Jazz d'alto rango a Cosenza |
Scritto da A.Cavallaro | |
lunedì, 11 gennaio 2010 07:34 | |
Venerdì 8 gennaio si è conclusa al Teatro Morelli la 5.a edizione del Cosenza Jazz Festival & Musica in Provincia, evento organizzato dalle Associazioni Gaia e Picanto con il contributo dell’Assessorato al Turismo e Spettacolo della Provincia di Cosenza, che dopo aver coinvolto numerosi centri del territorio provinciale (da Rossano a Castrovillari, da Diamante a Cassano, da San Nicola A. a Villapiana) lo scorso 6 gennaio è approdato nel capoluogo per la “tre giorni” conclusiva dal titolo “3 Miles to Cosenza” (Tribute to Miles Davis) realizzata con il patrocinio del Comune di Cosenza.
Come già accaduto nei due giorni precedenti, anche venerdì sera, a partire dalle ore 21.00, si sono avvicendate sul palco due tra le migliori formazioni della provincia, ognuna delle quali, su “commissione” del direttore artistico Sergio Gimigliano, ha inserito nel proprio repertorio brani del jazzista più famoso della storia: Miles Davis, nel 50° anniversario dall'uscita del fondamentale album Kind of Blue. La serata ha visto dapprima l’esibizione del trio di quello che è unanimemente considerato il migliore pianista jazz della Calabria: UMBERTO NAPOLITANO. Il talentuoso musicista, che oltre ad importanti collaborazioni (Rosario Giuliani, Giovanni Amato, Tommaso Scannapieco, Felice Clemente, Toni Armetta ecc.) ha all’attivo ben tre dischi pubblicati dalla prestigiosa etichetta tedesca YVP Music, ha reso omaggio al grande Miles avendo al suo fianco i due fedeli compagni di avventura Sasà Calabrese (contrabbasso) e Vincenzo Gallo (batteria) e, in qualità di special guest, il percussionista cosentino Tarciso Molinaro. Dopo il quartetto di Umberto Napolitano si sono esibiti gli OMPARTY - trio capitanato dal multipercussionista cosentino Leon Pantarei (che oltre a prestigiose collaborazioni in ambito jazz, vanta anche collaborazioni con artisti pop del calibro di Pino Daniele, Mango, Teresa Desio, Mariella Nava, Max Gazza e altri) e formato, altresì, da Pasqualino Fulco alle chitarre acustiche (6 e 12 strings) e guitar sinth e da Roberto Cherillo al piano, organo e voce. Siamo rimasti affascinati dalle interpretazioni di Umberto Napolitano con i suoi tre compagni d’avventura, le sue improvvisazioni sono state calibratissime e dense di lampi virtuosistici di altissimo livello, un piccolo assaggio i nostri visitatori possono averlo guardando il purtroppo breve filmato da noi realizzato e inserito su Youtube (cliccare qui). Mentre dell’attesissima esibizione di Leon Pantarei non siamo rimasti particolarmente soddisfatti. Non è in discussione la sua genialità di grande percussionista ma, probabilmente per una cattiva regolazione dell’impianto acustico, i suoni dei due colleghi coprivano quasi sempre i suoi strumenti, peccato perché i suoi delicati tocchi sui tamburi sono fascinosi e creano ambientazioni musicali aeree e molto suggestive. Ci auguriamo di poterlo ascoltare ancora in un prossimo futuro. Ottima l’organizzazione curata da Sergio Gimigliano e Francesca Panebianco e ottimi anche i vini delle cantine Ippolito di Cirò che la FISAR ha fatto degustare nella pausa tra i due set. Antonio M.Cavallaro |
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