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Sibari

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Solidarietà e bene in ricordo di Giuseppe Roseti PDF Stampa E-mail
Scritto da G.Iacobini   
venerdì, 30 settembre 2011 11:20
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Il sorriso di Giuseppe
Sono trascorsi circa due mesi dalla scomparsa del giovane artista sibarita Giuseppe Roseti, ma il vuoto lasciato nella comunità sibarita è incolmabile. Chi ha conosciuto Giuseppe fin dalla sua infanzia e lo ha seguito durante tutto il suo, purtroppo breve, excursus vitale, non può e non potrà mai dimenticarlo. Per chi lo ha visto tirare i primi calci al pallone o eseguire lanci a canestro nei campetti del Dopo-Lavoro-Ferroviario e poi strimpellare le prime note al pianoforte ed ha gioito con lui per le prime lusinghiere performances musical, sarà difficile se non impossibile dimenticarre. E così che gli amici che gli volevano bene lo hanno ricordato durante una cerimonia che si è svolta nella Chiesa parrocchiale di Sibari. Nel suo nome si è aperta una sottoscrizione per raccogliere fondi in favore di varie organizzazioni di cui potrete leggere più diffusamente nell'articolo di Gianpaolo Iacobini nella seconda parte. Chi non ha potuto dare il proprio contributo potrà ancora farlo rivolgendosi ai familiari di Giuseppe o al parroco don Francesco Faillace, di cui Giuseppe era solerte collaboratore. Noi non possiamo che essere orgogliosi di aver conosciuto ed aver avuto per amico Giuseppe Roseti. Noi di sibari.info stiamo preparando le basi per un concorso musicale, nel suo nome, riservato a giovani artisti, da tenersi a Sibari nel prossimo anno. (a.c.) (In coda un'informativa di don Francesco Faillace)

 Sibari. Il suo sogno? Aprire una libreria. La sua passione? La musica. La sua vita? L'impegno. Giuseppe Roseti manca a tutti. Alla famiglia, agli amici, ma pure ad una comunità che lo aveva applaudito nelle sue performance musicali, o leggendo gli articoli scritti per il mensile diocesano "l'Abbraccio". Però, come tanti figli della sfortunata terra di Calabria, il talentuoso e poliedrico artista è diventato oggetto di rimpianto comunitario solo ora che non c'è più. La morte se l'è portato via il 25 luglio, al termine di un calvario iniziato poco meno di due anni addietro: il cancro che maligno s'annida in corpo, i viaggi della speranza al nord, la timida primavera della speranza, il glaciale inferno della fine. Eppure, anche ora il virtuoso pianista dei "Gradino 33" continua ad essere seme di speranza: per volontà dei familiari (il padre, Mimmo, è volto noto alle cronache per essere stato dirigente provinciale e regionale di Rc e Sel, oltre che esponente di primo piano dei macchinisti Cobas) la raccolta di fondi organizzata in concomitanza con la celebrazione delle esequie, con oltre tremila euro euro raccolti, darà sollievo ad altre vite nel mondo: il ricavato è stato devoluto a un lungo elenco di organizzazioni umanitarie e di associazioni di ricerca, tra le quali l'associazione Dynamo Camp, Emergency, Amnesty international, l'Istituto nazionale tumori per la ricerca dei tumori rari e l'adozione a distanza in Madagascar del piccolo Jack. Un primo passo nei giardini della memoria, che diventerà cammino comune il 16 ottobre con "Viva la vida", cartellone di iniziative che attraverso i sentieri della fede, della pittura, dell'amore per il vino, il cinema, la musica, il teatro e la letteratura, si farà campo di pacifica battaglia per la sfida ai tumori rari e il sostegno alla ricerca. A Sibari, nel nome di Giuseppe Roseti.(g.i.)

 

"chiedo scusa se invio questo messaggio ma vorrei solo informare tutti gli amici che ancora non lo sapessero che la parrocchia con la famiglia sta pensando ad una fondazione che avrà non solo il compito di creare riflessione, cultura, ma di creare un concorso artistico per aree con delle borse di studio. Tutto questo, per richiesta dei familiari, avrà inizio di riflessione e costruzione dopo il 16 ottobre. A tutti coloro che vorranno partecipare sarà data comunicazione di iscrizione alla fondazione che verrà ascritta allo statuto parrocchiale quindi diventerà a tutti gli effetti un organo di essa. Grazie anche e non solo da parte mia ma era doveroso informare per non accendere tanti fuochi ma uno che illumini  e riscaldi tutti. con affetto don Francesco.

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