesoraca. - 11 aprile


Luigi Franzese
Cassano
In occasione della Processione dei misteri,
tanti fedeli armati di telecamere e macchine fotografiche hanno invaso la cittadina delle. A tal proposito, l'associazione "Palazzo Viafora", presieduta da Pasquale Cersosimo, ha organizzato una giornata di studio e approfondimento su questo evento che caratterizza la tradizione religiosa cassanese.
Cersosimo ha mostrato al pubblico la mostra documentaria dal titolo "I riti quaresimali a Cassano Ionio: suoni, icone, gesti", curata anche da Emanuela Papasso. Poi, nello scenario del giardino di Palazzo Viafora, Matilde Tursi - da tempo impegnata in un lavoro di ricerca antropologica sulla Processione - si è esibita in un reading dei suoi scritti dal titolo "Un viaggio performativo all'interno della storica tradizione du venneri ke chjin di duluri". E' stata un'ottima occasione per viaggiare nel passato cassanese fatto di tante tradizioni; una "full immersion" nel secolo scorso quando la Processione dei misteri, richiamava ali di folla con l'antica tromba suonata dalla famiglia Martino, la troccola e i tamburi. - 10 aprile



Il Psdi chiama Papasso e assicura che gli garantirà il dovuto sostegno
Gianpaolo Iacobini
Cassano

Il centrodestra apre la campagna elettorale: domani la presentazione di liste e candidati. Intanto, il Psdi chiama Papasso: «Siamo con te».
Superati i colli della Pasqua, partiti e liste civiche si gettano a capofitto nella ripida discesa che porta alle elezioni di maggio. Nei giorni scorsi la presentazione delle forze a sostegno del candidato del centrosinistra Gianni Papasso. Domani sera, alle 20.30, quella dei protagonisti dello schieramento di centrodestra, che ha in Mimmo Lione il suo portabandiera. Fissato invece per domenica, con inizio alle 17, nei saloni di palazzo Viafora, l'appuntamento tra gli elettori ed i candidati della "Bussola", che sostiene Lione.
Sul fronte avversario, c'è da registrare l'eco di una telefonata che sembra mandare in archivio il caso del fine settimana: il portavoce nazionale del Psdi, Vittorino Navarra, ha contattato Papasso per chiarire il senso delle sue affermazioni con le quali sosteneva non avere mai il suo partito scelto di correre al fianco del segretario provinciale socialista: «Era una vicenda a carattere politico che non mirava minimamente a scalfire il sostegno a Papasso», ha detto Navarra. - 10 aprile




In vetrina le ricchezze culinarie della zona
Rocco Gentile
ROSETO CAPO SPULICO

Evento della Camera di Commercio di Cosenza, che ha promosso all'Italia intera le squisitezze culinarie ed i prodotti tipici dell'Alto Jonio cosentino. Il presidente Giuseppe Gaglioti ha voluto fortemente scommettere su questo lembo di Calabria citra portandolo in diretta sul piccolo schermo e facendola apprezzare a migliaia di italiani che seguono con interesse "Ricette di famiglia" il noto programma di Rete 4 condotto da Davide Mengacci. Che ha registrato all' interno del Castello federiciano ben tre puntate del format televisivo che ha portato alla ribalta le ricette culinarie di Roseto Capo Spulico e dell'Alto Jonio in generale. Fave, piselli, arance, limoni, e tant'altro in bella mostra grazie all'impegno del Presidente Gaglioti. Alle riprese presenti sindaci ed amministratori dell'area, produttori agricoli, espositori e piccoli e mnedi imprenditori. Ai fornelli Maria Teresa Trebisacce ha messo a fuoco alcuni dei più caratteristici piatti locali, pietanze delicate e gustose, fatte con i prodotti tipici della terra e della gastronomia jonica, capaci di attirare le attenzioni anche dei palati più raffinati. - 10 aprile




Pioggia di auguri per mons. Milito dopo la nomina a Oppido-Palmi
Anna Russo
ROSSANO

Pioggia di auguri per monsignor Francesco Milito, esponente della Dicoesi di Rossano-Cariati, nominato Vescovo di Oppido Palmi.
La notizia è stata ufficialmente comunicata nel corso della Messa Crismale celebrata da Sue Eccellenza Monsignor Santo Marcianò, che ha avuto parole di affetto e di stima per Milito:
«Sapete tutti quello che rappresenta monsignor Milito per questa chiesa e cosa significherà per questa chiesa – ha detto il vescovo Marcianò – venire impoverita della sua presenza e del suo ministero. Ma la gioia è più grande del sentimento che provoca in noi questa perdita.
Un grazie per come hai svolto il tuo ministero: con serietà, discrezione, fedeltà, competenza e umiltà; con cura attenta della fraternità, con grande senso di responsabilità, con profonda spiritualità.
A monsignor Milito esprimo il mio personale plauso e quello dell'Amministrazione comunale per l'autorevole ruolo al quale è stato scelto.
Sono certo che, alla luce delle grandi esperienza e passione che hanno sempre accompagnato la sua opera, saprà essere guida saggia e solida per quella Diocesi».
Queste, invece le parole del sindaco Giuseppe Antoniotti, mentre il segretario dell'Udc Giovanni Caruso ha espresso a nome suo, del partito e del presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Scarcello, il convinto compiacimento e gli auguri di un lavoro fecondo per la nomina di don Franco Milito.
Anche l'Ordine Militare e Ospitaliero di Santa Maria di Betlemme, sezione di Rossano, guidato dal Grand'Ufficiale Saverio Cerzosimo, ha espresso gioia e soddisfazione per la nomina di Mons. Milito a Padre Spirituale della predetta Sezione.
L'Unione dei Giuristi Cattolici Italiani di Rossano, presieduta dall'avvocato Michele Marincolo, nel formulare le più vive felicitazioni al proprio Consulente Ecclesiastico, ha avvertito il bisogno di esprimergli pubblicamente gratitudine e riconoscenza per il lavoro svolto «dimostrando tutto il suo spessore umano e culturale e la propria sensibilità e spiritualità da uomo di Chiesa».
Infine anche l'università popolare, diretta dal preside Giovanni Sapia, si è unita al coro degli auguri dicendosi sicura che la città di Palmi, uno dei centri focali della cultura e dell'arte della Regione, troverà nel nuovo Vescovo un illustre punto di riferimento e di confronto. - 10 aprile



Carente il servizio trasporti sullo Ionio I pendolari: situazione da terzo mondo. Inviato un documento di denuncia al governatore Giuseppe Scopelliti
Benigno Lepera
Rossano

I trasporti pubblici, una croce per i cittadini di questo comprensorio ionico, che vedono impedito il loro diritto alla mobilità, non solo per i lunghi tragitti verso il Centro ed il Nord Italia, ma anche per quelli brevi, nell'ambito dello stesso comprensorio e della stessa Regione. Questa volta sono i pendolari a denunciare la situazione da terzo mondo per quanto riguarda il "servizio pubblico" (se così si può chiamare) dei trasporti della costa ionica calabrese. Si tratta della negazione di un sacrosanto diritto, come è stato possibile constatare in questi giorni di festività pasquali in cui centinaia di viaggiatori (studenti e lavoratori) hanno dovuto fare a gara presso le aziende di trasporto privato (che hanno istituito decine di corse straordinarie per far fronte alle richieste) per trovare posto in autobus e ritornare nelle città del centro-nord dove, purtroppo, si devono recare a lavorare e dove, per fortuna dall'altro punto di vista, sono riusciti a trovare lavoro. In alcuni casi assicurarsi un posto è stata un'impresa, ma molti sono rimasti senza e dovranno giustificare l'assenza dal lavoro per oggi o domani. Una vera mortificazione. Senza contare che l'assenza di un servizio di trasporto pubblico adeguato vanifica anche gli sforzi degli amministratori comunali ed imprenditori che cercano di promuovere il territorio a fini turistici. Una situazione non più tollerabile, ancora di più da parte delle centinaia di pendolari della fascia ionica della provincia di Cosenza e di Crotone che hanno inviato un documento di denuncia al Presidente della Giunta Regionale, Giuseppe Scopelliti, al vicepresidente della Regione, Antonella Stasi, a Trenitalia Calabria, all'assessore ai Trasporti della Provincia di Cosenza, Giovanni Forciniti, all'Assessore ai Trasporti della Provincia di Crotone, Antonio Leotta, ai sindaci della provincia di Cosenza e di Crotone. Nel documento, firmato da oltre cinquanta viaggiatori che non hanno avuto finora alcuna risposta, i pendolari denunciano «i gravi disagi che sono costretti a sopportare soprattutto a seguito del nuovo orario invernale che ha visto stravolgimenti negli orari di maggiore punta per i lavoratori oltre che la soppressione di molti treni dovuti a causa di una politica fallimentare dei trasporti». Fanno presente che «si continua a perseverare nella politica dei tagli con la motivazione delle tratte non trafficate». Una giustificazione non veritiera, secondo gli estensori dello scritto. «Allora – dicono – ci si deve spiegare come mai i treni n. 3721 e n. 3725 sono quotidianamente strapieni in ogni ordine di posto ed addirittura in alcuni giorni della settimana come il lunedì ed il martedì i viaggiatori sono costretti a stare in piedi nei corridoi. Con il nuovo orario invernale – ribadiscono – a farne le spese sono i pendolari che viaggiano con il treno regionale N° 3725 che parte da Sibari alle 7,40 (prima alle ore 7,05) e arriva alle 9,00 a Cirò, alle 9,25 a Crotone ed alle 10,20 a Catanzaro Lido. Come è lampante, sono orari che creano disservizi agli studenti, ai lavoratori e ad altri passeggeri che devono raggiungere i posti di lavoro, di studio o altro. - 10 aprile



Il confronto elettorale è su Marina di Sibari
Cassano
. Le sorti di Marina di Sibari oggetto di confronto. In una lettera ai residenti della cittadella delle vacanze, il candidato a sindaco del centrosinistra Gianni Papasso scrive che «negli ultimi 10 anni le condizioni del villaggio sono peggiorate. Proponiamo che il Comune si deve consegnare tutte le opere di urbanizzazione di uso pubblico. Di abbandonare l'idea che devono passare sotto l'egida del Comune solo una parte di esse; sarebbe un gravissimo errore. Contestualmente bisognerà elaborare un progetto di risanamento ambientale. Si potrà accedere ai fondi regionali ed europei oppure mettere in atto meccanismi di collaborazione pubblico-privato».
Immediata la replica del centrodestra: «L'attuale situazione di Marina di Sibari – sostiene il pidiellino Roberto Falvo - è frutto d'una esplosiva miscela creata in oltre un trentennio: l'originario progetto di lottizzazione è stato sconvolto per scelte addebitabili alle giunte a guida socialista di cui Papasso era componente. In questa consiliatura il problema è stato affrontato con attenzione: ne sono dimostrazione gli atti deliberativi che verranno portati avanti nel caso la cittadina decida di premiare la continuità».(g.iac.) - 8 aprile



Anziano trovato morto a Lauropoli Solo l'autopsia chiarirà ogni dubbio Teatro del giallo un modesto appartamento di via Maroncelli
Gianpaolo Iacobini
cassano

Pensionato rivenuto senza vita in casa a Lauropoli. Ma dopo i primi accertamenti, perde quota l'ipotesi della morte per mano violenta e si fa strada quella del decesso per cause naturali.
Col passare delle ore va dunque perdendo consistenza l'ipotesi che a lasciare cadavere sul pavimento della sua abitazione il pensionato settantunenne Giuseppe Annesi possa essere stato un gesto di violenza o un suicidio, come invece era apparso possibile nel momento in cui, ieri mattina, i Carabinieri della Tenenza di Cassano, guidati dal tenente Paolo Morrone, sono entrati nel modesto appartamento dell'uomo, al primo piano di un vecchio edificio di via Maroncelli, alle spalle del centralissimo corso Laura Serra della popolosa frazione cassanese.
La storia inizia attorno alle 11: i parenti del pensionato, che vive da solo sebbene accudito dai suoi familiari, vanno a bussare alla sua porta di casa. Non ne hanno più notizie dalla sera prima e quindi si preoccupano. Sanno che non sta molto bene, quindi tengono alta l'attenzione. Le loro scampanellate restano senza esito, accendendo i dubbi e i timori. Riprovano a bussare e a chiamarlo ma continuano a non ottenere risposte. Pensando al peggio, si chiede allora l'intervento dei medici della postazione cassanese del 118.
Sono loro, assieme ai carabinieri nel frattempo giunti sul posto al loro sostegno, a buttar giù la porta dell'abitazione, rimasta chiusa anche dopo l'ennesimo tentativo di avere una qualche risposta dal settantunenne.
Una volta dentro, l'amara sorpresa che conferma tutti i peggiori timori. Giuseppe Annesi era ormai esanime, riverso supino tra evidenti chiazze di sangue presenti sul pavimento. Sul posto arrivano anche i militari del reparto investigazioni scientifiche. Nell'immediatezza, nella rosa delle ipotesi spunta anche un possibile tentativo di rapina andato male, perché quelle chiazze di sangue fanno pensare al peggio. Inoltre una prima verifica sul corpo fa sospettare la presenza di ferite provocate da un'arma da taglio. Ma i dubbi non durano molto.
Ben presto davanti agli occhi di chi indaga si schiude un'altra pista: quella di un decesso per cause naturali. Diversi gli indizi a sostegno di tale tesi: anzitutto, la porta d'ingresso, chiusa a chiave dall'interno. Poi, l'assenza di effrazioni o altri segni di scasso ed il mancato rinvenimento di armi o corpi contundenti
Quindi, in coda ad una prima ispezione cadaverica, il mancato rilevamento di ferite o traumi, ad esclusione di quelli riferibili alla caduta. L'uomo, da anni sofferente di diabete, potrebbe essere insomma morto per una fulminante emorragia interna, dovuta forse ad un'embolia.
Trasferito in una cella dell'obitorio sistemato all'ingresso del cimitero cittadino, nelle prossime ore il corpo di Annesi sarà sottoposto ad autopsia, su ordine del procuratore capo della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, che coordina le indagini dalle quali arriveranno le certezze utili a fugare ogni dubbio sul giallo lampo di via Maroncelli. Gli inquirenti non vogliano lasciare alcun dubbio sul caso, anche se la verità sulla morte del pensionato appare già scritta. - 8 aprile




Vigile urbano investito da una moto, è grave
Alfonso Di Vincenzo
corigliano

Intorno alle 17 di ieri, un agente della polizia municipale, V.P., è stato investito da una moto mentre stava svolgendo le sua attività ad un posto di blocco. Il vigile urbano, per motivi ancora in fase di accertamento da parte dei carabinieri di Corigliano, è stato improvvisamente travolto e scaraventato a terra dalla due ruote in una frazione di secondo. L'incidente è avvenuto improvvisamente tant'è che anche il suo collega, scioccato per l'accaduto, non ha un ricordo chiaro del momento dell'impatto. Le condizioni dell'agente sono apparse subito gravi e i soccorsi sono stati chiamati immediatamente dal suo collega. Il personale del 118 hanno così trasportato il ferito all'ospedale "Guido Compagna", dove i medici non se la sono sentita di sciogliere la prognosi. È possibile che l'uomo venga trasferito in un altro ospedale per via delle ferite riportate nell'impatto. A seguito della richiesta di intervento sul posto dove è accaduto l'incidente, la via Provinciale che conduce a Schiavonea, sono intervenuti i carabinieri di Corigliano che hanno avviato le indagini del caso cercando di ricostruire la dinamica. Sulla vicenda al momento c'è il massimo riserbo. - 8 aprile




Dall'uovo di Pasqua spuntano... gli autovelox. Inviato l'atto d'indirizzo al comando della polizia municipale. Ancora sconosciute le arterie "nel mirino"
Emilia Pisani
corigliano
Multe salate, anzi salatissime, rischiano di beccarsi i coriglianesi e non che percorrono, superando i limiti di velocità consentita, le strade extraurbane cittadine. I commissari straordinari stanno procedendo all'installazione dei tanto temuti autovelox che saranno attivi a partire dal mese di maggio. Il commissario Rosalba Scialla ha decretato nella giornata di venerdì scorso l'atto di indirizzo al responsabile del settore vigilanza del Comune, vale a dire al comandante della polizia municipale Luigi Greco, invitando alla gara d'appalto finalizzata al noleggio delle macchinette per il controllo della velocità.
«La commissione straordinaria – si legge nell'apposita delibera – premesso che su alcuni tratti extraurbani ricadenti nel territorio del comune, il traffico scorre ad alta velocità creando costanti pericoli e frequenti incidenti con feriti. Nei periodi estivi e festivi il traffico automobilistico subisce un notevole incremento aumentando cosi l'incidentalità, in considerazione anche delle innumerevoli strade che si immettono sui tratti viari in questione. Con l'organico di cui dispone il comando di polizia municipale – precisa ancora la commissione straordinaria – si riesce a fronteggiare con difficoltà le numerose richieste di intervento e che questa amministrazione comunque intende potenziare il servizio di vigilanza al fine di garantire maggiore sicurezza e tutelare gli utenti della strada». La necessità è dettata anche dalle recenti comunicazioni della Prefettura di Cosenza, che chiede di individuare le strade extraurbane comunali al fine di installare i dispositivi per il rilevamento a distanza delle infrazioni senza l'obbligo della contestazione immediata. Tutto questo va fatto anche se il Comune non dispone delle risorse economiche sufficienti all'acquisto degli autovelox. «Valutato che non è possibile procedere all'acquisto e alla gestione delle sofisticate e costose apparecchiature per scarsa disponibilità di risorse, ritenuta comunque l'opportunità di procedere all'installazione di apparecchiature fisse per il controllo elettronico della velocità mediante noleggio delle stesse con apposita gara nonché delle loro manutenzione e della gestione delle violazioni al fine di ridurre il tasso di incidentalità sulle strade extraurbane delibera di demandare al responsabile del settore vigilanza alla gara per l'affidamento del servizio entro trenta giorni». Le strade interessati dall'installazione degli autovelox potrebbero essere la Ss 106 nel tratto che ricade sul territorio comunale, la trafficata via Provinciale, che dallo scalo conduce a Schiavonea e verso Rossano e Sibari, oltre alle arterie che sfociano tutte sul tracciato della Statale 106 attraversando numerosi centri abitati come il Villaggio Frassa. Certamente l'installazione di autovelox è una decisione che non mancherà di suscitare numerose polemiche tra residenti e automobilisti che frequentano le strade extraurbane cittadine. Molto spesso lo strumento del controllo elettronico della velocità viene utilizzato come espediente per "battere cassa", e in considerazione della situazione poco rosea in cui versano le casse comunali coriglianesi non è da escludersi che i commissari abbiano fatto questa scelta per incrementare le entrate, oltre alle auspicabili ricadute in termini di sicurezza. - 8 aprile




Rapina a un market finisce in tragedia L'assalto di un commando di tre persone. Gli altri malviventi hanno abbandonato il corpo del complice
Marinella Gioffrè
delianuova

È morto per difendere il frutto del suo lavoro, guadagnato a costo di tanti sacrifici. Ma prima di cadere sotto i colpi dei banditi, è riuscito a ferirne mortalmente uno, ingaggiando con loro una colluttazione. Un tragico tentativo di rapina ieri sera nel supermercato "Trovatutto", di Delianuova, ad una settantina di chilometri da Reggio Calabria, alle falde dell'Aspromonte, è finito nel sangue, con la morte del titolare e di un rapinatore.
Tutto è accaduto poco prima dell'orario di chiusura, intorno alle 20. Due banditi col volto coperto da calzamaglie, sono entrati nel supermercato dei fratelli Strano, in via Carmelia, mentre almeno un complice è rimasto all'esterno del locale, nel centro del paese.
All'interno, i due banditi hanno intimato al titolare Giuseppantonio Strano di consegnare l'incasso mentre nel negozio c'erano ancora gli ultimi clienti a fare la spesa per il pranzo di Pasqua. Strano forse ha cercato di difendere l'incasso della giornata, forse i rapinatori hanno male interpretato un suo movimento. Fatto sta che tra i banditi ed il commerciante è nata una colluttazione durante la quale sono partiti alcuni colpi di pistola che hanno raggiunto Strano al torace. L'uomo è stato centrato all'altezza del torace, lato sinistro, ed è stramazzato all'interno del negozio, vicino al banco salumi.
Prima di rimanere esanime sul pavimento del suo supermercato, però, l'uomo è riuscito a sparare con la stessa pistola del rapinatore. Ancora non è stato chiarito se l'abbia strappata di mano al suo aggressore o se i colpi siano partiti durante la colluttazione. Uno dei rapinatori, comunque, è rimasto ferito. Ma non si esclude che lo stesso commerciante abbia avuto la forza di reagire impugnando la sua pistola, legalmente detenuta. Naturalmente le notizie sono frammentarie, perché la zona è stata completamente "blindata" dai carabinieri alla ricerca di tracce utili e testimonianze in grado di ricostruire l'azione criminosa.
Alla scena, terrorizzata, ha assistito anche la figlia di Strano che che ha visto il padre accasciarsi a terra in una pozza di sangue, ormai privo di vita.
I banditi sono usciti di corsa dal locale e sono fuggiti a bordo di un'automobile, probabilmente una Fiat Punto.
Sul posto sono intervenuti subito i medici del 118, ma non hanno potuto fare niente per il commerciante. Sono accorse immediatamente anche le forze dell'ordine, coordinate dal comandante di stazione Massimiliano Diamanti, prima dell'arrivo degli uomini del dal reparto operativo della Compagnia di Palmi.
Immediatamente sono partite le battute dei carabinieri che poco dopo hanno trovato, in una strada laterale alla periferia del paese - in via Gramsci - il cadavere di un giovane riverso a terra. Evidentemente durante la fuga, il rapinatore è morto ed i suoi complici hanno pensato di sbarazzarsi del corpo abbandonandolo per la strada.
Al momento non è stato ancora identificato. Addosso non aveva documenti. Si sa solo che è un giovane dall'apparente età di 18, 20 anni. E forse - si ipotizza - sono stati gli stessi complici a liberarsi del documento d'identità per evitare collegamenti che potessero consentire agli investigatori di chiudere il cerchio delle indagini.
I carabinieri hanno subito avviato l'inchiesta per cercare di risalire all'identità del giovane. Un tassello fondamentale per sperare di risalire ai complici. Posti di blocco sono stati istituiti su molte strade intorno a Delianuova per cercare di intercettare i rapinatori in fuga, ma ancora dei banditi nessuna traccia.
La notizia della tragica rapina ha fatto subito il giro del paese ed una folla si è radunata davanti al supermercato, l'unico del paese, per testimoniare il proprio dolore alla famiglia Strano, conosciuta e benvoluta da tutti in paese, in un misto di sentimenti: dallo sgomento alla rabbia. Il commerciante ucciso era padre di cinque figli, da tutti conosciuto e stimato in paese. Gestiva insieme al fratello Michele in Via Carmelia. - 8 aprile

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