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Addio Whitney.... PDF Stampa E-mail
Scritto da P.Biamonte   
lunedì, 13 febbraio 2012 07:48
Image....regina triste della musica Vittima della forte dipendenza da alcol e droga, il suo declino sembrava da tempo inarrestabile. Si può solo provare sgomento nel commentare un'altra morte annunciata. Whitney Houston è stata trovata morta annegata nella vasca in un hotel di Beverly Hills: a 48 anni ha concluso il suo inferno personale e, per una triste coincidenza del destino, proprio alla vigilia della cerimonia del Grammy Award, l'Oscar della musica che nel 1986, a soli 23 anni, l'aveva consacrata come la nuova regina del soul pop mondiale. Ora il suo nome si aggiunge all'elenco infinito di catastrofi umane che, come una terribile maledizione, ha falcidiato i migliori talenti della musica nera. Whitney è morta per annegamento o per over dose? Solo l'autopsia potrà chiaruirlo.A rendere più atroce, e purtroppo prevedibile, la sua morte è tuttavia il fatto che il suo declino sia avvenuto in diretta sotto gli occhi del mondo: il catastrofico matrimonio con Bobby Brown e gli scioccanti racconti della sua tossicodipendenza sono diventati oggetto di un reality, mentre l'industria del gossip si è arricchita pubblicando le foto impietose di una donna ancora giovane che un tempo era stata di una bellezza splendente trasformata in una barbona.

Poi è andata in scena la solita trafila di percorsi falliti di riabilitazione, interviste-confessione con Ophra Winfrey, malinconici tentativi di tornare in tournée, concerti annullati, tristi performance. Nient'altro che un triste prologo alla
solita morte nella camera di un albergo. Un disastro inarrestabile diventato materia per gli appetiti perversi del reality e del gossip che ha fatto troppo presto coniugare al passato una storia musicale fuori dal comune. Perché nei pochi anni in cui è riuscita a controllare i suoi demoni, Whitney ha lasciato una traccia indelebile.
Era una predestinata la povera Whitney Houston: sua mamma è Cissy Houston, grande cantante di gospel e voce importante della tradizione black, sua cugina è Dionne Warwick (cui somigliava per bellezza e naturale eleganza), Aretha Franklin è la sua madrina. E la sua voce, prima che fosse rovinata dal crack, era un dono di Dio.
Dopo il tradizionale apprendistato nei cori della chiesa del New Jersey, lo stato dove era nata, la Houston viene scoperta da Clive Davis, uno dei nomi più influenti della storia della discografia. Il suo esordio è folgorante: nel 1985 piazza brani come "How Will I Know", "Greatest Love of All" e Whitney diventa una star mondiale. Per il suo terzo album "I'm Your Baby Tonight", quello con "I Wanna Dance With Somebody", Clive Davis organizza una presentazione nel castello reale di Monaco di Baviera, con lo stesso Davis a illustrare ai media di tutto il mondo i brani uno per uno.Whitney Houston sembrava davvero una regina. Era il 1990: il suo regno sarebbe durato ancora poco. Si può dire che il suo ultimo vero trionfo sia stato "The Bodyguard", il film con Kevin Costner dove sostanzialmente interpreta se stessa. Un'interpretazione che si meritò un Razzy, ma il film sbancò i botteghini di tutto il mondo e la canzone "I Will Always Love You" è diventata un classico. Negli anni '90, senza rinunciare ai milionari cachet cinematografici, già sposata con Bobby Brown, prosegue la carriera senza toccare più le vette di un tempo. Poi comincia il declino. Whitney Houston ha venduto 190 milioni di copie, è entrata nel Guinness dei primati ed è una delle donne più premiate della storia della musica. Aveva una tecnica sovrannaturale e sul piano vocale era in grado di cantare praticamente  qualsiasi cosa. Non resta che la pietà per una regina che si è lasciata morire in pubblico.

 

 Paolo Biamonte - Gazzetta del Sud - 13.2.2012

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