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NOTIZIE DI CRONACA GIUDIZIARIA PDF Stampa E-mail
Scritto da R.Corrado   
sabato, 17 settembre 2011 04:20

Cronaca Giudiziaria (3 notizie) di Rosetta Corrado - Si è celebrata presso il Tribunale di Catanzaro, l’udienza del Tribunale della Libertà   per il diciottenne cariatese Domenico Critelli indagato del delitto di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione, nonché dei reati di rissa e porto abusivo di arma; per episodio verificatosi sul lungomare cariatese nella nottata del 18.08.2011 nel quale è rimasto vittima il venticinquenne cariatese F.S. ferito al fianco sinistro con l'arpione del fucile subacqueo al culmine di un banale litigio, il quale è stato sottoposto a delicato intervento chirurgico. Il Cariatese Critelli risulta essere assistito dal Collegio difensivo composto dall' avvocato Ettore Zagarese, avvocato Leonardo Celeste e dall'avvocato Giuseppe Vena tutti appartenenti al Foro di Rossano i quali, innanzi al Collegio Giudicante di Catanzaro, hanno ripercorso tutta la vicenda processuale; contestando le accuse mosse al loro assistito nonché i gravi indizi di colpevolezza a carico dell'uomo. Il Tribunale della Libertà udite le tesi difensive prospettate ha riservato la decisione, che si attende per i prossimi giorni.

Il prossimo 27 settembre inizierà presso il Tribunale di Rossano, il processo ordinario, della maxi Operazione Santa Tecla, per i fratelli Maurizio e Fabio Barilari, Saverio Magliari, Madonado Pabon e Mohaned Zidan; mentre per gli atri 81 imputati, che sono stati ammessi al rito abbreviato, il processo proseguirà presso l’ aula bunker di via Paglia a Catanzaro - a partire dal prossimo 5 ottobre  - dinanzi al Gup distrettuale di Catanzaro; In particolare, l'udienza del 5 e 6 ottobre prossimo, saranno dedicate all'esame dei testimoni dell'accusa e della difesa. Il 18 ottobre inizierà la requisitoria della Procura Distrettuale mentre le udienze del 19/20 ottobre e 2/3/15//16/17/29/30 novembre saranno dedicate alle arringhe dei difensori. L’operazione Santa Tecla è stata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro con l’ausilio delle locali forze dell’ordine e vede alla sbarra 86 persone (quasi tutti sottoposti a misure cautelari detentive ed in alcuni casi al regime del carcere duro)  per la gran parte coriglianesi. Nel processo Santa Tecla sono costituite parti civili il Comune di Corigliano Calabro, la Regione Calabria ed il gioielliere Giusepe Curto.La sentenza di primo grado è prevista per metà dicembre. A difendere gli imputati è il collegio difensivo composto, tra gli altri, da avvocato Ettore Zagarese, avvocato Giovanni Zagarese, avvocato Emanuele Monte, avvocato Giuseppe Zumpano, avvocato Francesco Nicoletti, avvocato Giuseppe Vena, avvocato Antonio Pucci, avvocato Andrea e Fabio Salcina, avvocato Salvatore Sisca.

 

Assolto perché il fatto non sussiste, è quanto ha stabilito la Sezione Penale della Corte di Appello di Catanzaro che ha accolto i motivi presentati dall' avvocato Ettore Zagarese e dall' avvocato Giuseppe Vena per il trentunenne rossanese B. V. imputato di aver violato, durante la serata del capodanno, la normativa circa la vendita dei fuochi pirotecnici.
L’uomo, a seguito dei controlli delle FF.OO, era stato denunciato, a piede libero, presso la locale Procura della Repubblica perché senza le necessarie autorizzazioni di P.S. e prefettizia, teneva in deposito, sulla bancarella, e vendeva,  materiale pirico, analiticamente descritto nel verbale di sequestro operato.
L’uomo era stato condannato in I° grado, dal Tribunale di Rossano, in composizione monocratico,  alla pena di mesi 2 di arresto ed € 200 di ammenda, con concessione delle attenuanti generiche.
All’udienza celebratasi presso la Corte di Appello di Catanzaro, l’uomo era assistito e difeso dall' avvocato Ettore Zagarese e dall' avvocato Giuseppe Vena che nelle rispettive arringhe chiedevano di assolvere l’uomo perché il fatto non sussiste, contestando la sentenza di primo grado, sostenendo come tesi difensiva che  i petardi in sequestro non rientravano nella categoria degli esplosivi non possedendone il carattere di micidialità; che  il peso degli involucri era inferiore alle soglie previste di legge e complessivamente inferiori al Kilogrammo; rappresentando che il reato invece si configuri allorquando il quantitativo superi i 5 kilogrammi citando varie massime della Cassazione per fattispecie analoghe; che la prova era carente è dubbiosa  circa la proprietà dei petardi all’imputato e la destinazione alla vendita degli stessi atteso che gli Agenti intervenuti rinvenivano l’uomo a distanza dalla bancarella, unitamente ad altri soggetti, e senza registrare episodi in cui vedevano l’uomo vendere a terze persone i fuochi pirotecnici.
Il Collegio Catanzarese accoglieva la tesi difensiva dell' avvocato Ettore Zagarese e dell' avvocato Giuseppe Vena ed assolveva l’uomo perché il fatto non sussiste.

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