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"PER UN UOMO TANTA FESTA" PDF Stampa E-mail
Scritto da F.Doni   
domenica, 27 marzo 2011 15:44

Vescovo legge
Mons.Bertolone
Ho  dovuto  rileggere il capitolo XXII  dei << Promessi Sposi>> di Alessandro Manzoni  per  vivere e fare mia questa frase. Per un uomo tanta festa , la festa del cuore. L’uomo è il cardinale Federigo Borromeo che badò sin dalla sua puerizia a quelle parole di abnegazione e d’umiltà, a quelle massime  intorno alla vanità dei piaceri, all’ingiustizia dell’orgoglio , alla vera dignità  e ai veri piaceri, che, sentite o non sentite,  nei cuori vengono trasmesse  da una generazione all’altra  nel  più elementare insegnamento della religione. Ma cosa ha in comune il cardinale Borromeo con il Vescovo padre Bertolone ? Cercherò , a modo mio, di spiegarlo in seguito. Il 25 marzo scorso alle ore 12 nella cattedrale di Cassano, il Vicario Generale,  mons. don Francesco Oliva dava l’annunzio  che  il nostro Pastore era stato eletto arcivescovo metropolita della città di Catanzaro, in sostituzione  di S.E. Antonio Ciliberti che , per raggiunti limiti di età,  godrà del meritato riposo.

Nello stesso istante in cui il suono delle campane della nostra cittadina sembravano  emanare un suono  mesto e d’addio,  nella città di Catanzaro altre campane suonavano a festa per  il nuovo Vescovo . Il sindaco della nostra città, l’onorevole Gianluca Gallo ha detto che mons. Bertolone  è stato un vescovo eccezionale. Per me non basta.

Don Oliva
Don Franco Oliva legge la comunicazione vaticana
Chi , come me , ha attraversato ben sessanta anni nel secolo scorso e ha visto ben sette vescovi , senza indulgere  a cortigianeria  di sorta , dirò semplicemente e in modo piano  , che  l’ottavo mio Vescovo ,  Bertolone  , è stato <<Unico>>. Perché alla società civile ha restituito il valore primario della religione. A tanti cattolici d’anagrafe ha ricordato il dettato evangelico  : avere fede  e credere nelle vie del Signore.La sete di benessere che viviamo deve diventare sete di più essere per vivere Cristo, amare e dare senza mai chiedere.

A  Cassano  cosa  rappresenta IL Vescovo  ?  

E’  il << il primus inter pares >>   o  qualcosa di  più ?

Gli umili ,  i fratelli che non hanno nome e che incontro ogni giorno ,   sanno  che andando dal Vescovo troveranno   un fratello  più grande  sempre disposto ad ascoltare , sorreggere , esaudire.

Un giorno una vecchietta ,  a cui erano  morti  il marito e i figli , mi disse con voce tremante: << domani  andrò dal Vescovo >>.

Sapeva già che dal Vescovo avrebbe trovato conforto. Come è nata la mia stima e il mio rispetto verso mons. Bertolone ?  In un modo inusuale ovvero da << internauta>>.

Venuto a conoscenza del suo indirizzo di posta elettronica osai ,   se  ricordo bene , inviare   un articolo di  Barbara Spinelli della Stampa di Torino che riguardava il mondo cattolico. Al  primo  incontro mi fermò , mi ringraziò invitandomi a trasmettere  altri articoli di  stampa che potevano avere un certo interesse.

Pochi giorni dopo la sua venuta a Cassano si notò  che il portone dell’Episcopio  restava chiuso  e la gente non riusciva a comprendere.  Molti mi chiedevano ma anch’io non ne conoscevo le motivazioni.

La verità era semplice : monsignor Bertolone  aveva compreso che necessitava riprendere un cammino che per troppo tempo aveva visto la Diocesi restare ferma, senza  alcuna prospettiva e dare speranza a tutti i fratelli in attesa di lavoro, pace e serenità.

Da casa mia  avevo  il privilegio  di vedere la finestra dello studio dell’Episcopio  che restava  illuminata , tutte le sere , sin dopo la mezzanotte . Era chiaro che qualcuno si adoperava per la rinascita della nostra Diocesi chiamata cinquanta anni addietro dei   DUE MARI..

Una fortunata coincidenza volle che dopo  poco tempo incontrai Monsignore  a cui riferii che  mentre leggevo i libri del cardinale Carlo Maria Martini , o il poderoso volume del gesuita  Raymond E. Brown  << La  morte del Messia>> Lui si adoperava e tanto sino a notte fonda ,  per dare alla Diocesi l’impulso di una nuova vitalità.

Non solo le omelie , le visite pastorali , quanti e tanti convegni, la venuta di tante religiose : un impegno costante senza mai fermarsi e dare ai confratelli sacerdoti  certezza per continuare a pescare anime , dissetare , consolare, dare un sorriso che non costa niente ,ma che può dare coraggio ed accettare le tante avversità del quotidiano .

 Perché tutti noi , figli di Dio, come Cristo , andiamo  alla bottega del padre a guadagnarci  il pane e far vivere  la nostra speranza .

Questo credo, dal sapore antico, la quotidianità del lavoro, è tutto ciò che desideriamo.  Con la carità che è longanime, che è benigna , non è invidiosa ,non si vanta ,né si insuperbisce; non rifiuta nessun servizio…  tutto scusa , tutto crede, tutto spera, tutto sopporta possiamo sereni affrontare il domani .

Così,  tra noi,  crebbe un sentimento che potrei definire di << empatia >>.

Chi  non  ricorda  il corso di aggiornamento giuridico-pastorale tenuto a Trebisacce  nell’aprile del 2008’ ?

Chi della moratoria della pena di morte  del marzo dello stesso anno a  Castrovillari ?

E chi ancora  del convegno  -  Non abbiate paura uomini di poca fede – a Trebisacce?

E tutte le altre omelie di alto livello che hanno reso solenni i momenti liturgici ?

Grazie Monsignore.

E  grazie anche perché ora sappiamo ed abbiamo idee più precise su Don Puglisi , su Don Carlo De Cardona, su monsignor Raffaele Barbieri, il vescovo delle mie trenta primavere.

A testimonianza resta un giornale << l’Abbraccio >> che è qualcosa che la Diocesi non aveva mai avuto.

                    **************************

Il 29 maggio mons.Bertolone farà  il suo ingresso nella città di Catanzaro ove le genti della Diocesi  saluteranno il nuovo  Pastore  con tenerezza di figliuoli e con orgoglio.

Dalle chiesette di campagna, dai casolari sperduti , dagli aggregati umani,saliranno voci di ringraziamento per il nuovo giorno .

 I vecchi  lo saluteranno  con vivezza di ricordi e commozione invincibile, e i giovani  con fremiti di giovinezza , letizia di canti, dolcezza di sogni, ricchezza di speranze. Tutti potranno rivolgere al nuovo Pastore  la preghiera  di Clemente Romano quando riprende  la celebrazione paolina  della carità:

                        Ti preghiamo,o Signore,

                        d’essere d’aiuto e il sostegno nostro:

                       salva i tribolati , fra noi ;

                       soccorri gli umili ,

                       rialza i caduti ,

                       mostrati ai bisognosi ,

                       guarisci gli infermi ,

                       riconduci  i traviati del tuo popolo ,

                      satolla i famelici,

                      salva i nostri  prigionieri ,

                      consola i pusillanimi .    

     (cliccare sull'immagine per ingrandirla)

Come il cardinale Borromeo  era andato incontro a quel signore , malfattore , che aveva commesso molti delitti e che avvertiva nel silenzio della sua coscienza la voce di chiedere perdono e affidarsi a Cristo Signore, così il nostro Pastore , venuto dalla terra del sole – Trinatria felix  -- la terra che ha dato i natali a Pirandello, a Verga, a Butitta -- della Congregazione dei Servi dei Poveri , a Catanzaro,  darà corpo alla nuova evangelizzazione nella stessa terra di Calabria.

Grazie Monsignore per aver portato  a riflettere  sui  nostri  centri ascetici,dove il fenomeno del  monachesimo orientale  è largamente divampato,di Cerchiara, della stessa Cassano, di Monte Mula, dominante  l’aspra e tormentata  distesa di valli  e montagne  tra S. Donato Ninea  e Verbicaro, dell’ insigne Mercurion  nella media e bassa  valle del fiume  Mercure-Lao  e sui suoi margini. . Focolari rimasti accesi  per secoli, alimentati dalla spiritualità  di S.LeonLuca di Corleone, Cristoforo e Macario  di Collesano ,di S.Nilo  di Rossano e altri asceti  viventi nella preghiera , nel lavoro e contemplazione dei boschi  che ammantavano l’intera regione  mercuriense.-

Monsignore grazie dal profondo del cuore . Solo una cosa Le  chiedo a nome di tutti quelli che  Ieri, impediti, non hanno potuto essere presenti.

           Vescovo, il silenzio che ci resta non ci spaventa .
           Come da un’altura non perdere noi fratelli.
           Le finestre umane sulla riva
           corrono tutte , particole serene ,
           alla brezza dell’Eterno .

          <<  manibus   lilia plenis >>

 A  VERTICI DI LUCE MIO BUON MONSIGNORE

 Noi  La  terremo nei nostri cuori. Nel ricordo della Sua  buona e santa mamma che dal Cielo sorride , invochiamo la Madre Celeste   affinchè  le Sue mani

   <<  sian  di luce , sian d’amore. >>

 Francesco   Doni


 

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