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Sibari

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Altra sentenza del TAR per Marina PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
sabato, 02 aprile 2011 16:14
ImageAncora una volta il TAR si esprime in termini chiari, riguardo la competenza del Comune di Cassano  nella gestione e la manutenzione delle infrastrutture del quartiere turistico-residenziale "Marina di Sibari". Ora l'amministrazione comunale non può fare più orecchio da mercante, in poco più di qualche mese il TAR ha sancito per ben 2 volte quanto gli utenti da anni vanno richiedendo. Eppure la politica locale ancora cerca di arrampicarsi sugli specchi. Possibile che Cassano, che ha avuto in  passato uomini di indiscusse capacità politiche, deve avere oggi tanta ottusità ai vertici dell'Ente Locale? Basterebbe un po' di buona volontà e voglia di fare, e siamo sicuri che è possibile pervenire ad una sana e corretta gestione di quella che altri chiamano "capitale del turismo calabrese". Sulla Gazzetta di ieri, Gianpaolo Iacobini dà una lettura della situazione attuale e ve  l'offriamo nella seconda parte, ma anche il segretario provinciale del PSI Gianni Papasso, ha diramato un interessante comunicato sulla questione che vale la pena leggere, noi lo facciamo nostro in toto.

ImageDecisione del Tar: il villaggio dev'essere gestito dal Comune. Ma il palazzo frena Il Tribunale indica la strada all'amministrazioneche da sette anni non riesce a trovarne una buona
Le opere di urbanizzazione di Marina di Sibari? Appartengono al Comune, che non può addossarne gli oneri di manutenzione ai residenti. Lo ha deciso il Tar, definendo la causa nata dal ricorso di una settantina di piccoli proprietari del villaggio turistico avverso l'ordinanza con cui nel giugno scorso, chiusa la non certo felice parentesi dell'associazione "Consorzio Sibari città del mare", la cittadella delle vacanze era tornata al Comune, che si era impegnato a gestirla come una sorta di supercondominio di natura privatistica ma a guida pubblica, ripartendo fra i proprietari degli immobili (in ragione proporzionale) le spese per la sistemazione delle reti idrica, fognaria e di pubblica illuminazione.
I giudici amministrativi, come prevedibile, hanno dichiarato l'improcedibilità del giudizio in relazione all'ordinanza, revocata dal Comune il primo ottobre scorso e dunque venuta meno. Tuttavia, spingendosi oltre, a ciò sollecitato dai motivi aggiunti in seguito presentati dai ricorrenti (difesi dallo studio cosentino Morcavallo), il Tar ha statuito la parziale illegittimità delle delibere consiliari (e di quella della giunta civica) con cui, nella primavera del 2010, il Municipio aveva costruito la nuova architettura gestionale del villaggio.
A pesare sulla decisione, peraltro contraria all'orientamento in passato seguito dallo stesso Tar, una sentenza resa sul finire del dicembre scorso. «Nella citata sentenza – si legge infatti nella fresca pronuncia – questo Tribunale ha già avuto modo di precisare che il legislatore, nel disciplinare le opere di urbanizzazione, non ha lasciato dubbio in merito al passaggio della proprietà delle stesse, una volta realizzate, nel patrimonio indisponibile dell'ente pubblico di riferimento. È quindi pacifico che gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria connessi alle opere di urbanizzazione ricadano sull'ente locale una volta acquisite al suo patrimonio, previo collaudo sulla loro regolare esecuzione».
Dal generale al particolare: «Con riferimento al caso di specie, questo Tribunale ha già precisato che detta acquisizione è avvenuta. Le opere di urbanizzazione primaria sono state consegnate con apposito verbale il 28 maggio 1981 e sono state definitivamente collaudate il 28 agosto 1987. Grava quindi sul Comune, dalla data di effettiva consegna, ogni onere di manutenzione ordinaria e straordinaria».
Inevitabili le conseguenze: «Ne deriva che gli atti impugnati sono illegittimi nella parte in cui accollano gli oneri di urbanizzazione ai ricorrenti».
Prospettive future: il Comune, come già ufficializzato una decina di giorni fa dal consiglio comunale, procederà presto alla formale acquisizione delle opere. Resta invece tutto da scrivere il capitolo della gestione: Palazzo di città pare orientato a non rinunciare all'impostazione originaria che vede in Marina una lottizzazione privata, e dunque da gestirsi privatamente a cura dei proprietari di immobili e residente, sia pur col contributo determinante e sotto la supervisione del Municipio.

Gazzetta del sud 1 aprile - G.Iacobini

 

ImageL’ultima decisione del Tar della Calabria sulla questione delle opere di urbanizzazione di Marina di Sibari, fa piazza pulita, ancora una volta, delle inconcludenti decisioni che, nel corso di questo ultimo quinquennio, a riguardo ha assunto  il comune di Cassano con l’amministrazione di Gianluca Gallo.

Infatti, in più circostanze avevamo rappresentato ai nostri amministratori che di fatto il comune, da più anni, era divenuto titolare delle opere di urbanizzazione del villaggio di contrada “Salicette”.

E’ dal 1992 che il comune , anche a seguito dello scioglimento del vecchio consorzio, gestisce tutte le opere di urbanizzazione, anche quelle cosiddette secondarie.

Pertanto, ci sembra anche contraddittoria l’ultima deliberazione del consiglio comunale che, nell’atto di indirizzo approvato, ritiene che debbano passare al comune solamente le opere di urbanizzazione primaria  individuate nella convezione a suo tempo approvata.

Il consiglio comunale non ha tenuto conto che , purtroppo, la convenzione di lottizzazione è stata completamente stravolta e che, quindi, alle urbanizzazioni primarie previste  se ne sono aggiunte tante altre che non si possono assolutamente disconoscere.

Se ciò dovesse avvenire si aggiungerebbero altri problemi ed altre vertenze, che farebbero diventare infinita la già tanto complicata vicenda.

Abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenere che il villaggio di Marina di Sibari è un altro “quartiere” di Cassano, è come tale deve essere trattato.

Purtroppo, l’ambiguità e l’ipocrisia con cui è stata trattata l’intera vicenda, oltre a farci perdere tantissimo tempo e tante opportunità, comprese quelle di poter accedere a finanziamenti pubblici per  il risanamento del villaggio, ha anche fortemente esposto il comune verso terzi.

E’ stato colpevole ed incosciente il comportamento del sindaco Gallo, che ha favorito e incentivato la nascita del nuovo consorzio che, come i fatti hanno abbondantemente dimostrato,  non è stato mai accettato e condiviso dagli utenti che, al contrario, hanno sempre invocato la gestione  pubblica del comune.

Ora pende dinanzi al tribunale di Castrovillari un grave giudizio che vede il Comune citato dal Consorzio per circa 4 milioni di euro. Pendono, altresì, dinanzi al Giudice di Pace tante vertenze tra il Consorzio e decine di utenti.

Al punto in cui siamo, il Comune di Cassano deve  abbandonare ogni ipocrisia, mettendo da parte ogni pratica dilatoria, e pervenire, quindi, all’assunzione e alla gestione di tutte le opere di carattere pubblico del villaggio.

Nel contempo, oltre ad azionare  tutti meccanismi necessari per tutelare il comune e per il risanamento urbanistico della  lottizzazione, bisogna predisporre un “piano di emergenza”, per garantire condizioni di vivibilità igienico-sanitarie-ambientali per la prossima stagione estiva.

Bisogna, altresì, elaborare uno studio ed un progetto per il “risanamento ambientale” di tutto il villaggio, accedendo a finanziamenti pubblici e/o studiando forme e percorsi che limitino il più possibile di gravare le casse del comune.

Se questo sarà fatto, senza dubbio, si scriverà una pagina nuova e si creeranno condizioni di maggiore vivibilità e di maggiore civiltà, non solo per gli utenti del villaggio, ma anche per tutti coloro, e sono tanti, che nel corso dell’estate frequentano Marina di Sibari.

Cosenza, 02 aprile 2011

Gianni Papasso – segretario provinciale del partito socialista italiano

 

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