Pinuccio Raimondi Solo una settimana fa si spegneva a Lauropoli una persona di elevato senso morale e civile, un uomo che è stato partecipe della storia di Lauropoli degli ultimi 70 anni: Giuseppe Raimondi, Pinuccio per gli amici. Egli continuava ancora ad occuparsi del suo paese collaborando attivamente ad una ricerca storica nella quale sono coinvolto, immeritatamente, anch'io. Solo due giorni prima della sua scomparsa l'avevo visto e mi aveva chiesto di alcuni documenti che mi ero impegnato a cercare presso l'archivio di stato a Napoli, ricerca che non ero riuscito a portare a termine a causa dell'incombente stagione turistica, ma gli avevo promesso che l'avrei fatto appena possibile. La sua scomparsa improvvisa non gli ha permesso di godere dei risultati della ricerca, che, anche in suo nome, tutti gli amici ed io, ci impegnamo a portare a termine. Sono stati necessari alcuni giorni per poter "metabolizzare" la sua mancanza, e uno dei suoi tanti amici, il prof. Luigi Imperio, ne ha tratteggiato egregiamente la figura e la personalità, nella seconda parte vi propongo la lettura del suo ricordo.(a.c.)
PER RICORDARE La morte di Pinuccio RAIMONDI, per la Comunità di Lauropoli, rappresenterà una perdita incolmabile. Punto di riferimento di più generazioni, egli ha svolto negli anni un ruolo unico, insostituibile di raccordo sociale, di aggregazione, di stimolo, di approfondimenti culturali, di esercizio alla discussione, di civismo. Il suo studio privato è stato un luogo sempre aperto dove l'incontro fra persone diverse per cultura, per interessi, per professioni, era facilitato dalla sua benevolenza e dalla sua continua presenza. Equilibrato nel dialogo, egli non mancava di esporre i suoi convincimenti sulle questioni in discussione, esprimeva pareri su tutto e non s'è mai sottratto al dovere di suggerire, consigliare, incoraggiare. Ci teneva tanto alla sua, nostra Comunità e si inorgogliva quando in essa si verificavano eventi positivi in tutti i campi e a chiunque appartenessero. Pinuccio, colpito da bambino dalla poliomielite, era nato il 29-09-1927, è stato costretto a condurre una vita da invalido e, quindi, con tanto nocumento alla formazione della sua personalità. Il corpo, infatti, elemento essenziale nella relazionalità, è simbolo dell'IO e come tale attore nelle relazioni col mondo degli altri e nell'integrazione con l'ambiente. Nonostante tutto, i fattori psichici sviluppati gli hanno consentito di affrontare la vita con il necessario equilibrio e dominare le deficienze corporee. Il nostro amico, giorno per giorno, dovendo superare prove obiettive terribili, ha dimostrato a sè stesso e a quanti l'hanno conosciuto tanta ammirazione per il Creato e tanto amore per la vita. Per lui, i pericoli erano sempre in agguato, bisognava continuamente ingegnarsi per evitarli e non soccombere. Questo ha fatto Pinuccio, ha combattuto le sue battaglie, le ha vinte e con tanta dignità ha continuato a vivere, in armonia con se stesso e con gli altri, fino alla rispettabile età di 84 anni. Da persona curiosa e molto determinata, egli è riuscito, negli anni quaranta, a conseguire, da privatista, da autodidatta e a Castrovillari, la Licenza di Scuola Secondaria Inferiore. Risulta eccezionale quanto il nostro abbia fatto per porsi sulle tracce del papà.! Papà, emigrato negli U.S.A. negli anni '20 per ragioni di lavoro, aveva troncato ogni tipo di rapporto con la famiglia a Lauropoli. Pinuccio, nel tempo, non se ne dava pace, né ragione. Voleva sapere, voleva indagare, voleva spegnere quel desiderio “ossessivo”, pur se legittimo, di riappropriarsi di un diritto naturale e, chissà, riabbracciare suo padre. Furono per lui anni pieni di tormenti, ma la ricerca ebbe inizio. Essa fu lunga, frammentata, incerta, però l'epilogo si concluse felicemente: il papà fu ritrovato, la ripresa di rapporti riaccesa, la scoperta che Pinuccio aveva una sorella avuta dal padre da altra unione. Restò solo il rammarico che padre e figlio non si riabbracciarono. La sorella venne a Lauropoli, a conoscere Pinuccio. Ella fu accolta alla “grande” dal fratello, dai parenti, dagli amici, dalla Comunità. Quei giorni, quel periodo temporale risultarono i più belli, senza dubbio, della vita terrena del nostro amico. La sfera affettiva era stata, dunque, ricomposta, i valori, di cui lui aveva bisogno di andarne fiero, ritrovati. Bisognava, allora, con pazienza e lungimiranza, disporsi per operare delle scelte ben definite e irreversibili, anche per il fatto che la mamma, sig.ra Concetta Rizzo, con la quale aveva condiviso, per tanti anni, gioie e dolori, era deceduta. Certamente illuminato dallo Spirito Santo e favorito dalle circostanze, Pinuccio compì una scelta, la scelta più importante della sua vita: strinse fraterna amicizia prima e, poi, di collaborazione con la famiglia Mandarino. A questa famiglia e, in particolar modo, alla Sig.ra Maria Concetta, si aggiungano i nostri ringraziamenti e apprezzamenti per tutto quello che ha saputo offrire al nostro comune amico. PINUCCIO RAIMONDI è morto nella sua casa, ha goduto i suoi spazi, le sue “gioie” fatti da libri, da raccolte fotografiche, filmati amatoriali, da ricerche storiche e da modesti quadri, da mobili e suppellettili, da mezzi tecnologicamente avanzati, usati per i movimenti essenziali, per merito della famiglia Mandarino. Egli è deceduto per insufficienza respiratoria e alle ore sei del 24 giugno di quest’anno. Ci ha lasciati mentre era impegnato a portare a termine insieme a Peppino Aloise, Achille Nociti, Peppino Conte, Franco Tirone, Tonino Cavallaro, Leonardo Zaccaro, Peppino Di Pressa, Dino Pittelli, Martino Zuccaro, il Centro Sociale Anziani di Lauropoli, una ricerca storica sul Marchesato dei Serra di Napoli, con particolare interesse verso le motivazioni oggettive e legate alla fondazione di Lauropoli. Era impegnato, altresì, negli ultimi giorni, anche nella lettura del libro Terroni di Pino Aprile, in omaggio al Meridione d'Italia e al quale il nostro amico s'è sempre sentito legato e onorato di appartenere. Timorato di Dio, Pinuccio cercava nella fede più sincera la linfa, sempre nuova, per alimentare la sua spiritualità. Alla luce di quanto detto, si può affermare che il nostro, caro, comune amico, ci ha lasciato tanti messaggi positivi da ricordare. Bene hanno quindi fatto gli amici che, nel manifestino di partecipazione al cordoglio, hanno voluto scrivere così: L 'IMPROVVISA SCOMPARSA DI PINUCCIO R A I M O N D I CI LASCIA SGOMENTI E PROFONDAMENTE ADDOLORATI. IN QUESTO MOMENTO DI TRISTEZZA VOGLIAMO RICORDARNE IL SENSO PROFONDO DELL'AMICIZIA, CHE ERA UN TRATTO SIGNIFICATIVO DELLA SUA PERSONALITA', IL RIGORE MORALE, IL PROFONDO ATTACCAMENTO ALLE RADICI DELLA NOSTRA COMUNITA' E, SOPRATTUTTO, L'ORGOGLIOSA DIGNITA' CON LA QUALE HA SAPUTO AFFRONTARE LA SUA PARTICOLARE CONDIZIONE FISICA.
GRAZIE PINUCCIO Luigi Imperio (Questa foto è stata scattata nel 1950, Pinuccio era insieme ad eminenti personaggi di quel tempo, riuniti per decidere della costruzione dell'asilo infantile che ancora è funzionante a Lauropoli, fra gli altri si riconoscono mons. Raffaele Barbieri, don Camillo Toscano, l'avv. Lanzillotta, Biagio Tancredi, cliccarci sopra per ingrandirla)
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