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Forum dei giovani del PD PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
martedì, 30 agosto 2011 06:48
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Domenico Middonno
Si è tenuto sabato scorso 27 agosto a Camigliatello silano presso i locali della Comunità Montana, un Forum dei giovani democratici organizzato dall'on. Franco Laratta, dal titolo “Quale partito nell’epoca dell’antipolitica. Proposte e idee per una nuova stagione politica in Calabria”.  Fra i partecipanti molti giovani delle diverse aree regionali calabresi, alcuni dei quali, come Salvatore Scalzo che si è presentato alle recenti amministrative della città di Catanzaro,  hanno già dato prova di grande impegno e soprattutto voglia di cambiamento all'interno di un partito che sembra aver smarrito la rotta e che, a parte qualche nebulosa presa di posizione dei singoli, non dà cenno di ripresa. Ben vengano, dunque, questi "FORA" (plurale latino di Forum) dove i giovani possono esporre e confrontare le loro idee in piena libertà di pensiero e di parola. All'incontro di Camigliatello ha partecipato anche un giovane rappresentante dell'area ionica cosentino-sibarita, studente di economia alla Unical di Cosenza, Domenico Middonno,  responsabile delle economie politico-sociali della Federazione giovani democratici di Cosenza, e che ci ha rilasciato una breve intervista che riportiamo di seguito.

D:: Quale argomento è stato trattato con maggiore intensità durante il Forum?
Uno dei temi importanti affrontati è stato quello del tesseramento, che è stato condotto per decenni in modo non particolarmente democratico; attraverso i "pacchetti" di tessere il partito è stato pilotato in modo parecchio verticistico rimanendo spesso coinvolto nelle spire pericolosissime dell'antipolitica. Il problerma del tesseramento esiste, e, a livello nazionale lo si vuole risolvere, rimodulando lo statuto per evitare il congresso delle tessere. Una proposta interessante è quella di creare un'anagrafe degli iscritti, e riservare la partecipazione alle primarie solo a coloro che sono nel partito da almeno 12 mesi;  dovranno essere nominate delle commissioni che lavorino per salvaguardare il buon andamento dei congressi, e un comitato di sorveglianza interno a livello provinciale per le attività del partito quando ci saranno elezioni.

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Tavolo dei relatori

D: L'antipolitica ha coinvolto anche il nostro territorio?
L'antipolitica, per me, è un cattivo abbinamento di ruoli e di soggetti; in altre parole si ha quando vengono date competenze importanti a personaggi che non sono assolutamente in grado di adempiere i compiti che il ruolo impone. Lo si vede chiaramente quando incarichi di grande importanza vengono affidati solo per presupposte "benemerenze" politiche e non per reali capacità, in questo modo si fanno spesso scelte sbagliate che non avranno nessun effetto positivo sul contesto economico-sociale del territorio.
A Cassano per esempio, lo abbiamo riscontrato anche recentemente con delle nomine di personaggi di dubbie capacità intrinseche a ruoli di responsabilità promozionali e organizzative in enti pubblici che prevedono almeno un minimo di conoscenze specifiche. Questo è un classico esempio di antipolitica. Noi vogliamo ricreare fiducia nella politica  premiando le competenze reali, dove ci sia il giusto mix tra passione politica e conoscenze specifiche dei settori in cui si vuole operare per mettere a disposizione dei cittadini persone preparate in grado di essere propositive nella risoluzione delle varie problematiche sociali.

D.: La politica locale dell'area ionico-cosentina è coerente con le esigenze del popolo:
Assolutamente no, se i cittadini sono stati costretti a scendere in strada per manifestare contro le scelte poco accorte (per usare termini poco scorretti) a proposito dei rifiuti, della chiusura degli ospedali (Trebisacce), per il degrado ambientale dei Laghi e Marina di Sibari, vuol dire che l'azione politica locale non è stata sufficientemente forte e mirata. Ricordo quando qualche anno fa si paventava la chiusura della Clinica Madonna delle Grazie (poi purtroppo avvenuta),  i dipendenti rimasero a manifestare per due settimane davanti all'ingresso e nessuno riuscì a trovare o a proporre una soluzione per scongiurarne la chiusura. I politici locali si sono limitati alle solite chiacchiere ed a blandire  i dimostranti, stesso comportamento tenuto dal sindaco Gallo in occasione della recente manifestazione anti-discarica. Si è permesso di dire che era d'accordo con i manifestanti, quando era stato egli stesso a provocare il malcontento con la scelta di creare nuove buche. Giustamente gli agricoltori della zona, ma anche i cittadini più coscienti, hanno fatto presente i pericoli di inquinamento grave del territorio. Insomma ancora una volta è stata l'antipolitica locale a non tener  in considerazione l'opinione dei cittadini. La polititca dovrebbe essere espressione del territorio, non si può trascurarne i bisogni, pensando che qualcuno in alto può risolvere i problemi verticisticamente..
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Franco Laratta

Ringraziamo il giovane e dinamico Domenico con la speranza che i partiti (tutti)  si diano da fare per valorizzare le personalità inidviduali delle  nuove leve, non facendo scelte "giovanilistiche" per partito preso, ma premiando quei giovani che coniugano bene la passione politica con la propositività nella risoluzione dei problemi reali dei cittadini  e ricreare così la fiducia nella politica che si è andata sempre più perdendo.

A.M.Cavallaro

Aggiungiamo in coda una breve nota di Eugenio Ermes tratta dal web, quale monito ai giovani che si accingono a svolgere ruoli importanti in seno al partito di appartenenza, in questo caso il PD.

 

"Certamente il meccanismo delle primarie  rappresenta un punto di forza che consente di intercettare le preferenze degli elettori quanto alla leadership, ma forse ci vuole qualcosa di più per impedire che lo stesso Pd venga travolto dall'ondata di antipolitica, che soprattutto in un'epoca di crisi come questa sta dilagando nel Paese.

Lo stesso fastidio che alcuni dirigenti del Pd mostrano di fronte al tema dell'antipolitica mostra la loro sostanziale incapacità di comprendere che sono finiti i tempi (se mai ci sono stati) in cui gli elettori appoggiavano i partiti in virtù dell'ideologia e dei valori di cui si facevano rappresentanti, senza chiedere azioni sostanziali, ma limitandosi ad un'opera di rappresentanza.

Fintanto che la classe politica italiana sarà iperprivilegiata rispetto a quella del resto d'Europa, l'antipolitica sarà una risposta sacrosanta, e nessuno potrà tirarsene fuori sbandierando una supposta superiorità morale (che all'atto pratico è anche dubbio che ci sia).

Fino a prova contraria il Pd è né più né meno del Pdl e della Lega un partito della Casta. Solo i fatti, e non certo l'indignazione di questo o quello, potranno smentire un'affermazione del genere."

 

 

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