Skip to content

Sibari

Narrow screen resolution Wide screen resolution Increase font size Decrease font size Default font size    Default color brown color green color red color blue color
Advertisement
Vi Trovate: Home arrow Banche-Economia-Tasse arrow Favoletta prima della nanna
Skip to content
Favoletta prima della nanna PDF Stampa E-mail
Scritto da A.Cavallaro   
domenica, 03 ottobre 2010 17:52
presidente incavolato
Il presidente incavolato
Cari bambini, figli dei soci della BCC dei Due Mari, vi voglio raccontare una favoletta poco edificante, ma proprio per questo da ricordare, affinché cose del genere non accadano mai (più). C’era una volta il presidente di una Cooperativa, piccola, ma ben organizzata, che aveva qualche migliaio di soci, il presidente non era molto acculturato ma furbo, anzi furbissimo e cercava di  svolgere il proprio compito al meglio delle sue scarse possibilità in cambio del modesto appannaggio che gli toccava da quell’importante carica. 

Poiché ogni anno era prassi tradizionale che si facesse un regalino a tutti i soci per il Natale, il presidente si accollava il pesante onere di scegliere il regalo e di farlo poi ordinare presso una di quelle tante azienducce che forniscono oggetti per  quella bisogna particolare. Per evitare però che si perdesse troppo tempo nel reperire il fornitore, il presidente aveva pensato bene di scegliere un proprio parente, per definire presto e bene la faccenda, e così per qualche anno si andò avanti senza sussulti o problemi di sorta.

Un anno però accadde il fattaccio che andiamo a raccontare. Su indicazione del parente del presidente, il Gran Consiglio aveva deciso di acquistare, quale regalo per i soci, una piccola torcia tascabile a batteria, oggetto utilissimo per chi abita in periferia o in campagna e non riesce di notte a trovare il buco della serratura.
Si procedette all’acquisto di qualche migliaio di quegli oggetti e si provvide a consegnare il regalino ai soci, insieme ad una bella letterina, scritta da chissachì, ma con la bella firma in esteso del presidente.
Sfortuna volle, però, che un bel giorno a uno dei revisori (certo uno che non si faceva i c……. suoi)  capitasse in mano (per caso?) un depliant dove era raffigurata proprio la piccola lampada tascabile della stessa marca e riportante il prezzo di vendita al dettaglio, che risultava inferiore di ben 4 volte rispetto al prezzo pagato dalla cooperativa. Per far capire bene ai bambini che leggeranno questa favoletta, diciamo che la lampadina sul depliant era venduta a £ 10'000 (diecimila lire, allora c’era ancora la santa liretta) e sulla fattura d’acquisto risultava invece a più di £ 40'000 (quarantamilalire) , cifre che moltiplicato per circa 2000 (duemila) soci, producevano una differenza notevole. Quel rompiscatole del revisore, durante una seduta del Gran Consiglio, che ti fa? Tira fuori il depliant e poi con una bella faccia da gnorri chiede di visionare la fattura, che poi passa a tutti gli ignari (?) consiglieri presenti. A quel punto al povero presidente saltò la mosca al naso e vedendo che non si era capito lo spirito di grande collaborazione che aveva animato il suo operato, non riuscì a trattenere un furioso scatto d’ira, lanciò per aria qualcuna di quelle cartacce e piantando tutti in asso se ne andò.
Ma non finì qui, quel maledetto revisore, non contento del male che aveva fatto, minacciando fuoco e fiamme pretese che il consiglio continuasse e dopo aver fatto redigere il verbale dell’accaduto, ebbe la sfrontatezza di portarlo, il giorno dopo, al Super-Arci-Controllore delle Cooperative a Cosenza, ma,  taccagno oltre ogni dire, lasciò la sua auto in una stradina dove aveva sede la Cooperativa e si fece accompagnare in città da un provvidenziale amico. Quando ritornò tutto contento della malefatta a danno del povero presidente, trovò la giusta punizione: qualcuno gli aveva sfondato il parabrezza della sua bella mercedes, così imparava a farsi i fatterelli suoi. Il presidente fortemente amareggiato da quanto era accaduto, con grande magnanimità esternò gran dispiacere per il danno subito da quel rompiscatole e dimostrando la sua superiorità rispetto ai piccoli contrattempi come quello, mise a posto le cose, fu tutto dimenticato e ……. vissero felici e contenti.
La favoletta finisce quì, ma tutte le favole hanno un insegnamento e anche in questa non poteva mancare, se vi doveste trovare mai nei panni di quel revisore, vi do un consiglio:
“invece di piantare tutto quel casino,
fatevi dare una parte del bottino.”
Tra l’altro fa anche rima.
E adesso bambini a nanna, vi prometto che appena mi racconteranno qualche altra favoletta come questa, ve la scriverò, statene certi.
Ciao a tutti, buoni e cattivi.

"Liberamente tratto da una leggenda terranovese"

< Precedente   Prossimo >