Scritto da A.Cavallaro
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martedì, 16 novembre 2010 06:01 |
Da un comunicato pervenutoci dall'Ufficio di Comunicazioni Sociali della diocesi, diretto da don Francesco Candia, apprendiamo che l'autore del macabro gesto riguardante il teschio ritrovato all'ingresso del palazzo vescovile, è uscito allo scoperto e che, in confessione, ha rivelato a un sacerdote della nostra città di essere stato lui l'autore di questo scherzo atroce. Pare che il giovane piangendo si sia dichiarato pentito della nefanda azione e abbia chiesto perdono, che ovviamente gli è stato accordato. Per i vincoli del sacramento della Confessione il sacerdote che ha raccolto il pentimento del giovane non può rivelarne l'identità, così l'episodio può essere archiviato anche se non lo sarà certamente per gli inquirenti, non dimentichiamo, infatti, che a monte c'è stata la profanazione dell'ossario del cimitero. Il vescovo da parte sua ringrazia tutti coloro che gli sono stati vicino in questa circostanza e in buona sostanza invita tutti a mettere una pietra sull'accaduto.
Certo la crisi di coscienza dell'autore è un buon segnale di meditata riflessione e non ci sono motivi per non credere che possa essere sincera, ma noi siamo del parere che comunque è necessario intervenire con sollecitudine per prevenire e sconfiggere il disagio sociale che molti, giovani e non, vivono nel nostro paese, i recenti segnali non devono essere assolutamente sottovalutati o facilmente dimenticati in modo da prevenire piuttosto che reprimere a danno avvenuto. |