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Marina di Sibari: si passa alle minacce PDF Stampa E-mail
Scritto da A.Cavallaro   
giovedì, 15 luglio 2010 15:47
Cavallaro
Antonio Cavallaro
Qualche giorno fa Gianpaolo Iacobini sulla Gazzetta del Sud informava i lettori che a Marina di Sibari la calma è soltanto apparente (nella seconda parte trovate l'articolo in questione in formato PDF). L'articolista scrive che l'associazione di Autotutela da me presieduta, pur plaudendo al fatto che il comune abbia preso in mano la gestione del Quartiere, non abbia digerito la terminologia usata nell'ordinanza; infatti si continua a parlare di CONDOMINIO e i proprietari d'immobili vengono definiti condomini, inoltre nell'ordinanza non vengono citati nè i lottizzatori (veri responsabili di questa grande confusione insieme ai pubblici amministratori degli ultimi 30 anni) e nè il Consorzio piscitelliano, come se gli unici autentici colpevoli del degrado di Marina di Sibari fossero gli utenti, utenti che hanno sempre e dico SEMPRE pagato il dovuto, quando è stato loro richiesto in termini corretti e non prevaricatori. Nell'articolo viene ventilata l'ipotesi di un possibile ricorso al TAR (i termini ci starebbero tutti e forse anche di più), che stava facendosi strada all'interno del direttivo di Autotutela.

Non si trattava di una scelta definitiva, ma di un'ipotesi. Immediatamente l'associazione commercianti faceva circolare una lettera aperta firmata da Giuseppe Fasanella, nella quale i dirigenti di autotutela vengono definiti "persone che hanno voglia di protagonismo"; conoscendo personalmente Peppino, che stimo sia come commerciante che come amico, ho pensato che sia stato imbeccato in modo alquanto superficiale, in caso contrario vorrebbe significare che la mia stina e amicizia sarebbero state mal riposte. Ma entriamo nel merito della questione:  intanto bisogna precisare che una cinquantina di commercianti, guarda caso quasi tutti cassanesi, non possono pretendere di tenere in "ostaggio" duemilaequattrocento proprietari, che hanno comprato casa a Marina non per fare "affari", ma per trascorrere le loro vacanze in un ambiente tranquillo e pulito e minacciare rappresaglie legali nei confronti di chi vuole difendere i propri diritti nei termini previsti dalla legge. Qualcuno di questi commercianti-neofiti mi ha addirittura ventilato l'ipotesi di un'azione violenta nei confronti di chi si permetterà di "intromettersi" nella faccenda, tipico atteggiamento "cassanensis", che non mi tange, ma che non fa che avvalorare il concetto che se Marina di Sibari fosse in un qualsiasi altro comune, le cose andrebbero molto diversamente. Oggi sulla Gazzatta del Sud, appaiono delle prese di posizione di non meglio identificati rappresentanti del Comune di Cassano che dichiarano di interrompere immediatamente la gestione del quartiiere nel caso qualcuno dovesse ricorrere al TAR, ulteriore minaccia di stampo tipicamente "cassanensis", praticamente noi utenti dobbiamo soggiacere silenziosamente a qualsiasi tipo di prevaricazione e vessazione.

Personalmente, non sono d'accordo di ricorrere al TAR per un'ordinanza che ha il carattere della provvisorietà e se il direttivo di Autotutela dovesse a maggioranza, scegliere la strada del ricorso al TAR, mi vedrei costretto a presentare le mie irrevocabili dimissioni pur dissentendo fortemente dall'essere considerato un condomino, cosa che non mancherò di rimarcare in successive azioni.

Inoltre, come tanti altri, aspetto con ansia di conoscere il verdetto del Consiglio di Stato sulla controversia Comune - Lottizzatori, che è stata furbescamente arenata con un accordo tra le parti decisamente a danno di tutti i proprietari di Marina di Sibari, compresi i commercianti, che dimostrano di non vedere aldilà del proprio naso e che, essendo cittadini residenti di questo comune sono molto più facilmente "politicamente ricattabili" degli altri proprietari che vivono in tutt'altre località. Si dovrebbe essere uniti in un fronte comune contro le sopraffazioni non fare la guerra fra "poveri", come giustamente scrive il giornalista. Dispero fortemente che si riesca mai a raggiungre risultati apprezzabili in un comune nel quale la maggior parte dei cittadini considera i proprietari di immobili a Marina di Sibari degli imbecilli da mungere o dei nababbi pieni di soldi ai quali si può e si deve chiedere di tutto e di più. Non più tardi di un anno fa, un assessore del comune di Cassano, ad una mia richiesta di servizi, mi rispose in questi termini: "Te l'ha ordinato qualcuno di abitare a Marina di Sibari?". Credo che non ci sia molto da aggiungere e non me ne vogliano i pur numerosi amici per bene di Cassano, dai quali ho avuto ed ho tutt'ora rari esempi di cultura e di onestà intellettuale.

 

Cliccare quì per l'articolo della Gazzetta del 12 luglio)

Testo dell'articolo di Gianpaolo Iacobini del 13 Luglio

Marina, i commercianti si schierano contro “Autotutela”: <<Il ricorso al Tar ucciderebbe il villaggio. Pronti ad adire le vie legali>>.

Tutti contro tutti, in uno scontro che ha l’aria di una guerra tra poveri. L’ipotesi di impugnare davanti al Tar l’ordinanza con cui il Comune ha di fatto trasformato il villaggio in un supercondominio, prospettata dall’associazione “Autotutela”, incontra la contrarietà dell’associazione “Commercianti di Marina”, che presieduta da Giuseppe Fasanella scende in campo a difesa delle scelte del Municipio, anche in virtù dell’orientamento di Palazzo di città a sospendere gli interventi programmati in caso di opposizione giudiziaria alle decisioni adottate. <<Le minacce di “Autotutela” – affermano i commercianti – gettano ombre su una stagione già difficile per la crisi: invitiamo questa associazione a voler desistere dalle azioni annunciate, che potrebbero gettare il villaggio nel totale abbandono>>. Dal generale al particolare: <<Esortiamo questa associazione a voler ricercare un dialogo costruttivo: non si può pensare di possedere un immobile in una località turistica senza partecipare alle spese necessarie per la manutenzione e la pulizia>>. All’invito al dialogo segue il monito: <<Ci riserviamo di espletare azione legali contro chiunque danneggerà l’immagine e la funzionalità del villaggio. Sollecitiamo inoltre il sindaco a voler proseguire nell’opera intrapresa, che sebbene in ritardo sta dando i risultati sperati. D’altronde, nessun giudice potrebbe dar ragione a chi richiede la morte dell’unico polmone economico del nostro Comune>>.

Gianpaolo Iacobini

 

Testo dell'articolo del 15 Luglio

 

Il Comune: <<Pronti a fare la nostra parte, ma è necessaria la sintonia con tutti i protagonisti della vita di Marina di Sibari. In caso contrario, il nostro passo indietro sarà obbligato>>.

Al centro della scena, la cittadella delle vacanze. Dopo la bandiera bianca alzata dall’associazione “Consorzio Sibari città del mare”, il villaggio (figlio di una lottizzazione privata) è sotto la temporanea tutela del Comune. Che da giugno ne garantisce manutenzione e cura, spalmandone i costi (non più di 150 euro annui per ciascuna villetta, assicurano dal Municipio) sugli utenti. Avverso tale scelta, ritenuta penalizzante ed iniqua, l’associazione “Autotutela” è pronta ad adire il Tar. Al riguardo, nessuno, in Comune, accetta di rilasciare commenti, ma a taccuini chiusi si conferma che <<un’eventuale azione davanti al Tar, indipendentemente dalle ragioni di merito, indurrebbe il Municipio, nelle more del giudizio e sino alla sua definizione, a bloccare gli interventi>>. Chiara, anche se non detta, la preoccupazione: evitare l’insorgere di nuovo contenzioso attorno alle sorti della cittadella delle vacanze. <<Ci auguriamo – chiosano i generali dell’Udc, partito di maggioranza – che le tensioni di questi giorni sfocino in un confronto serrato che ponga le basi per un percorso nuovo>>. Al contrario, se ricorso sarà, gli scenari cambieranno. E per Marina l’estate potrebbe trasformarsi in calvario.

Gianpaolo Iacobini

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