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Il liceo commemora il Risorgimento PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
sabato, 19 marzo 2011 08:50
ImageIl giorno 21 marzo, con inizio alle 17,30, il Liceo classico di Cassano commemorerà il 150° anniversario dell'Unità Nazionale con una manifestazione che si terrà presso il Teatro Comunale e che coinvolgerà insegnanti e studenti. La dirigente prof.ssa Agata Foti e il prof. Giuseppe Lapadula, anime dell'organizzazione, hanno preparato insieme ai loro ragazzi una rivisitazione dei fatti che portarono all'incoronazione di Vittorio Emanuele II quale Primo Re d'Italia, senza fronzoli, aderente agli avvenimenti storici che costarono una altissimo contributo di sangue e di sacrifici al popolo meridionale, prima, durante e sopratutto dopo le guerre fratricide che sconvolsero l'intera penisola. I ragazzi presenteranno diversi temi sull'argomento risorgimentale quali il coinvolgimento della Calabria e di Cassano in particolare, il contributo dei cattolici e delle donne alla causa libertaria, gli scritti dello stesso Garibaldi e le problematiche che hanno coinvolto il sud e creato la "questione meridionale". Ma saranno anche cantati inni risorgimentali e declamate poesie che furono scritte per rievocare le gesta dei tanti giovani che parteciparono a quelle mitiche imprese.

Il prof.  Lapadula pronuncerà la sua relazione dal titolo particolarmente interessante: "Il Risorgimento come periodo di lunga durata".  Abbiamo estrapolato dalla sua dotta e precisa relazione una frase che è abbastanza esplicativa della corretta e obiettiva analisi storica che è stata portata avanti nelle aule del nostro liceo, ve la proponiamo con l'invito ad essere presenti a questa bella nonchè lodevole iniziativa.


"La ricorrenza dei centocinquant’anni della nostra Storia unitaria ci deve consentire, tuttavia, di ripensare con serenità a quanto è accaduto, senza pretese di improbabili risarcimenti, per riscoprire con orgoglio che grande parte della storia unitaria è passata attraverso il sacrificio delle popolazioni meridionali e con la consapevolezza che alla costruzione della nuova Nazione abbiamo contribuito con coraggio, intelligenza e generosità, ma anche con grandi sofferenze."

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