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Sibari

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Triste epilogo di una vita PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
domenica, 30 ottobre 2011 17:57
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La casa di riposo di Lauropoli
Una triste notizia pervenutami per telefono stamattina intorno alle nove, mi ha lasciato sgomento e senza parole. L’amico mi diceva che l’avv. Mariano Campagna si era tolto la vita. Non volevo quasi credere a quanto sentivo attraverso l’auricolare, ma la persona era degna di fiducia, non c’era motivo alcuno perché raccontasse una fandonia. Balzai dal letto e subito mi sono recato sul luogo indicatomi. Sulla centrale via Sibari a Lauropoli esiste una Casa di Riposo per anziani, nella quale era stato accolto don Mariano -  come veniva affettuosamente chiamato da tutti  - solo pochi giorni orsono, ed è stato proprio da uno dei balconi di  quella struttura prospicienti la frequentata via del centro di Lauropoli  che l’anziano signore si è gettato nel vuoto. Quando sono giunto sul posto erano stati esperiti tutti i rilievi di rito da parte delle forze dell’ordine e il magistrato, prontamente accorso, aveva autorizzato la rimozione del povero corpo senza vita.  Solo il suo sangue restava sul marciapiede, unico testimone del tragico evento. 

Ho trovato affranto dal dolore il nipote e mio caro amico, Guido Turato, che non riusciva a capacitarsi dell’accaduto. Più tardi ho saputo che già qualche settimana fa don Mariano aveva tentato di togliersi la vita a casa sua a Cosenza, col gas, probabilmente era stato questo accadimento che aveva spinto il più conosciuto fratello, avv. Carlo Campagna, a chiederne il ricovero nella casa di riposo lauropoletana.

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Il punto dell'impatto mortale
Don Mariano era nato nel 1936 da un’importante famiglia cosentina, che aveva vasti possedimenti nella piana di Sibari, proprio in quei luoghi dove ora sorge il villaggio “Marina di Sibari” e tutte o quasi le strutture ricettive localizzate nella contrada Salicetta del Comune di Cassano. Era stato il fratello Carlo a realizzare il primo camping sulla costa ionica cosentina e che, insieme ad altri imprenditori, ha creato la prima vera e propria lottizzazione edilizia nel territorio del nostro comune.  Don Mariano non si era sposato ed ha continuato ad occuparsi delle proprietà di famiglia appoggiando sempre le attività imprenditoriali del fratello. Purtroppo negli ultimi tempi, per una serie di vicissitudini, quasi l’intero patrimonio familiare è andato perduto ed è stato forse questo il motivo della depressione che lo ha portato verso l’estrema e tragica decisione.

Il mio ricordo di don Mariano è quello  di una persona mite, profondamente buona, dotata di  notevole cultura, spesso non avvertita da chi non lo conosceva bene, per  il suo fare dimesso  e schivo.

Dopo  fatti come questo ci si chiede sempre:  "avremmo potuto fare qualcosa per evitarlo?"  Purtroppo, spesso, l’indifferenza e l’imperscrutabilità dell’animo umano non ci fanno pensare ed agire di conseguenza.

Addio don Mariano, che il Signore possa accoglierti tra le sue braccia misericordiose.

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