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Vangelo di domenica 10 aprile PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
sabato, 09 aprile 2011 17:33
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Codex Rossano,Resurrezione di Lazzaro
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 11,1-45 - Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella.  Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato.  Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato».  All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato».  Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro.  Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava.  Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».  Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo;  ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce».(nella seconda parte dopo il commento per gli adulti trovate una breve spiegazione per i più piccoli)

Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo».  Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà».  Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno.
Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto  e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».  Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era gia da quattro giorni nel sepolcro.
Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia  e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello.  Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!  Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà».
Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?».
Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama».
Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui.
Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.
Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là».
Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!».
Gesù scoppiò in pianto.  Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!».
Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».
Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra.
Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni».
Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?».
Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato.
Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato».
E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!».
Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

Togliete la pietra
Monastero Janua Coeli  
V Domenica di Quaresima (Anno A)
Vangelo: Gv 11,1-45   

L'amicizia è vita. E la vita genera e intreccia legami di amicizia. Lazzaro muore. E con lui Marta. E con lui Maria. E con lui Gesù.
Il pianto della perdita che fende l'aria intorno a Betania trova nella voce del Dio vivo l'eco della risposta. L'amore non può morire.
È il grido della vita sulla morte che tira Lazzaro fuori dal sepolcro. Il grido di chi, conoscendo il tuo nome, può generarti ancora.
Lazzaro... vieni fuori! Uomo... vieni fuori! Non giacere inerte al buio e nella dimenticanza... Vieni fuori!
Potremo anche noi uscire dai nostri sepolcri in questo scorcio di vita quaresimale che ci avvicina alla Pasqua?
Fai silenzio, ascolta la Sua voce che ti chiama: Vieni fuori! Fuori da te stesso, fuori dai tuoi pensieri, fuori dal tuo sentire, fuori... perché fuori troverai il dentro che cerchi, il cuore dell'incontrarsi per ritrovarsi.


Domande
Togliete la pietra! È possibile togliere la pietra della chiusura alla vita? Se solo comprendessimo che al chiuso si muore! Più ti rintani nel tuo e più ti privi della possibilità di vivere. Se vuoi respirare a pieni polmoni, togli la pietra... e vai incontro a chiunque. Meglio prendere schiaffi che morire asfissiati...

Chiave di lettura
Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. Un amico sta male e muore. È già nel sepolcro da quattro giorni quando Gesù arriva a Betania. Marta è certa che la presenza di Gesù è vita. Vita non solo che allontana la morte, ma vita che sconfigge la morte per sempre. Io sono la risurrezione e la vita... Chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Gesù si commuove al pianto di Maria e, quando arriva alla tomba di Lazzaro, scoppia in pianto. È impossibile non turbarsi quando un forte legame sembra infrangersi per sempre. E le lacrime di Cristo sembrano il sigillo che sancisce la perdita. Ma non è così. Il comando di togliere la pietra arriva come una novità per i presenti. La voce della vita è più forte della voce della morte. Un cadavere di quattro giorni che manda cattivo odore può uscire dal sepolcro? Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. La morte può avvolgere l'uomo di bende, impedirgli di essere, ma Gesù è più forte di ogni benda: Scioglietelo e lasciatelo andare. Dopo che il Signore della Vita ti ha chiamato fuori dal giaciglio della dissoluzione, sono i fratelli che ti possono sciogliere dalle bende di morte di cui sei avvolto. Grazie a loro tu puoi tornare a sperare. Da solo puoi consumare la vita che hai e puoi morire. E resterai solo tra i tuoi pensieri e desideri infranti, se non incontri qualcuno che ti tiri fuori. Qualcuno che ti ama, che vive con te una relazione profonda. Quante situazioni di morte ti porti dentro, camuffate magari sotto una veste di vita! Non ti rendi conto che non palpita più il tuo pensiero, che non ha più slanci la tua capacità di amare, che non ti coinvolgi volentieri in imprese di coraggio, ma preferisci gironzolare tra i pensieri a te più familiari, non stringere nuovi legami che impegnino, non comprometterti a meno che non ci sia un po' di tornaconto personale?! Lascia cadere le bende se vuoi camminare ancora verso orizzonti più creativi, lascia cadere il sudario dal volto se vuoi scorgere le meraviglie di umanità che si celano nelle rughe del tuo quotidiano, lascia cadere le bende se vuoi stringere la mano agli altri o lasciarti abbracciare da chi pensa che tu sei importante... È tempo che fioriscano le gemme sui rami del tuo lungo inverno. È tempo ormai! Vieni fuori...

Ianua Coeli
Santuario Janua-Coeli annesso al monastero delle Carmelitane (Grosseto)


Il Vangelo dei piccoli
L'amico di Gesù è malato. Le sorelle Marta e Maria glielo mandano a dire. E lui invece di correre subito da lui, aspetta altri due giorni lì dove sta, e poi va. Perché Gesù fa così? Lui sapeva che sarebbe avvenuto qualcosa di grande, ma dopo la morte, non prima. Lazzaro verrà risuscitato da Gesù. Per non morire più? No. Perché morirà ancora, a suo tempo. È Gesù che, una volta risorto, non muore più. Lazzaro morirà ancora, perché Gesù non ha ancora compiuto la sua opera di liberazione dalla morte. Questo prodigio è un anticipo per far capire quello che avverrà poi definitivamente. Come sul monte Tabor Gesù aveva fatto vedere il suo volto trasfigurato, così facendo tornare in vita Lazzaro dimostra che la morte sarà sconfitta per sempre. C'è una condizione fondamentale per vedere tutto questo: essere amici di Gesù come lo erano Marta, Maria e Lazzaro. Chi è amico sa di essere amato e pensato, non dubita dell'affetto e della vicinanza dell'altro. Ad avere Gesù come amico ci si guadagna tanto, perché il cuore sarà pieno di pace e di cose belle. Chi vive senza amici è come morto, perde ogni scopo, diventa come un'isola che intorno a sé ha il mare, è lontano da tutti e da tutto. E infatti si può essere morti anche da vivi: quando hai il cuore di pietra e non passa più niente in te, vuol dire che sei legato da bende di morte. Lasciati sciogliere da Gesù!

 

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