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Sibari

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Amarezza e speranza di un socio PDF Stampa E-mail
Scritto da R.Caracciolo   
giovedì, 25 febbraio 2010 12:39
ImageHo letto con interesse le considerazioni  sullo svolgimento dell'assemblea dei soci della Bcc dei Due Mari di Calabria di domenica scorsa, celebrata in un mega village di Marina di Sibari. Condivido l'analisi dell'autore dello scritto che stimola riflessioni amare e provoca reazioni promotrici di trasparenza e di chiarezza. Come socio, ammesso dopo vari rigetti della richiesta, sto meditando se vale la pena continuare a fare parte di un'assemblea che non consente a chi interviene, di completare l'intervento (che deve esaurirsi in appena 5 minuti) oppure rimanerci in attesa che maturino tempi migliori che favoriscano il ricambio dell'aria che sembra oggi contagiata da ambizioni invincibili.  Sono tra le persone che guardano con rispetto l'istituzione Banca e mi batto perchè vengano salvaguardati i diritti di tutti i soci anche di coloro che sembrano dare fastidio ai manovratori di turno.

E' offensivo assistere ad urla di persone (interessate) che zittiscono chi pronuncia un intervento controcorrente ed evidenzia, con dati di fatto inoppugnabili, le incongruenze gestionali (come è accaduto in occasione dell'intervento del dr.Gioia).  Rimango socio perchè sono certo che prevarrà la legalità e la democrazia. La Due Mari di Calabria, nata nel 2003, dev'essere la Banca che non può tradire i principi ispiratori dettati da don De Cardona. I giochi di potere non ci interessano e la presuntuosa gestione messa in atto da chi ha confuso la Bcc come Banca d'affari è stato condannata  come accade a tutte le iniziative velleitarie. Attendiamo che le direttive dell'organo di vigilanza trovino applicazione; noi ci crediamo perchè la realtà della nostra azienda non consente manovre dilatorie anche perchè condizionata da quanto ha dettato il Fondo di garanzia cui si è fatto ricorso. Occorre un autentico senso di umiltà, da parte di tutti. Chi ha gestito per lunghi anni si rassegni a deporre ogni aspirazione di rivincita invocando l'amore  per il paese di provenienza (amore ignorato allorquando si è delegato ogni potestà decisionale a chi presiedeva la direzione generale). Diamo al socio la possibilità di esprimere il proprio pensiero in libertà e in un tempo ragionevole; se c'è gente che preme perchè afflitto dall'appetito,  abbia la forza di abolire il pranzo e ci si limiti al caffè (potrebbe essere una soluzione.....!)

Avverto che i tempi nuovi promuoveranno le esigenze di partecipazione. Si abbia il coraggio (lo chiedo ai manovratori) di incentivare e motivare in maniera concreta coloro che hanno la capacità, la voglia, l'onestà di dare una mano ad un'azienda che merita successo perchè è stata ideata da propositi meravigliosi: di solidarietà e di partecipazione, nell'interesse sopratutto degli imprenditori, artigiani, professionisti, delle famiglie che devono scorgere nell'operatore della Bcc un amico che dà fiducia a ciascuno per quel che è e non per quel che ha.

Ai dipendenti voglio augurare un sereno lavoro e dire un incoraggiamento: non disperdete il patrimonio di valori che la Bcc  racchiude.

avv. Raffaele Caracciolo

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