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Un Teschio al vescovado PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
lunedì, 15 novembre 2010 07:15
mons. Bertolone
mons.Bertolone
Abbiamo appena saputo che ierimattina sul portone d'ingresso del vescovado è stato rinvenuto un teschio umano. La raccapricciante scoperta ha sollevato un'ondata di sdegno fra la popolazione e numerosi sono stati i messaggi di solidarietà inviati al vescovo mons. Vincenzo Bertolone, tra i quali quelli dell'on. Gallo, sindaco di Cassano, e di Gianni Papasso segretario provinciale del Partito Socialista. E' un metodo "messaggistico" completamente nuovo per Cassano, dove gli atti di vandalismo gratuito, negli ultimi tempi, sono aumentati notevolmente, ma è certo che un messaggio allegorico di tale portata è un segnale che fa pensare e che deve far riflettere i cittadini e i responsabili della cosa pubblica sul degrado comportamentale che sta dilagando in modo incontrollabile nella nostra città.  (Seguono: comunicato del vescovo e messaggi di solidarietà)

Non c'è motivazione comprensibile per un atto di tale natura, il nostro vescovo da quando si è insediato a Cassano ha portato una ventata di energia organizzando convegni di grande interesse e mettendo in atto una pastorale sociale più attenta alle problematiche della famiglia e del disagio giovanile.

Non possiamo credere che possa trattarsi di un segnale di stampo mafioso per intimorire il nostro presule, d'altronde se così non è, non resta che pensare a uno scherzo macabro  operato dai soliti "ignoti", che tanto "ragazzi" non devono essere. Ci si illude di fare dei passi avanti nel processo di "civilizzazione" e di "acculturazione" attraverso i tanti convegni, premi, presentazioni di libri, scoprimento di lapidi, ricerche storiche su un passato illustre,  ma davanti a fatti del genere ci si rende conto che questo tipo di manifestazioni, pur importanti,  non incidono in alcun modo sulla crescita culturale e comportamentale della gente, spesso restano avvenimenti per pochi intimi, ricchi di  parole auliche, di concetti elevati che non hanno presa però sulla grande maggioranza della popolazione. Non c'è stata nessuna rivoluzione culturale, come da sette anni a questa parte si va cianciando. Le rivoluzioni culturali si fanno occupandosi dei problemi giornalieri della gente, creando spazi di socializzazione per i giovani e mettendo a disposizione delle famiglie, dei centri dove si possa essere accolti, guidati, consigliati con amore, disponibilità e soprattutto tanta umanità. La Caritas, in questo senso, svolge un'attività encomiabile, ma non basta, è necessario un intervento più capillare entrando nelle case e nella vita di chi ha bisogno e questo è compito dei servizi sociali che non ci sembra abbiano mai pensato a progetti di largo respiro. Episodi come questo sono la prova evidente del fallimento di una politica sociale seria e costruttiva.
Al nostro vescovo va tutta la nostra solidarietà e siamo sicuri che non rallenterà la sua azione pastorale in favore delle categorie più deboli, stiamogli vicino con discrezione e ampia disponibilità non solo a parole ma con i fatti.

Tonino Cavallaro

DICHIARAZIONE DI MONSIGNOR VINCENZO BERTOLONE

Siamo dinanzi ad un atto inqualificabile, che si condanna da solo. Tuttavia, sono molto dispiaciuto, anche perché questo fatto rappresenta un ulteriore elemento di discredito verso la nostra bella ma sfortunata cittadina.

Voglio sperare che l’episodio sia solo il frutto di una bravata, macabra e sacrilega e  comunque esecrabile e deprecabile, che mette a nudo anche l’esigenza di assicurare una maggior sicurezza all’interno del Cimitero, e non invece un gesto diretto contro la Chiesa o il Vescovo. Tuttavia, se così non fosse, anche se non vi sono elementi che inducano a ritenere diversamente, dico subito che sono sereno e che l’accaduto non mi intimorisce, spronandomi anzi a proseguire lungo la strada intrapresa: annunciare Cristo e lavorare con il solo scopo di formare coscienze rette di galantuomini e di cristiani autentici.

Confido ora che gli autori di tale gesto trovino il coraggio, umano e cristiano, di riconoscere l’errore commesso.

Cassano all’Jonio, 14 novembre 201

+Vincenzo Bertolone

Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio

P.d.c.

Don Francesco Candia - 0981 71006/3405131367

 

Messaggio di solidarieta di Gianni Papasso

Esprimo vivissima solidarietà,  piena vicinanza, cordiale e sentito affetto al nostro Vescovo, S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, per il vile, incivile, assurdo, incomprensibile atto perpetrato da insensati, che hanno lasciato dinanzi all’ingresso dell’ Episcopio un teschio umano.

Quanto accaduto lascia increduli, stupefatti e sbigottiti per la gravità dell’azione  consumata, che non può essere racchiusa in una bravata, perchè se anche così fosse, comunque , resta un atto che va respinto con sdegno e forte disapprovazione.

In primo luogo va sostenuta e pienamente incoraggiata la missione di Mons.  Bertolone che, con la sua guida, ha dato alla chiesa della nostra diocesi un cammino di rinnovamento e una nuova speranza a credenti ed a laici. Siamo certi e convinti che nessuna violenza e nessuna ferocia farà indietreggiare il nostro Vescovo dai suoi propositi di rigenerazione e di innovazione con cui sta lastricando il suo cammino.

L’atto consumato va con sdegno censurato, respinto e disapprovato. La profanazione di una tomba è un gesto   gravissimo e di inaudita brutalità che tutte le civili coscienze devono respingere e ripudiare.

La violenza che lo sottintende va rigettata e scacciata da tutta la nostra comunità che deve isolare e ripudiare i responsabili.

In momenti come questi,  e non solo, l’afflato e la solidarietà sono elementi imprescindibili ed essenziali per garantire serenità e  distensione.

Per la parte che ci riguarda saremo sempre e comunque contro ogni forma di violenza, lavoreremo costantemente affinché nella nostra comunità regni pace, afflato e solidarietà.

Continueremo a guardare con interesse e a sostenere con affetto e stima il percorso del nostro amato Vescovo, per raggiungere insieme nuovi traguardi di civiltà, di rinnovamento e di cambiamento per la nostra comunità.

Staremo anche vicini e sosterremo con convinzione le forze dell’ordine e la magistratura per assicurare alla giustizia i responsabili di questo inqualificabile e riprovevole atto.

Cosenza, 14 novembre 2010.

Gianni Papasso

COMUNICATO STAMPA

Il sindaco Gallo esprime solidarietà al Vescovo ed alla Chiesa cassanese e dice: «Un atto sacrilego, che non fermerà il processo di rinnovamento pastorale e sociale avviato dal Presule».

«La comunità cassanese e le sue istituzioni si stringono con affetto attorno alla Chiesa locale ed al suo Pastore, monsignor Vincenzo Bertolone: chi ha lasciato quel teschio davanti agli ingressi del Palazzo vescovile si è macchiato di un atto sacrilego che condanniamo senza incertezze e che, ne siamo convinti, non fermerà l’azione di rinnovamento da tempo avviata dalla Diocesi e dal vescovo».

Così il sindaco di Cassano all’Jonio e consigliere regionale Gianluca Gallo commenta il ritrovamento di un teschio, nella mattinata di domenica, sull’uscio del portone d’accesso al cortile medievale vescovile. «Siamo di fronte ad un gesto che, quale che ne sia la natura – afferma Gallo – macchia l’immagine e la dignità della città ed offende una sua secolare e sacra istituzione, la Chiesa, che sotto la guida sapiente di monsignor Bertolone è impegnata in un coraggioso processo di rinnovamento, in ambito pastorale e sociale». Nessun dubbio per il primo cittadino, che sempre in mattinata si è recato personalmente in Episcopio per esprimere al Presule la solidarietà propria e dell’intera città nel corso di un breve e cordiale incontro privato: «Si tratta – chiosa Gallo - di un episodio deprecabile, da condannare con forza. La vera Cassano è un’altra, ed è quella che in queste ore si sta stringendo attorno al suo Vescovo, affinchè quanto accaduto resti solo il triste ricordo di un’azione isolata, sconsiderata ed ignobile».

Cassano Ionio, addì 14 novembre 2010

Segreteria politica

Consigliere regionale Gianluca Gallo

Info: 328 6786974

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