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Sibari

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Una nuova Governance per la BCC PDF Stampa E-mail
Scritto da D.Libonati   
martedì, 05 ottobre 2010 19:51
ImageRiceviamo e pubblichiamo una lettera che ci è stata inviata dall'avv.Damiano Libonati socio della BCC dei Due Mari di Calabria ed ex-sindaco di Terranova da Sibari. Presumiamo che la lettera sia stata inviata a tutti i soci della BCC, e contiene delle considerazioni sicuramente condivisibili per quel che riguarda il futuro. Sicuramente la girandola di dimissioni ha nuociuto al buon andamento gestionale, ma anche la protervia di chi è rimasto a tutti i costi dopo l'invito a lasciare non ha sicuramente portato benefici. Proprio oggi abbiamo intanto saputo che un altro consigliere ha dato le dimissioni, si tratta del dott. De Caro, notizia questa che ci ha lasciati perplessi e anche sgomenti, in quanto mentre il gruppetto dei quattro precedenti dimissionari tra cui il presidente e il vicepresidente, era stato "gentilmente" invitato ad andarsene, il dott. De Caro ha lasciato l'incarico per sua volontà. Ci piacerebbe conoscere le motivazioni che lo hanno spinto a questo passo in un momento in cui la Banca ha bisogno di persone affidabili e non facilmente "manovrabili". Da parte nostra non possiamo che ringraziare il dott. De Caro per l'impegno finora profuso, anche se la sua decisione ci addolora molto. Nel seguito la lettera dell'avv. Libonati.(administrator)

 

“DALLA CRISI ATTUALE ALLA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA GOVERNANCE PER RIDARE FIDUCIA E PROSPETTIVE DI CRESCITA AL TERRITORIO”

Libonati
l'avv.D.Libonati

 

Caro socio

come ben sai, in data 07/09 c.a., il prof. Noia si è dimesso dalla carica di Presidente insieme ad altri  tre consiglieri d’Amministrazione della Banca. Rimane ancora in piedi un residuo del consiglio eletto, mentre, il collegio sindacale è stato interamente cooptato dopo l’elezione 2009. Ora, dopo tutto quello che è accaduto in 15 mesi di gestione del prof. Noia, è il momento di parlare chiaro e senza intermediari (interessati e noti) che già troppi danni hanno causato all’azienda nel recente passato.

Non ci siamo certo dimenticati di quanti, irresponsabilmente e consapevolmente, in occasione dell’assemblea del 23 maggio 2009 e nelle assemblee del febbraio  e maggio 2010,  hanno omesso di dire la verità sul tema della Governance ( rinnovo della compagine amministrativa) e sulla reale situazione finanziaria della nostra BCC.  Entrambe le situazioni hanno determinato  le dimissioni del Presidente  Noia che, nonostante le indicazione della Banca D’Italia e del Fondo di  Garanzia, sino all’ultimo ha pensato di poter  restare al suo posto, causando ritardi nell’azione di risanamento, conflitti all’interno della azienda, immobilismo totale nella gestione e nel rilancio della Banca.

                Ci troviamo, ora, in una situazione più grave e difficile, rispetto a due anni or sono.  Infatti, la perdita di utile, una diminuita operatività della Banca , la crisi di governance ( le dimissioni  a catena di 9(10) componenti eletti il 2009) sono tutti segnali che  gli operatori percepiscono come fattori di crisi e di  sfiducia verso la BCC dei Due Mari.  

Ora, il timone, è passato al Dott. Lopez, presidente f.f.,, eletto dal CDA ,  che ha  il gravoso compito di avviare il risanamento e contestuale rilancio aziendale, completare l’iter del Fondo di Garanzia , assicurare e accompagnare le azioni e il tutoraggio della consorella BCC di Sesto San Giovanni, ed infine, cosa più seria, preparare l’elezioni del nuovo Presidente e degli altri componenti del CDA.  Auspichiamo e chiediamo  una dettagliata e veritiera informazione  sulla reale situazione della banca, un coinvolgimento dei dipendenti e dei soci nei processi  e nelle scelte future.  Ai  soci, tutti, spetta il compito delle scelte e dei programmi per rilanciare la nostra BCC, garantendo una reale partecipazione, ossia una reale democrazia cooperativa ( abiurando le deleghe e favorendo la partecipazione).

I soci devono essere messi nelle condizioni di esercitare pienamente i loro diritti. Ciò può verificarsi in due modi : a) favorire e incentivare il diritto di intervento e di voto ; b) poter esercitare tutti i suoi diritti di informazione  e di controllo.

E’ indubbio che vanno posti in essere  correttivi organizzativi, stili e stimoli atti a promuovere una nuova immagine della nostra azienda, pensare ad una nuova idea di crescita del territorio  e della stessa banca. Per fare questo è necessario una nuova governance societaria, aperta,  capace, radicata sul territorio e con una grande mission :   dare concretezza alla funzione sociale della mutualità, aiutare le piccole  imprese e le famiglie , aiutare  i giovani e le categorie sociali più deboli e bisognose, in questo momento di grave crisi economica.

Occorre dare vita ad un nuovo inizio, partendo dai soci , dai dipendenti , dagli operatori economici presenti sul nostro territorio.  Possiamo e dobbiamo farcela, insieme, tutti,  con ogni  opportuna iniziativa  atta a ripopolare e riempire le nostre filiali, a creare una nuova fiducia con l’obbiettivo di festeggiare nel 2012, centenario della nascita della vecchia e gloriosa  Cassa Rurale ed Artigiana, l’anno del riscatto e della rinascita della nostra banca. Il futuro spesso sta nel passato, basta saperlo leggere con il desiderio di contribuirvi vivendo il presente.

Molto dipenderà da ciò che sapremo fare  insieme nei prossimi mesi.  

C.Damiano Libonati

Terranova da Sibari, lì: 30/09/10          

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