Mons.Bertolone Ho dovuto rileggere il capitolo XXII dei << Promessi Sposi>> di Alessandro Manzoni per vivere e fare mia questa frase. Per un uomo tanta festa , la festa del cuore. L’uomo è il cardinale Federigo Borromeo che badò sin dalla sua puerizia a quelle parole di abnegazione e d’umiltà, a quelle massime intorno alla vanità dei piaceri, all’ingiustizia dell’orgoglio , alla vera dignità e ai veri piaceri, che, sentite o non sentite, nei cuori vengono trasmesse da una generazione all’altra nel più elementare insegnamento della religione. Ma cosa ha in comune il cardinale Borromeo con il Vescovo padre Bertolone ? Cercherò , a modo mio, di spiegarlo in seguito. Il 25 marzo scorso alle ore 12 nella cattedrale di Cassano, il Vicario Generale, mons. don Francesco Oliva dava l’annunzio che il nostro Pastore era stato eletto arcivescovo metropolita della città di Catanzaro, in sostituzione di S.E. Antonio Ciliberti che , per raggiunti limiti di età, godrà del meritato riposo.
Nello stesso istante in cui il suono delle campane della nostra cittadina sembravano emanare un suono mesto e d’addio, nella città di Catanzaro altre campane suonavano a festa per il nuovo Vescovo . Il sindaco della nostra città, l’onorevole Gianluca Gallo ha detto che mons. Bertolone è stato un vescovo eccezionale. Per me non basta. Don Franco Oliva legge la comunicazione vaticana Chi , come me , ha attraversato ben sessanta anni nel secolo scorso e ha visto ben sette vescovi , senza indulgere a cortigianeria di sorta , dirò semplicemente e in modo piano , che l’ottavo mio Vescovo , Bertolone , è stato <<Unico>>. Perché alla società civile ha restituito il valore primario della religione. A tanti cattolici d’anagrafe ha ricordato il dettato evangelico : avere fede e credere nelle vie del Signore.La sete di benessere che viviamo deve diventare sete di più essere per vivere Cristo, amare e dare senza mai chiedere.
A Cassano cosa rappresenta IL Vescovo ? E’ il << il primus inter pares >> o qualcosa di più ? Gli umili , i fratelli che non hanno nome e che incontro ogni giorno , sanno che andando dal Vescovo troveranno un fratello più grande sempre disposto ad ascoltare , sorreggere , esaudire. Un giorno una vecchietta , a cui erano morti il marito e i figli , mi disse con voce tremante: << domani andrò dal Vescovo >>. Sapeva già che dal Vescovo avrebbe trovato conforto. Come è nata la mia stima e il mio rispetto verso mons. Bertolone ? In un modo inusuale ovvero da << internauta>>. Venuto a conoscenza del suo indirizzo di posta elettronica osai , se ricordo bene , inviare un articolo di Barbara Spinelli della Stampa di Torino che riguardava il mondo cattolico. Al primo incontro mi fermò , mi ringraziò invitandomi a trasmettere altri articoli di stampa che potevano avere un certo interesse. Pochi giorni dopo la sua venuta a Cassano si notò che il portone dell’Episcopio restava chiuso e la gente non riusciva a comprendere. Molti mi chiedevano ma anch’io non ne conoscevo le motivazioni. La verità era semplice : monsignor Bertolone aveva compreso che necessitava riprendere un cammino che per troppo tempo aveva visto la Diocesi restare ferma, senza alcuna prospettiva e dare speranza a tutti i fratelli in attesa di lavoro, pace e serenità. Da casa mia avevo il privilegio di vedere la finestra dello studio dell’Episcopio che restava illuminata , tutte le sere , sin dopo la mezzanotte . Era chiaro che qualcuno si adoperava per la rinascita della nostra Diocesi chiamata cinquanta anni addietro dei DUE MARI.. Una fortunata coincidenza volle che dopo poco tempo incontrai Monsignore a cui riferii che mentre leggevo i libri del cardinale Carlo Maria Martini , o il poderoso volume del gesuita Raymond E. Brown << La morte del Messia>> Lui si adoperava e tanto sino a notte fonda , per dare alla Diocesi l’impulso di una nuova vitalità. Non solo le omelie , le visite pastorali , quanti e tanti convegni, la venuta di tante religiose : un impegno costante senza mai fermarsi e dare ai confratelli sacerdoti certezza per continuare a pescare anime , dissetare , consolare, dare un sorriso che non costa niente ,ma che può dare coraggio ed accettare le tante avversità del quotidiano . Perché tutti noi , figli di Dio, come Cristo , andiamo alla bottega del padre a guadagnarci il pane e far vivere la nostra speranza . Questo credo, dal sapore antico, la quotidianità del lavoro, è tutto ciò che desideriamo. Con la carità che è longanime, che è benigna , non è invidiosa ,non si vanta ,né si insuperbisce; non rifiuta nessun servizio… tutto scusa , tutto crede, tutto spera, tutto sopporta possiamo sereni affrontare il domani . Così, tra noi, crebbe un sentimento che potrei definire di << empatia >>. Chi non ricorda il corso di aggiornamento giuridico-pastorale tenuto a Trebisacce nell’aprile del 2008’ ? Chi della moratoria della pena di morte del marzo dello stesso anno a Castrovillari ? E chi ancora del convegno - Non abbiate paura uomini di poca fede – a Trebisacce? E tutte le altre omelie di alto livello che hanno reso solenni i momenti liturgici ? Grazie Monsignore. E grazie anche perché ora sappiamo ed abbiamo idee più precise su Don Puglisi , su Don Carlo De Cardona, su monsignor Raffaele Barbieri, il vescovo delle mie trenta primavere. A testimonianza resta un giornale << l’Abbraccio >> che è qualcosa che la Diocesi non aveva mai avuto. ************************** Il 29 maggio mons.Bertolone farà il suo ingresso nella città di Catanzaro ove le genti della Diocesi saluteranno il nuovo Pastore con tenerezza di figliuoli e con orgoglio. Dalle chiesette di campagna, dai casolari sperduti , dagli aggregati umani,saliranno voci di ringraziamento per il nuovo giorno . I vecchi lo saluteranno con vivezza di ricordi e commozione invincibile, e i giovani con fremiti di giovinezza , letizia di canti, dolcezza di sogni, ricchezza di speranze. Tutti potranno rivolgere al nuovo Pastore la preghiera di Clemente Romano quando riprende la celebrazione paolina della carità: Ti preghiamo,o Signore, d’essere d’aiuto e il sostegno nostro: salva i tribolati , fra noi ; soccorri gli umili , rialza i caduti , mostrati ai bisognosi , guarisci gli infermi , riconduci i traviati del tuo popolo , satolla i famelici, salva i nostri prigionieri , consola i pusillanimi . Il vescovo circondato dai preti della Diocesi (cliccare sull'immagine per ingrandirla)
Come il cardinale Borromeo era andato incontro a quel signore , malfattore , che aveva commesso molti delitti e che avvertiva nel silenzio della sua coscienza la voce di chiedere perdono e affidarsi a Cristo Signore, così il nostro Pastore , venuto dalla terra del sole – Trinatria felix -- la terra che ha dato i natali a Pirandello, a Verga, a Butitta -- della Congregazione dei Servi dei Poveri , a Catanzaro, darà corpo alla nuova evangelizzazione nella stessa terra di Calabria. Grazie Monsignore per aver portato a riflettere sui nostri centri ascetici,dove il fenomeno del monachesimo orientale è largamente divampato,di Cerchiara, della stessa Cassano, di Monte Mula, dominante l’aspra e tormentata distesa di valli e montagne tra S. Donato Ninea e Verbicaro, dell’ insigne Mercurion nella media e bassa valle del fiume Mercure-Lao e sui suoi margini. . Focolari rimasti accesi per secoli, alimentati dalla spiritualità di S.LeonLuca di Corleone, Cristoforo e Macario di Collesano ,di S.Nilo di Rossano e altri asceti viventi nella preghiera , nel lavoro e contemplazione dei boschi che ammantavano l’intera regione mercuriense.- Monsignore grazie dal profondo del cuore . Solo una cosa Le chiedo a nome di tutti quelli che Ieri, impediti, non hanno potuto essere presenti. Vescovo, il silenzio che ci resta non ci spaventa . Come da un’altura non perdere noi fratelli. Le finestre umane sulla riva corrono tutte , particole serene , alla brezza dell’Eterno . << manibus lilia plenis >> A VERTICI DI LUCE MIO BUON MONSIGNORE Noi La terremo nei nostri cuori. Nel ricordo della Sua buona e santa mamma che dal Cielo sorride , invochiamo la Madre Celeste affinchè le Sue mani << sian di luce , sian d’amore. >> Francesco Doni
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