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Sibari

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Interrogazione Oliverio-Laratta PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
venerdì, 27 gennaio 2012 12:17
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l'on. Oliverio
Dopo l'interrogazione al Ministro dei Trasporti degli on. Tassone e Occhiuto, del 25 gennaio u.s., ecco che il giorno dopo, il 26 gennaio, anche la sinistra si "sveglia"  e gli on. Oliverio e Laratta del PD inviano al ministro un'altra interrogazione riguardo sempre la ventilata chiusura della Stazione Ferroviaria di Sibari. Naturalmente ci fa piacere che un po' tutti ora si dichiarino allarmati e pronti alla mobilitazione, anche se, a parer nostro, avrebbero dovuto porre molto prima maggiore attenzione a cosette di questo tipo, e non aspettare  l'allarme da un sito-web, che tra l'altro non è neanche un giornale on-line, ma un semplice "tazebao" virtuale dove qualche cittadino esprime le proprie opinioni e di tanto in tanto grida ai quattro venti il proprio sdegno per qualche nefandezza di cui è venuto a conoscenza. Così è stato per la chiusura della Stazione di Sibari. Ma gli on. Oliverio e Laratta per scrivere la loro interrogazione, hanno addirittura "saccheggiato" il nostro scritto con la ormai famosa tecnica del "copia-incolla" (controllate please se non credete) sia per quanto riguarda le nostre considerazioni   che per le informazioni storiche sulla stazione (vedi articolo nella sezione Storie, miti e leggende dal titolo "Storia della Stazione di Sibari" scritto da Alessandro Morelli).  - In coda potete leggere l'interrogazione degli onorevoli del PD.

 Intendiamoci, non ci dispiace affatto di essere stati utili, anzi diciamo che sarebbe auspicabile che le esternazioni della cosiddetta "base" venissero sempre più tenute in seria considerazione, però ci piacerebbe che "TUTTI" quelli che ora insorgono si ricordassero che "loro malgrado" siamo stati noi da questo modesto portale da quattro soldi, non allineato con alcun partito,  a lanciare l'allarme e NESSUN'ALTRO.

 Antonio MIchele Cavallaro

 

Interrogazione a risposta scritta 4-14652
presentata da
NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO
giovedì 26 gennaio 2012, seduta n.577

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l'on. Laratta
OLIVERIO e LARATTA. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

a seguito delle allarmate segnalazioni di diversi cittadini e di alcune associazioni sembrerebbe che Rfi controllata dalla FS s.p.a sarebbe seriamente intenzionata, per effetto di una decisione assunta in via unilaterale e fin qui tenuta riservata, a chiudere entro luglio di questo anno l'ufficio movimento della stazione di Sibari, il che significherebbe privare la locale stazione ferroviaria dell'ultimo brandello di operatività, anche se il servizio continuerebbe a essere assicurato con sistemi automatizzati;
tale chiusura provocherebbe enormi difficoltà per i cittadini e per alcune famiglie che ricavano il loro reddito proprio dall'occupazione all'interno della struttura, quindi ulteriore perdita economica anche per il commercio locale, già colpito gravemente dalla crisi che attanaglia in particolare l'intero mezzogiorno. La decisione costituirebbe anche un aspetto grottesco se si considera che le Ferrovie hanno speso, negli ultimi anni, molte risorse per la realizzazione di sottopassi, parcheggi (ancora in via di ultimazione) e altre infrastrutture che avrebbero avuto un senso solo con una stazione funzionante e operativa;
la decisione, qualora non venisse rivista, determinerebbe la fine di un servizio che ininterrottamente è stato a disposizione dei cittadini fin dal 1864. Il 18 agosto 1869 in un manifesto pubblico le Ferrovie Calabro-Sicule danno notizia che in tale data sarebbe avvenuta l'apertura del tronco ferroviario da S. Basilio di Pisticci, Basilicata, a Trebisacce, Calabria, prima parte della linea ferroviaria Taranto-Cariati, anno in cui aprì i propri battenti proprio la stazione di Sibari che prese il nome di «Buffaloria», perché così all'epoca si chiamava la zona dove era ubicata la stessa. In seguito, le allora Ferrovie Calabro-Sicule, nell'intento di costituire una tratta ferroviaria storica della «Magna Grecia» decisero di affiancare alle già esistenti Taranto, Nova Siri e Crotone, anche Metaponto e Sibari ricostituendo così le ubicazioni dove sorgevano queste grandi colonie della «Magna Grecia». Per queste ragioni nel 1874 la stazione cambiò il nome da Buffaloria a Sibari;
attualmente la stazione ferroviaria di Sibari ricopre il ruolo di snodo fondamentale per la provincia di Cosenza nell'asse ferroviario ionico ricompreso tra Reggio Calabria e Taranto (attraversando Roccella, Catanzaro, Crotone e Sibari). A servirsi di essa numerosi pendolari ed in particolare moltissimi insegnanti che popolano i treni regionali da settembre a giugno per recarsi nei posti di lavoro spesso fuori provincia e in diversi casi anche fuori regione;
tutto questo va a sommarsi ad altre soppressioni di treni già decisi dal gruppo Ferrovie dello Stato lo scorso dicembre. Le decisioni di Trenitalia riciclano di creare un vero e proprio isolamento per l'intera regione con ricadute economiche e sociali negative su tutte le realtà imprenditoriali e territoriali interessate da uno scenario sempre più desolante, cui si aggiungerà il disagio per i pendolari visto l'importanza che tali arterie ferroviarie rivestono per l'intero territorio regionale, in virtù soprattutto della scarsa efficienza delle altre infrastrutture. È ormai noto a tutti che la strada statale 106 jonica meglio conosciuta come strada della morte, è inadeguata a gestire flussi di traffico particolarmente intensi, mentre l'A3 Salerno-Reggio Calabria è ancora oggetto di lavori interminabili con tutti i rischi e i disagi conseguenti -:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti suesposti;

quali siano le ragioni della chiusura dell'ufficio movimento della stazione di Sibari;

quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere per garantire piena operatività ed efficienza alla stazione ferroviaria di Sibari come snodo fondamentale dell'asse ferroviario ionico. (4-14652)

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