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Marina: Storia del degrado PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
lunedì, 12 luglio 2010 00:02
Santa Messa
SS Messa a Marina di Sibari
Un nostro assiduo frequentatore, nonché proprietario di un immobile a Marina di Sibari, ci ha inviato una sua interessante "Cronistoria" degli accadimenti che si sono succeduti a Marina di Sibari fin dai tempi dell'inizio della lottizzazione. La nota che riportiamo integralmente nella seconda parte è stata scritta nell'agosto dello scorso anno, mancano, quindi, le ultime notizie riguardanti le delibere del Consiglio Comunale e conseguente ordinanza sindacale dove i proprietari d'immobili sono trattati da condomini morosi. Vi lasciamo alla lettura di questa "corposa" cronistoria e invitiamo tutti coloro che hanno da aggiungere o togliere qualcosa di scriverci. L'elaborato è naturalmente firmato, ma preferiamo per il momento non rivelare il nome dell'autore. Buona lettura

Breve cronistoria degli ultimi principali episodi a Marina di Sibari. (Agosto 2009)

 

L’ obiettivo di questa nota personale e’ di non dimenticare e correlare tra loro fatti che possono sembrare disgiunti, ma che invece potrebbero non essere tali.

 

·    Alla "morte" del Consorzio "vero" (1986/87), nato dalla Lottizzazione di vendita ( = “Consorzio di Urbanizzazione”), il Comune a tappe successive interviene direttamente nella gestione di Marina di Sibari (i dettagli non mi sono noti): inizia il degrado e nasce il contenzioso, ancora non chiarito, se le opere di urbanizzazione sono state o meno “consegnate” al Comune dalle originali Societa’ di Lottizzazione urbanistica. Da qui in poi, quindi, nessuno dei due “contendenti” fa niente in Marina, ne’ manutenzione ordinaria ne’ manutenzione straordinaria, ritenendo che debba essere la controparte ad eseguire i lavori; le opere iniziano un lento ma costante deterioramento.

 

·    Tra il 2001 ed il 2003 si raggiungono alcuni tra i piu' elevati punti di degrado ambientale a Marina; tra i vari episodi, si ricordano: acqua alle fontanelle inquinata; malori intestinali delle persone a Marina; chiusura fontanelle; ripetute chiamate ai CC; uscite fogne per le strade; sequestro del "villaggio" (che ancora persiste); due esposti alla Procura della Repubblica di Castrovillari (io promotore), presentati, ma poi stranamente archiviati ecc.

 

·    In quegli anni, ed anche nei successivi 2003 e 2004, il Comune intima ai Lottizzatori (o loro "eredi", e quali la InterSibari - ora anche fallita - e la Sifin ) che sono sempre e comunque la loro “controparte” nel contenzioso,  di provvedere alla gestione e a sanare lo stato di degrado in Marina: in mancanza, il Comune afferma che provvedera’ egli stesso con apposite ordinanze e successiva rivalsa su loro. Detto, fatto : le ordinanze si succedono nel tempo e negli anni e sono necessariamente giustificate come “necessita’ di salvaguardia dell’igiene e della salute pubblica del luogo”. E, aggiungo io, degli interessi degli imprenditori turistici locali che vedrebbero i loro residences nella zona minacciati dal sequestro e pericolo di chiusura.

 

·    I Lottizzatori (o eredi) rifiutano le ingiunzioni: in pratica, Lottizzatori e Comune si palleggiano la titolarita' delle opere di urbanizzazione che ormai sono completamente degradate e la cui manutenzione ha un onere economico notevole.

 

·    Dopo due gradi di giudizio, i Lottizzatori ottengono la sospensione del provvedimento ingiuntivo (sentenza del TAR che assegnava loro la responsabilità sulla gestione delle  opere di urbanizzazione), in attesa del loro ricorso al CdS;  

 

·    La sentenza del CdS  (definitiva e inappellabile) e' attesa per il 19 Ottobre 2005. Finalmente IL soccombente ( a scelta tra il Comune o i Lottizzatori) dovra' a proprie spese mettere a posto Marina di Sibari. Solo dopo questo evento potra’ parlarsi di manutenzione ordinaria e di eventuale gestione “condominiale”, con spese a carico dei “condomini” , se prevalesse la tesi del Comune.

 

·    Nella Primavera-Estate del 2005 (3-4 mesi prima dell'attesa sentenza...che avrebbe tenuto fuori noi utenti dal contenzioso) inizia a Marina la propaganda per la nascita dell' Associazione chiamata "Consorzio..." che già dalla scelta del nome sembra voglia evocare i nostalgici fasti del passato.; essa si costituisce nell’Agosto 2005 per iniziativa di pochi volenterosi ed un presidente proclamato da quei volenterosi ed e' una delle tante che in quel periodo ed anche precedentemente si erano proposte, ma rispetto alle tante altre, sembra che essa sia la privilegiata del Comune da cui avrà certamente il riconoscimento ufficiale  o almeno così afferma. E’ anche importante, essi dicono, “far presto” per sbloccare il sequestro (o bloccare la sentenza?.....), essere numerosi altrimenti il Comune non dara’ la sua approvazione ( sic!), non porsi troppe domande, ma sganciare 10 euro (cosi’ poco? E’ una fortuna….) e firmare.

 

·    Nel successivo ottobre del 2005 (due giorni prima dell’emissione), Comune e Lottizzatori inaspettatamente si accordano per far sospendere la sentenza del CdS (definitiva e inappellabile), dichiarando che avrebbero trovato congiuntamente accordi e forme di cooperazione (dopo venti anni?) ;

 

·    Nella successiva primavera 2006, pur se il numero di associati era estremamente basso in percentuale, questa associazione ottiene l'investitura formale dal Sindaco mediante la tristemente famosa delibera comunale n.ro 12 del 5/06 : l'Associazione si dovra' far carico di gestire le opere di Marina; il problema – che nessuno di loro furbamente evidenzia - e' che pero' ora prima di "gestire" si dovra' "riparare e rifare" quello che 20 anni di colpevole incuria di altri - e che ora vorrebbero uscire di scena - hanno deteriorato!.

 

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Prima pausa di riflessione :

Sembra evidente, e non appare banale “dietrologia” , che la nascita dell'Associazione "Consorzio" è sospettosamente correlabile temporalmente con l'attesa emissione della sentenza,  poi richiesta - appunto - di essere sospesa;

Verosimilmente, se il ricorso dei lottizzatori fosse stato rigettato, la gestione/riparazione della maggior parte delle strade  sarebbe stata assegnata inappellabilmente ad essi o ai loro "eredi"; questi "eredi" NON SONO GLI UTENTI , ma sono anche e soprattutto "operatori" da anni "radicati" sul territorio e questi sono anche gli attuali titolari o proprietari a vario titolo dei residences della zona e quindi con elevati legami e interessi nell'area e con Cassano.

Se il ricorso fosse stato invece accettato, il Comune di Cassano si sarebbe dovuto far carico della gestione/riparazione dello opere di Marina.

Da notare che qui non si contesta la correttezza che il “megavillaggio” o “megaquartiere cassanese” sia gestito al limite con fondi dei proprietari , se alla fine si acclara che anche legalmente cosi’ debba essere ( con le implicazioni del caso, prima fra tutte quella della chiusura e dell’accesso controllato se deve essere un megacondominio : oneri ed onori devono essere pari!). Qui si contesta, a parte le furbizie, che le spese per risanare i venti anni precedenti, sicuramente non in carico agli utenti, siano ribaltate anche su di loro o solo su di loro.

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Riprendiamo:

 

·    Tra il 2006 ed il 2008 assistiamo ai vari tentativi dell' Associazione di legittimarsi verso gli utenti. La cosa e' certamente complessa, anche a causa dei furbi, dei morosi e dei vari pluriennali abusi di Marina, ma il suo sedicente presidente non potra' mai riuscirci anche perche' non capisce che deve per prima cosa - visti anche i modi con cui si sono evolute le cose e la nascita stessa della sua associazione - catturare prima la fiducia della gente invece  di tentare d'autorita' di imporre scelte da lui autonomamente ritenute utili.

 

·    Tra l’altro, queste scelte appaiono subito essere “utili” solo ad altri, ma non certamente agli utenti di cui lui vorrebbe essere rappresentante e tutore : i suoi atti sono tutti rivolti a raggranellare soldi per risolvere millantate spese inutili nell’emergenza ( es. TVCC, studi, consulenze, badges ecc. vedi dopo) o problemi prioritari solo se questi coincidono con gli interessi delle altre strutture del luogo (es. la farsa della potabilizzazione, mai risolta).  Appare quindi evidente che l’obiettivo non e’ la salvaguardia diretta degli utenti e loro diritti, ma l’acquisizione di quanto piu’ danaro possibile da loro per utilizzarlo nelle riparazioni che altri avrebbero dovuto effettuare e che non vengono invece minimamente coinvolti.   

 

·    Nel Maggio 2008, dopo la sospensione del 2005, era di nuovo attesa la sentenza definitiva del CdS; nel Giugno 2008, ancora, e' stata rinviata "per motivi tecnici" (?), con il consenso di entrambe le parti,nominalmente "avverse",ma nei fatti solidali fra loro;

 

·    Nel Maggio del 2008, il Tribunale di Castrovillari - su ricorso del Comune avverso una sentenza precedente del GdP per un incidente (buca) a Via Salicetta (!!) - assegna la titolarità e responsabilità sulle strade ai Lottizzatori e/o loro eredi; (nota che l'incidente era a Via Salicetta : questa non è quindi pubblica pur essendoci i contenitori della NU che vengono svuotati??): si consolida il contenzioso (un altro!) sulla titolarita’ delle strade di Marina.

Il presidente dell’associazione piscitelliana si affretta ad affermare fantozzinianamente che e’ giusto cosi’: le strade di Marina sono private e la pulizia e manutenzione sono a carico degli utenti in quanto essi sono gli eredi ed essi devono mantenerle : ma come!!. Tu, sedicente presidente di pochi volenterosi che vuoi proporti come “il presidente di tutti”, invece di sostenere una tesi a noi vantaggiosa dichiari, non richiesto e senza tutti i gradi di giudizio – tra cui il CdS che stiamo ancora aspettando - , che le spese, anche di rifacimento e riparazione straordinaria, sono a nostro carico!  Evidentemente, si consolidano i sospetti di “combine” e strategia a danno degli utenti.

 

·    Evento tra i piu’ importanti : nel Luglio/Agosto 2009, su ricorso di un gruppo di utenti avverso le ingiunzioni di pagamento dell' Associazione su voci e spese non di emergenza (studio,fattibilita', TVCC ecc.) ed apparentemente esagerate, il GdP sentenzia che l’Associazione Piscitelliana non e’ un Consorzio di Urbanizzazione (quale era quello di nascita agli inizi degli anni ’80) e non ne e’ una sua derivazione dopo trenta anni (cfr. la pretesa di adesione obbligatoria degli utenti), ma e’ un’”Associazione privatistica  a carattere spontaneo” e quindi non vi e' obbligo di adesione all' Associazione, ma - come stabilisce il C. C. per i normali condomini - vi puo’/deve essere invece compartecipazione alle sole spese per il mantenimento della cosa comune - pur se esse sono state fatte da una parte dei condomini ed a preventivo (per l'emergenza) -, ma solo dopo una dettagliata e regolare evidenza e rendicontazione delle spese effettuate in quella emergenza. Cosa che non e' stata mai fatta dall' Associazione piscitelliana: quindi, l’associazione non e’ autorizzata a imporre pagamenti del pregresso che ha anticipato senza seguire le regole imposte dal CC, ma, al limite, come tante altre associazioni condominiali che potrebbero nascere ( e qui la delibera del comune quindi non c’entra nulla) , potrebbe richiederne il coinvolgimento per le future anticipazioni che vorra’ fare, ma sempre che segua quelle regole imposte dal CC ed esplicitate dalla sentenza.

L’associazione piscitelliana ha erroneamente e strumentalmente  pubblicizzato questa vicenda come una propria legittimazione, mentre invece mi sembra evidente il contrario : essa ne sancisce i limiti, in quanto afferma che una qualunque altra associazione o gruppo volontario di utenti puo’ agire alla sua stessa stregua (e/o in contemporanea?) e proporsi di intervenire in manutenzione della cosa comune se presenta agli utenti adeguati e circostanziati giustificativi di spesa.

Inoltre, io ritengo che sia sfuggito (volutamente o meno) il nodo di fondo della sentenza: essa, ovviamente sulla base e nei limiti di quanto presentato da entrambe le parti, di fatto sembra dare per assodato l’esistenza di una gestione privata del territorio di Marina, cosa che invece non e’ detto che sia confermato (sempre attesa del CdS….) : se fosse infatti stabilito che la gestione di Marina di Sibari e relative opere di urbanizzazione sono in  carico al Comune (sempre attesa di CdS…) cadrebbero di fatto la sentenza, le conseguenze, le associazioni ecc.

L’ associazione piscitelliana ha qui fatto un altro autogol: nel pubblicizzare la sentenza sulle proprie locandine,  ha entusiasticamente affermato che “…..le spese di gestione a Marina sono in carico agli Utenti !!.... “ . Evviva!. Ancora una volta, come sopra, invece di sostenere una tesi che eviti agli utenti di addossarsi spese che i gradi di giudizio ancora non hanno  definito siano a loro carico, si gioisce vittoriosamente per un potenziale danno agli utenti : sembra ancora una volta che la controparte da combattere per l’associazione piscitelliana non sia il Comune o i Lottizzatori, ma sempre e solo gli stessi utenti, certamente quelli che non hanno abboccato alle loro stupidaggini e minacce.  

 

·    Infine, sempre nel Luglio/Agosto 2009, il parere di un consulente esperto incaricato dallo stesso Comune di Cassano - in totale controtendenza rispetto ai pareri provvisori di giudizio e di merito espressi negli ultimi anni - sembra attribuire al Comune la titolarità delle strade (tutte?) di Marina; notizia apparsa sulla stampa e quindi ancora tutta da esaminare; ma questo da un lato ridarebbe valenza alla delibera del Maggio 2006 per il riconoscimento dell’ Associazione “Consorzio….” rispetto alle altre, ma implicherebbe il Coinvolgimento diretto del Comune nei dissesti pregressi, sempre in attesa del CdS…. Tutto da rifare e tutto ancora questionato di quanto detto sopra . Maggiori dettagli sulla stampa locale: 23 articoli a corredo.

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Seconda ed ultima Pausa di riflessione:

 

Pur nella consapevolezza di almeno tre fattori penalizzanti per Marina di Sibari:

a)       il bacino elettorale del Comune è in Cassano e non in Marina;

b)       i discendenti/Lottizzatori sono da molti lustri presenti e radicati nella zona e nell’area di Marina con le loro attività turistiche ed è normale che abbiano legami professionali e amicali consolidati con le istituzioni locali;

c)       l’attenzione di tutti i proprietari di Marina e’ concentrata su Marina solo per tre mesi l’anno, con “distrazione” per quanto succede o non succede per tutto il resto dell’anno,

sorgono spontanee le seguenti domande:

 

1)       per quale motivo nessuna delle due parti in causa ha più sollecitato dall' estate 2008 la conclusione dell'istruttoria e l'emissione della sentenza del CdS, preferendo invece che passasse nel dimenticatoio ?

Almeno una delle parti avrebbe dovuto avere interesse ad andare fino in fondo.

A meno che essi, furbamente insieme, non attendessero che l'Associazione di noi proprietari si consolidasse ed intervenisse - tramite il Piscitelli - pagando essa stessa i danni che dovrebbero pagare loro o uno di loro.

 

2)       per quale motivo il Presidente di una Associazione che dichiara di voler tutelare gli interessi dei proprietari non sollecita come prima cosa la conclusione dell'istruttoria e non ne sollecita la sentenza ? Oltre a poter legalmente pretendere dal soccombente la riparazione dei travagli di Marina, almeno, al minimo, ne potrebbe richiedere un coinvolgimento parziale alle spese. Niente di tutte queste ovvie banalita' e' stato finora fatto dall’ associazione piscitelliana: come sperare di avere la fiducia dei proprietari?

 

3)       stante l'attuale livello (provvisorio) di giudizio del Tribunale di Castrovillari, le strade "interne" sono private e non del comune, - come anche lo stesso Piscitelli si e' affrettato a sostenere. In tal caso, che valore ha la delibera n.12 del 5/2006 dello stesso Comune che affida all'Associazione "Consorzio" la manutenzione di queste strade ? In altri termini, come puo' il Comune affidare ad altri la gestione di una "cosa" su cui egli non ha titolarità ed anzi l'ha sempre ultimamente combattuta per non accollarsene gli oneri economici ?

Non avendo valore la delibera, l'Associazione "Consorzio" ha la stessa valenza della Associazione spontanea  "Bocciofila Sibarita".

 

4)       per quale motivo l'Associazione - che dovrebbe tutelare gli interessi dei proprietari nei confronti del Comune e/o Lottizzatori o loro eredi - invece - per bocca del suo sedicente presidente - afferma prontamente che gli eredi dei lottizzatori sono proprio i proprietari e dichiara di condividere la tesi attuale del giudizio provvisorio che le strade di Marina sono in carico agli eredi dei lottizzatori (e proprietari?) ?

Prima di schierarsi con la parte - apparentemente - avversa, aspettasse almeno il verdetto definitivo dei giudici .

 

5)       per quale motivo l'Associazione - che dovrebbe tutelare gli interessi dei proprietari - invece - per bocca del suo sedicente presidente - afferma prontamente che i proprietari sono gli "aventi causa" in virtu' di clausole presenti ancora nei contratti d'acquisto (e non tutti!!) e vincolanti a Consorzi (di Urbanizzazione) disciolti 30 anni fa e che la maggior parte dei notai e legali dichiarano non applicabili o, quantomeno, da questionare per Associazioni spontanee privatistiche ?

Ancora, chi afferma che ci difende dovrebbe evitare di schierarsi apertamente con la parte - apparentemente - avversa, avendo anche un passato di membro del consiglio/giunta comunale di Cassano, cosa che potrebbe far insospettire i malpensanti.

 

6)       ammesso quindi che alcune aree sono di proprieta' e a gestione del Comune (es. le piazzette, dove si affretta a far pagare tassa di occupazione di suolo pubblico…), perchè almeno su esse il Comune non interviene e le mette a posto in luce, pulizia, riparazioni, condotte, asfaltatura, gestione ecc. ?

Il sospetto è che si sfrutti la non chiarezza come alibi per non intervenire neanche dove si dichiara/si ammette di avere titolarità!

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In conclusione : ancora una volta, l' evidenza della correlazione dei fatti e dei tempi sembra di nuovo portare a pensare che vi sia un tacito accordo affinchè gli attuali danni di Marina non vengano sanati da chi ne è stato corresponsabile, ma si tenti e si voglia a tutti i costi forzare il coinvolgimento economico delle vittime: i proprietari!

AGOSTO 2009

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